Villa Paul Poiret: differenze tra le versioni
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La prima opera privata di Mallet-Stevens, considerata un capolavoro del [[Movimento Moderno]] in Francia (insieme alle [[ville Noailles]] e [[Cavrois]]), fu definita un lavoro pionieristico dal suo autore ("''superfici unite, spigoli vivi, le curve strette, materiali lucidi, angoli, la chiarezza, ordine. Questa è la mia casa e la logica geometrica.''"<ref>{{cita web|url=http://www.lemonde.fr/architecture/article/2016/01/06/la-villa-poiret-de-mallet-stevens-mise-aux-encheres_4842321_1809550.html#LO6POEvsgMH5EPuX.99|titolo=La villa Poiret de Mallet-Stevens aux mains d'un homme d’affaires|sito=lemonde.fr|autore=Clarisse Fabre|data=6 gennaio 2016|accesso=19 aprile 2017|lingua=fr}}</ref>).
L'ex sindaco di Mézy-sur-Seine, Dominique Barré, si mobilitò per proteggere la villa Poiret, che venne inserita nell'inventario dei monumenti storici nel 1984.
Elvira Popescu visse nella villa fino al 1985. Nel 1989 la villa fu venduta
Il 21 giugno del 1991, nel corso di una festa alla villa, 17 architetti di primo piano - tra i quali [[Richard Meier]], [[Tadao Ando]], [[Arata Isozaki]], [[Frank Gehry]], [[Norman Foster (architetto)|Norman Foster]], [[Ricardo Bofill]], [[Rem Koolhaas]], [[Coop Himmelblau]], [[Christian de Portzamparc]] e [[Jean Nouvel]] - furono invitati a presentare progetti di recupero della proprietà.
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