Small Scale Experimental Machine: differenze tra le versioni

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Lo '''Small-Scale Experimental Machine''' (traducibile dall'[[lingua inglese|inglese]] come "macchina sperimentale in scala ridotta", sigla '''SSEM''', soprannominato ''Manchester Baby'' "bimbo di [[Manchester]]" o ''Baby'') è, tra quelli di cui si ha notizia<ref>C'è la possibilità che, prima del SSEM, in ambito militare siano stati costruiti computer elettronici digitali senza che ciò sia stato reso di dominio pubblico</ref>, il sesto [[computer]] [[elettronica|elettronico]] [[digitale (informatica)|digitale]] della storia, dopo l'[[IBM 603 Electronic Multiplier]].
 
L'importanza storica del SSEM è notevole in quanto è il primo computer elettronico [[computer a programma memorizzato|a programma memorizzato]] della storia<ref name=first>{{cita web|url=http://www.computer50.org/mark1/new.baby.html |titolo=The Manchester Small Scale Experimental Machine -- "The Baby"| lingua=en |anno=1999|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120604211339/http://www.computer50.org/mark1/new.baby.html|dataarchivio=4 giugno 2012}} Pagina dedicata al Baby.</ref> e il primo computer della storia basato sull'[[architettura di von Neumann]]. Questi due primati fanno del SSEM il progenitore dei moderni computer programmabili a loro più simile.<ref>La maggior parte dei moderni computer programmabili sono computer a programma memorizzato basati sull'architettura di von Neumann.</ref>
 
Progettato e costruito nel [[1948]] alla [[Victoria University of Manchester]] ([[Manchester]], [[Regno Unito]]) da [[Frederic C. Williams]], [[Tom Kilburn]] e [[Geoff Tootill]], il SSEM entrò in funzione il 21 giugno [[1948]]. Il primo programma che vi venne eseguito serviva a calcolare il massimo [[Fattore primo|fattore]] di un dato numero ed era composto da sole 17 istruzioni.<ref name=originalp>{{cita web|url=http://www.cs.man.ac.uk/CCS/res/res20.htm#e |titolo=The Original Original Program.|lingua=en}} Il Programma Originale.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.computer50.org/kgill/mark1/natletter.html |titolo=Electronic Digital Computers, letter to Nature.|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090406014626/http://www.computer50.org/kgill/mark1/natletter.html|dataarchivio=6 aprile 2009}} Lettera originale alla rivista Nature.</ref>
 
Come indica la presenza della parola "experimental"<ref>"Experimental" in italiano significa "sperimentale".</ref> nel nome del computer, il SSEM è stato il banco di prova per un altro computer: il [[Manchester Mark 1]]. In particolare nel SSEM è stata sperimentata con successo, per la prima volta, una nuova tipologia di [[Memoria (informatica)|memoria]]: il [[tubo di Williams]], il primo dispositivo al mondo di memoria [[RAM]].
 
== Caratteristiche ==
Il SSEM aveva le seguenti caratteristiche:<ref name=firstcomp>{{cita web |url=http://www.msim.org.uk/media/33871703/thebaby,theworldsfirststored-programcomputer.pdf | titolo=The "Baby": The World's First Stored-Program Computer |editore=Manchester Museo della scienza e dell'Industria. |formato=PDF |lingua=en |6=anno2008| |mese=novembre |urlmorto=sì |urlarchivio=https://wayback.archive-it.org/all/20090304054926/http://www.msim.org.uk/media/33871703/thebaby,theworldsfirststored-programcomputer.pdf |dataarchivio=4 marzo 2009 }} Specifiche e foto.</ref>
* Lunghezza di parola di 32 [[bit]].
* Aritmetica binaria su interi in [[complemento a due]] con la [[Ordine dei byte|cifra meno significativa a sinistra]] (little-endian).
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* Halt (termina il programma)
 
A è il registro [[Accumulatore (informatica)|accumulatore]], S il contenuto dell'indirizzo di memoria passato nell'istruzione, CI è l'indirizzo dell'istruzione corrente; un altro registro presente era il PI che conteneva l'istruzione corrente.<ref name=spec>{{cita web |url=http://www.computer50.org/mark1/new.baby.html |titolo=Specification |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120604211339/http://www.computer50.org/mark1/new.baby.html |dataarchivio=4 giugno 2012 }} Specifiche del SSEM.</ref>
 
Inizialmente le sole istruzioni aritmetiche implementate in hardware erano la sottrazione e la negazione, tutte le altre operazioni dovevano essere implementate via software.<ref>{{cita web |url=http://www.computer50.org/mark1/notes.html#minusop |titolo=Why the Baby only had a Minus Operator and not a Plus|lingua=en}} Perché il Baby aveva solo l'operatore meno e non il più.</ref>
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Lo scopo del SSEM era quello di dimostrare la possibilità di utilizzare i [[Tubo di Williams|tubi di Williams-Kilburn]] (essenzialmente [[Tubo a raggi catodici|tubi a raggi catodici, CRT]]) per l'immagazzinamento di dati digitali. La tecnologia di memoria nei primi calcolatori era una parte critica e fortemente limitante, sia per capacità, sia per tempo di accesso.
 
I [[Tubo di Williams|tubi di Williams-Kilburn]] sono stati la soluzione adottata nella costruzione dei primi calcolatori sviluppati dall'Università di Manchester e dalla [[Ferranti (azienda)|Ferranti]]<ref>{{cita web |url=http://www.computer50.org/mark1/MM1.html |titolo=The Manchester Mark 1 |lingua=en |mese=aprile |anno=1999 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209155638/http://www.computer50.org/mark1/MM1.html |dataarchivio=9 febbraio 2014 }} Storia del Manchester Mark 1.</ref>, la prima azienda costruttrice di computer [[geneneral purpose]] disponibili in commercio.
|lingua=en |mese=aprile| anno=1999}} Storia del Manchester Mark 1.</ref>, la prima azienda costruttrice di computer [[geneneral purpose]] disponibili in commercio.
 
Questa tecnologia venne sviluppata congiuntamente da [[Freddie Williams]] e [[Tom Kilburn]] a cavallo tra il 1946 e il 1947; il principio che sta dietro al funzionamento di queste memorie è l'[[emissione secondaria]], la persistenza di una carica generata da un segnale emesso dal tubo a raggi su di una estremità del tubo stesso; l'area in questione rimane caricata negativamente per un certo periodo di tempo dopo la fine del [[raggio catodico]] e può essere letta come [[differenza di potenziale]] elettrostatico mediante una piastra metallica esterna.
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La carica in sé ha una durata limitata nel tempo (circa 0,2 secondi) e l'idea di Williams e Kilburn fu quella di rigenerarla per mezzo di successive letture e riscritture, la stessa tecnica che oggi è utilizzata nelle [[DRAM]].
 
Le memorie costruite per mezzo di questi tubi permettevano tempi di accesso costanti e la mancanza di parti in movimento le rendeva particolarmente veloci per l'epoca; la capacità di immagazzinamento variava dai 500 ai 1000 bit di informazione.<ref>{{cita web |url=http://www.computer50.org/kgill/williams/williams.html |titolo=The Williams-Kilburn tube |lingua=en |mese=novembre |anno=1998 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030216135550/http://www.computer50.org/kgill/williams/williams.html |dataarchivio=16 febbraio 2003 }} I tubi di Williams-Kilburn.</ref>
|lingua=en |mese=novembre| anno=1998}} I tubi di Williams-Kilburn.</ref>
 
I primi test su questa tecnologia furono effettuati sui tubi più commercialmente diffusi nel 1946, i CV1131 di 300&nbsp;mm di diametro, il Baby fu costruito però con una versione più piccola; i CV1097 di 150&nbsp;mm di diametro.<ref>Lavington 1998, pp. 12–13.</ref>