Carcadè: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Karkadè.jpg|thumb|Un bicchiere di carcadè, dal colore rosso intenso]]
Il '''carcadè''' (o '''karkadè''', dall'arabo كركديه [kæɾkæˈdeː]) è costituito dal [[Calice (botanica)|calice]] carnoso del fiore dell<nowiki>'</nowiki>''[[Hibiscus sabdariffa]]'' da cui si può ricavare per infusione una bibita dissetante dal sapore gradevolmente aspro e dal colore rosso intenso .
 
Si usa prevalentemente come [[tisana]], è un ottimo diuretico e antisettico urinario. Il suo [[infuso]] dà una bevanda dal sapore acidulo rinfrescante e dissetante, dal colore rosso vivo. È digestiva e regolarizza la funzionalità [[fegato|epatica]]. È una bevanda antinfiammatoria, lenitiva, vitaminizzante, utile anche nel combattere [[stipsi]] cronica e la presenza degli antociani la rendono una pianta [[Sistema circolatorio|angioprotettiva]].
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In forma di infuso è leggermente lassativa. Per uso esterno, per la presenza dei [[polifenoli]] e delle mucillagini, ha una azione lenitiva per le [[pelle|pelli]] infiammate.
 
Un tempo il suo consumo era notevole in [[Italia]], dove era annoverato fra i ''prodotti coloniali'' provenienti dall'[[Eritrea]], a suo tempo colonia italiana. Il carcadè veniva infatti anche chiamato ''"tè degli Italiani"'', ciò dovuto al fatto che con le sanzioni economiche dopo la [[guerra d'Etiopia]] il [[tè]] era divenuto molto costoso e così il regime seguendo la sua [[Autarchia| filosofia autarchica]] lo promosse al posto di quest'ultimo. Il suo consumo è particolarmente alto in [[Egitto]], sia caldo (con un vago sapore agre) che freddo, per le forti capacità [[astringenti]] che aiutano a combattere la disidratazione e la sete. Si afferma anche che abbia spiccate capacità regolatrici della [[pressione sanguigna]].
 
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