Menare il can per l'aia: differenze tra le versioni

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== Origine ==
Si tratta di un'espressione di origine abbastanza antica, come dimostra l'uso di due termini ormai scomparsi nell'italiano contemporaneo: ''menare'' nel senso di ''condurre'' e l'''aia'', il cortile interno delle fattorie; tuttavia è adoperata ancor oggi con una certa frequenza.
Se ilIl senso figurato è chiaro,: lcompiere azioni che risultino inutili. L'origine della locuzione rimanerisale misteriosa.a Nellequando notela albattitura ''[[Malmantiledel grano veniva effettuata apponendo il grano riacquistato]]'nell'aia. ([[1688]]),Così [[Paoloposto Minucci]]lo si limitafaceva acalpestare, segnalareconducendo chesul «L'aiamedesimo ègli unanimali luogopesanti troppodella piccolofattoria. per"Menare" unovvero cane"condurre" dail caccia(troppo abituatoleggero) acane spazinell'aia piùnon ampi,è apertanto boschiun'operazione eche luoghiproduca l'effetto scoscesi»desiderato.
Forse l'immagine è [[metafora|metaforica]]: come il [[Canis lupus familiaris|cane]] si aggira per l'aia senza mai trovare ciò che gli serve, così la [[Lingua (anatomia)|lingua]] di chi parla si muove a vuoto senza mai arrivare al punto.
Secondo un'altra interpretazione, chi mena il can per l'aia cerca di creare confusione (liberando, appunto, il cane nell'aia, in mezzo alle galline) per evitare di focalizzare l'attenzione su ciò che è sgradito.
 
== Esempi ==