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Secondo la tradizione la [[Maria (madre di Gesù)|Vergine]] comparve il [[18 maggio]] [[1480]], sulla sommità di un [[alnus|alno]], al contadino Giovanni Floro, (citato anche come Floro di Giovanni<ref name="Nicola Palma pag. 389">N. Palma, ''op. cit.'', pag. 389.</ref> che stava arando la terra in un campo situato poco fuori dal centro abitato. L'uomo notò che i suoi buoi tendevano ad inginocchiarsi e, guardandosi intorno, vide la Madonna sull'albero.<ref name="Luigi Braccilli, pag. 17">L. Braccilli, ''op. cit.'', pag. 17.</ref> La Vergine si rivolse a lui e gli chiese che fosse edificata una chiesa a lei dedicata nella località di Piano del Castellano a Canzano.<ref name="Nicola Palma pag. 389"/> Il coltivatore tornò immediatamente in paese e riferì quanto gli era accaduto ma, non creduto e beffato e deriso dai compaesani, se ne tornò nei campi.<ref name="Nicola Palma pag. 390">N. Palma, ''op. cit.'', pag. 390.</ref>
Il giorno successivo, la Madonna apparve nuovamente e rinnovò la stessa richiesta a Floro che, con mestizia, le raccontò che i canzanesi non avevano prestato fede alle sue parole. La Vergine, tacendo, scomparve, ma il 20 maggio, dopo le ore 18, si manifestò nuovamente e chiese a Floro di tornare in paese, di esporre ciò che gli stava succedendo e di comprovare quanto affermava conducendo personalmente un cavallo, notoriamente indomito, di proprietà della famiglia di Falamesca de Montibus. la Madonna invitò il contadino a farsi guidare dall'animale che avrebbe tracciato e delimitato, con il suo cammino, il sito su cui erigere la chiesa.<ref name="Nicola Palma pag. 390"/> Il proprietario del cavallo accettò di affidarlo a Floro che, fra lo stupore di tutti i presenti, riuscì a cavalcarlo<ref name="Nicola Palma pag. 391">N. Palma, ''op. cit.'', pag. 391.</ref> conducendolo fino al Piano del Castellano. Qui, l'animale «''senza freno e senza guida, girò tre volte intorno ad uno spazio, ed infine s'inginocchiò, e curvò la testa fino a terra.''»<ref name="Nicola Palma pag. 391"/> Gli astanti, che fino ad allora avevano osservato in silenzio, espressero il loro stupore con gran fragore e dettero vita della fabbrica della nuova chiesa.<ref name="Nicola Palma pag. 391"/>
Dell'originaria costruzione [[Rinascimento|rinascimentale]] resta solo il [[portale]] in pietra che mostra specchiature e rosette. Il prospetto e le decorazioni in stucco dell'aula sono da attribuirsi ai lavori di rifacimento del [[1750]], mentre il [[campanile]] in mattoni è dell'anno [[1810]].
La chiesa custodisce al suo interno un'[[acquasantiera]] del [[XVII secolo]] appoggiata su di una colonnina lavorata con motivi a foglie d'acanto, un busto [[reliquiario]] [[legno|ligneo]] del [[XVIII secolo]] che raffigura santa Mansueta, sorella di san Biagio protettore di Canzano,<ref>N. Farina, op. cit., pag. 45</ref> e [[pittura su tela|dipinti su tela]] datati tra il [[XVII secolo|Seicento]] ed il [[XVIII secolo|Settecento]]. Fra questi di particolare pregio vi è la pala della Madonna del Rosario, collocata dietro l'altare, eseguita da [[Pasquale Rico]] di [[Montereale]], ritratta con i santi Domenico e [[San Nicola di Bari|Nicola di Bari]] attribuibile alla bottega di [[Francesco Solimena]]. Vi è anche la tela che raffigura l'[[Adorazione dei pastori]] dipinta alla maniera di [[Guido Reni]].<ref name="Luigi Braccilli, pag. 17"/>
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File:Santuario della Madonna dell'Alno - Canzano (TE).jpg|Facciata del Santuario della Madonna dell'Alno
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