Legge di Pedersen: differenze tra le versioni

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Lo stesso H. Pedersen aveva ipotizzato che questa retroflessione si svolgesse in due fasi: [[Fricativa alveolare sorda|''*s'']] > ''*š'' ([[Alfabeto fonetico internazionale|ʃ]]) > ''*x''. In seguito la sua ipotesi è stata sostenuta da altri studiosi, tra cui [[Antoine Meillet|Meillet]], Selishchev e Savchenko. Meillet ha inoltre supposto che il [[Lingua proto-slava|protoslavo]] abbia ereditato la ''*š'' «orientale», retroflettendola in ''*х'' davanti alle vocali anteriori, ma conservandola davanti alle vocali posteriori per analogia con le alternanze ''*k'' ~ ''*č'' e ''*g'' ~ ''*ž''. Così Meillet stabilisce una cronologia standard in base a cui la ''š'' di asl. ec. бышѧ e ''uši'' (оуши) avrebbe carattere primario e la ''х'' in asl. ec. быхъ e ''uxo'' (оухо) ‘orecchio’ avrebbe carattere secondario. Lo Shevelev ritiene assai improbabile questa ipotesi dal momento che, nell'evoluzione del protoslavo, si riscontrano passaggi dalle velari alle palatali, ma non viceversa.<ref name="Shevelov127"/>.
 
Si ha una retroflessione analoga a quelloquella ''*š'' > ''*x'' nell'evoluzione della [[lingua spagnola]]<ref>{{cita libro| A.| Vaillant| Grammaire comparée des langues slaves, I|città=Lione e Parigi|anno=1950|pagina=28|isbn=}}</ref>.
 
S. B. Bernstein sostiene l'ipotesi della retroflessione diretta ''*s'' > ''*x'' affermando che sono noti in filologia casi in cui [[Consonante dentale|consonanti dentali]] passano direttamente a [[Consonante velari|velari]]<ref>{{книга|автор=Бернштейн С. Б.|заглавие=Сравнительная грамматика славянских языков|место=М.|издание=Издательство Московского университета, Издательство «Наука»|год=2005|страницы=162}}</ref>.