L'Illustrazione Italiana: differenze tra le versioni
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La grande fortuna dell'''Illustrazione Italiana'' durò fino alla morte di [[Emilio Treves]] ([[1916]]), dopo la quale, pur avendo ancora tra i propri collaboratori scrittori del calibro di [[Eugenio Montale]], [[Elio Vittorini]], [[Salvatore Quasimodo]], [[Riccardo Bacchelli]], [[Italo Pietra]], [[Niccolò Giani]] e [[Sergio Solmi]], la rivista cominciò a mostrare i segni di un lento declino.
La promulgazione delle [[leggi razziali fasciste]] accelerò il processo in atto: nel [[1939]] la [[Fratelli Treves|Treves]] dovette cedere l'azienda alla [[Garzanti Libri|Garzanti]]. Verso la metà del [[1942]], in seguito agli eventi della [[seconda guerra mondiale]], ''L'illustrazione'' rallentò le sue uscite, fino ad essere trasformata in mensile nel [[1951]] da [[Livio Garzanti]]. Gli anni cinquanta videro la crescita vertiginosa dei [[rotocalco (giornalismo)|rotocalchi]],
L'editore [[Guanda]] riprese la testata alla fine del [[1981]] e la ripubblicò con periodicità bimestrale. Il tentativo non incontrò sufficiente fortuna e la rivista fu chiusa nel [[1996]].
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