Ca' d'Oro: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6343094.jpg|thumb|left|Il palazzo visto dal lato opposto del Canal Grande in una foto di [[Paolo Monti]] del 1970]]
 
[[File:Venice - Well.jpg|thumb|[[Vera da pozzo]] rinascimentale, in marmo brocatello, nel cortile interno]]
 
L'assetto [[Planimetria|planimetrico]] della fabbrica non si discosta eccessivamente da quello della tipica [[Fondaco|casa-fondaco]] dei [[Patriziato (Venezia)|patrizi veneziani]]. La vistosa asimmetriaa[[simmetria]] dell'impianto è determinata dalla prassi costruttiva dell'epoca che prevedeva il riutilizzo delle [[Fondazione (architettura)|fondazioni]] dell'edificio precedente, senza amplianti nei lotti adiacenti. In questo caso anche il mantenimento della corte interna e della [[cisterna]] in essa scavata è determinante per l'assetto planimetrico, poiché ha vincolato la pianta ad articolarsi a forma di C attorno ad una [[corte (Venezia)|corte]] scoperta, al centro della quale è posizionata la grande [[vera da pozzo]] in [[Marmo rosso di Verona|marmo broccatello di Verona]], realizzata da [[Giovanni Bono (scultore)|Giovanni]] e [[Bartolomeo Bono]] nel 1427, i quali vi scolpirono su tre lati, tra un ricco fogliame, le [[allegoria|allegorie]] femminili della ''Giustizia'', della ''Fortezza'' e della ''[[Carità]]''. Come consueto nelle dimore veneziane, alle ampie [[Loggia|logge]] della facciata corrispondono internamente dei lunghi saloni, detti ''[[portego]]'', che attraversano l'edificio in tutta la sua profondità.
 
[[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]], che era ancora in fase di ultimazione durante la costruzione della ca' d'Oro, fu sicuramente un riferimento progettuale importante: la moltiplicazione delle aperture nei loggiati ai piani nobili rispetto al portico al pian terreno secondo un rapporto 1 a 2 e le merlature che chiudono superiormente la facciata derivano, almeno come idea costruttiva, sicuramente dalla più importante fabbrica veneziana dell'epoca. Se il portico del pian terreno ricorda molto quello della duecentesca [[ca' da Mosto]], le esafore dei piani superiori, ma anche la quadrifora del pian terreno, furono delle reinterpretazioni personali del Raverti e dei Bono della loggia del Palazzo Ducale.