Suicidio: differenze tra le versioni

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[[File:Suicide cases from 16 American states (2008).png|thumb|upright=1.4|Le circostanze scatenanti per il suicidio di sedici Stati americani nel 2008<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Karch|nome=DL|coautori=Logan, J; Patel, N; Centers for Disease Control and Prevention, (CDC)|titolo=Surveillance for violent deaths—National Violent Death Reporting System, 16 states, 2008.|rivista=Morbidity and mortality weekly report. Surveillance summaries (Washington, D.C. : 2002)|data=26 agosto 2011|volume=60|numero=10|pp=1–49|pmid=21866088}}</ref>]]
I fattori che possono influenzare il rischio di suicidio comprendono i disturbi psichiatrici, l'[[abuso di droga]], gli stati psicologici alterati, alcune situazioni culturali come un abuso sessuale e tradimenti da parte degli amici, familiari e sociali, e talora la [[genetica]].<ref name="Hawton2012" /> Malattie mentali e abuso di sostanze spesso coesistono.<ref name="Drug2011" /> Altri fattori di rischio includono l'aver già tentato un suicidio,<ref name="EB2011" /> la pronta disponibilità di un mezzo per commettere l'atto, e infatti il tasso dei suicidi è maggiore nelle famiglie con armi da fuoco che in quelle prive,<ref name="Miller 393–408">{{cita pubblicazione|cognome=Miller|nome=M|coautori=Azrael, D; Barber, C|titolo=Suicide mortality in the United States: the importance of attending to method in understanding population-level disparities in the burden of suicide.|rivista=Annual review of public health|data=2012 Apr|volume=33|pp=393–408|pmid=22224886|doi=10.1146/annurev-publhealth-031811-124636}}</ref> una storia familiare di suicidio, o la presenza di lesioni cerebrali traumatiche<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Simpson|nome=G|coautori=Tate, R|titolo=Suicidality in people surviving a traumatic brain injury: prevalence, risk factors and implications for clinical management.|rivista=Brain injury : [BI]|data=2007 Dec|volume=21|numero=13–14|pp=1335–51|pmid=18066936|doi=10.1080/02699050701785542}}</ref>
 
I fattori socio-economici, come la [[disoccupazione]], la [[povertà]], essere senza fissa dimora e la discriminazione possono scatenare pensieri suicidi.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Qin P, Agerbo E, Mortensen PB|titolo=Suicide risk in relation to socioeconomic, demographic, psychiatric, and familial factors: a national register-based study of all suicides in Denmark, 1981–1997|rivista=Am J Psychiatry|volume=160|numero=4|pp=765–72|anno=2003|mese=aprile|pmid=12668367|doi=10.1176/appi.ajp.160.4.765}}</ref> Tra il 15 e il 40% delle persone che si tolgono la vita lasciano un biglietto d'addio.<ref>{{cita libro|cognome=Gilliland|nome=Richard K. James, Burl E.|titolo=Crisis intervention strategies|editore=Brooks/Cole|città=Belmont, CA|p=215|url=http://books.google.ca/books?id=E2sKf-sexZwC&pg=PA215|ed=7|isbn=978-1-111-18677-7}}</ref> La genetica sembra influenzare tra il 38 % e il 55% dei comportamenti suicidari.<ref name="Brent2008">{{cita pubblicazione|cognome=Brent|nome=DA|coautori=Melhem, N|titolo=Familial transmission of suicidal behavior.|rivista=The Psychiatric clinics of North America|data=2008 Jun|volume=31|numero=2|pp=157–77|pmid=18439442|doi=10.1016/j.psc.2008.02.001|pmc=2440417}}</ref> I veterani di [[guerra]] hanno un elevato rischio di suicidio dovuto in parte a più alti tassi di malattie mentali e problemi di salute fisici legati all'esperienza subita.<ref name="Martyr2009">{{cita pubblicazione|cognome=Rozanov|nome=V|coautori=Carli, V|titolo=Suicide among war veterans.|rivista=International journal of environmental research and public health|data=2012 Jul|volume=9|numero=7|pp=2504–19|pmid=22851956|doi=10.3390/ijerph9072504|pmc=3407917}}</ref>
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Disturbi mentali sono spesso presenti al momento del suicidio con stime, a seconda dei dati raccolti, che vanno dal 27%<ref name="University of Manchester Centre for Mental Health and Risk">{{cita web|cognome=University of Manchester Centre for Mental Health and Risk|titolo=The National Confidential Inquiry into Suicide and Homicide by People with Mental Illness|url=http://www.manchester.gov.uk/download/meetings/id/18593/5_prevention_of_suicide_in_manchester&usg=AFQjCNEDbrmL6nEj6ayn-dRdGxK_-F4SlA&sig2=RWLzwaIT91N3BtKzR9XM6A&bvm=bv.137904068,d.d2s|accesso=5 novembre 2016|lingua=en}}</ref> a oltre il 90%.<ref name="EB2011" /> Tra coloro che sono stati ammessi in un'unità psichiatrica, il rischio di suicidio è di circa l'8,6%.<ref name="EB2011" /> La metà di tutte le persone che muoiono per suicidio può soffrire di [[Disturbo depressivo|disturbo depressivo maggiore]] o uno di altri disturbi dell'umore, come ad esempio il [[disturbo bipolare]] che aumenta il rischio di suicidio di 20 volte rispetto alla popolazione normale.<ref name="Che2012">{{cita libro|cognome=Chehil|nome=Stan Kutcher, Sonia|titolo=Suicide Risk Management A Manual for Health Professionals.|editore=John Wiley & Sons|città=Chicester|isbn=978-1-119-95311-1|pp=30–33|anno=2012|url=http://books.google.ca/books?id=fV8_1u0c7l0C&pg=PA31|ed=2}}</ref> Altre condizioni aggravanti comprendono la [[schizofrenia]] (14%), [[Disturbo di personalità|disturbi di personalità]] (14%)<ref name="Che2012" /> e il [[disturbo post traumatico da stress]].<ref name="EB2011" /> Circa il 5% delle persone affette da schizofrenia muoiono di suicidio.<ref name="Lancet09">{{cita pubblicazione|autore=Van Os J., Kapur S.|titolo=Schizophrenia|rivista=Lancet|volume=374|numero=9690|pp=635–45|anno=2009|mese=agosto|pmid=19700006|doi=10.1016/S0140-6736(09)60995-8|url=http://xa.yimg.com/kq/groups/19525360/611943554/name/Schizophrenia+-+The+Lancet.pdf}}</ref> I [[disturbi alimentari]] sono un'altra condizione di rischio elevato.<ref name="Tint2010">{{cita libro|autore=Tintinalli, Judith E.|titolo=Emergency Medicine: A Comprehensive Study Guide (Emergency Medicine (Tintinalli))|editore=McGraw-Hill Companies|città=New York|anno=2010|pp=1940–1946|isbn=0-07-148480-9}}</ref>
 
Una storia di precedenti tentativi di suicidio è il più grande fattore predittivo di un ulteriore tentativo.<ref name="EB2011">{{cita pubblicazione|cognome=Chang|nome=B|coautori=Gitlin, D.; Patel, R.|titolo=The depressed patient and suicidal patient in the emergency department: evidence-based management and treatment strategies.|rivista=Emergency medicine practice|data=2011 Sep|volume=13|numero=9|pp=1–23|pmid=22164363}}</ref> Circa il 20% dei suicidi ha avuto un precedente tentativo e, fra coloro che hanno tentato il suicidio, l'1% lo realizza entro un anno<ref name="EB2011" /> e più del 5% entro dieci anni. Mentre gli atti di [[autolesionismo]], vedi per esempio Hannah Baker, non sono visti come tentativi di suicidio, anche se la presenza di un comportamento autolesionistico è correlato a un aumento del rischio di suicidio.<ref>{{cita pubblicazione|pmid=17606825|doi=10.1001/archpedi.161.7.634|volume=161|numero=7|titolo=The relationship between self-injurious behavior and suicide in a young adult population|anno=2007|mese=luglio|autore=Whitlock J., Knox KL|rivista=Arch Pediatr Adolesc Med|pp=634–40}}</ref>
 
In circa l'80% dei suicidi completati l'individuo ha visto un medico entro l'anno precedente alla sua morte,<ref name="Pir1998" /> e tra questi il 45% entro il mese precedente.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Luoma|nome=JB|coautori=Martin, CE; Pearson, JL|titolo=Contact with mental health and primary care providers before suicide: a review of the evidence.|rivista=The American Journal of Psychiatry|data=2002 Jun|volume=159|numero=6|pp=909–16|pmid=12042175}}</ref> Circa il 25-40% di coloro che hanno completato il suicidio hanno avuto contatti con i servizi di salute mentale entro l'anno precedente.<ref name="University of Manchester Centre for Mental Health and Risk" /><ref name="Pir1998">{{cita pubblicazione|cognome=Pirkis|nome=J|coautori=Burgess, P|titolo=Suicide and recency of health care contacts. A systematic review.|rivista=The British journal of psychiatry : the journal of mental science|data=1998 Dec|volume=173|pp=462–74|pmid=9926074}}</ref>
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=== Media ===
 
I [[Mass media|mezzi di comunicazione]], compreso [[internet|internet e Netflix]], possono giocare un ruolo importante nei casi di suicidio.<ref name="Hawton2012" /> Il modo in cui il suicidio viene presentato può avere un effetto negativo, glorificandolo e romanticizzandolo con un grande impatto emotivo e mediatico.<ref name="Boh2012">{{cita pubblicazione|cognome=Bohanna|nome=I|coautori=Wang, X|titolo=Media guidelines for the responsible reporting of suicide: a review of effectiveness.|rivista=Crisis|anno=2012|volume=33|numero=4|pp=190–8|pmid=22713977|doi=10.1027/0227-5910/a000137}}</ref>
 
Questo contagio di suicidio è noto come [[effetto Werther]], dal nome del protagonista de ''[[I dolori del giovane Werther]]'', di [[Goethe]], che appunto finisce con l'uccidersi.<ref name="Sia2012" /> Questo rischio è maggiore negli adolescenti che possono idealizzare la morte.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Stack S|titolo=Suicide in the media: a quantitative review of studies based on non-fictional stories|rivista=Suicide Life Threat Behav|volume=35|numero=2|pp=121–33|anno=2005|mese=aprile|pmid=15843330|doi=10.1521/suli.35.2.121.62877}}</ref> Sembra che mentre le notizie dei media abbiano un effetto significativo, quello dei mezzi di intrattenimento sia equivoco.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Pirkis J|titolo=Suicide and the media|rivista=Psychiatry|volume=8|numero=7|pp=269–271|data=luglio 2009|doi=10.1016/j.mppsy.2009.04.009|url=http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S147617930900072X}}</ref> L'opposto dell'effetto Werther è l'effetto Papageno, la cui presenza di efficaci meccanismi di adattamento può avere un effetto protettivo. Il termine si basa su un personaggio presente nell'opera di [[Wolfgang Amadeus Mozart]] ''[[Il flauto magico]]'', che temendo la perdita di una persona cara stava per togliersi la vita, ma l'aiuto degli amici riuscì a salvarlo.<ref name="Sia2012">{{cita pubblicazione|cognome=Sisask|nome=M|coautori=Värnik, A|titolo=Media roles in suicide prevention: a systematic review.|rivista=International journal of environmental research and public health|data=2012 Jan|volume=9|numero=1|pp=123–38|pmid=22470283|doi=10.3390/ijerph9010123|pmc=3315075}}</ref>
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Il [[tasso di mortalità]] varia a seconda del metodo utilizzato: per le armi da fuoco vi è una mortalità dell'80-90%, l'annegamento tra il 65 e l'80%, l'impiccagione tra il 60% e l'85%, l'inalazione degli scarichi dell'auto tra il 40% e il 60%, il gettarsi da altezze variabili tra il 35% e il 60%, l'assunzione di pesticidi e l'overdose di farmaci hanno un tasso che varia dall'1,5% al 4%.<ref name="Tint2010" /> I metodi più comuni di suicidio spesso non coincidono con quelli che garantiscono maggiori probabilità di successo: ad esempio, nei [[Paesi sviluppati|Paesi più sviluppati]] l'85% dei tentativi avviene tramite overdose di droga, che è uno dei metodi meno efficaci.<ref name="Tint2010" />
 
Negli Stati Uniti il 57% dei suicidi comportano l'uso di armi da fuoco, un metodo leggermente più comune negli uomini rispetto alle donne.<ref name="EB2011" /> Il secondo più frequente è l'impiccagione nei maschi e l'avvelenamento nelle femmine.<ref name="EB2011" /> Messi insieme, questi metodi comprendevano circa il 40% di tutti i suicidi compiuti negli Stati Uniti.<ref name="USStats2005">{{cita web|url=http://www.suicide.org/suicide-statistics.html|titolo=U.S. Suicide Statistics (2005)|accesso=24 marzo 2008}}</ref> In [[Svizzera]], dove quasi tutti possiedono un'arma da fuoco, il maggior numero di suicidi avviene per impiccagione.<ref>{{cita libro|cognome=Eshun|nome= Sussie|titolo=Culture and mental health sociocultural influences, theory, and practice|anno=2009|editore=Wiley-Blackwell|città=Chichester, U.K.|p=301|url=http://books.google.ca/books?id=Y6uUDBBGqF4C&pg=PA301|coautori=Gurung, Regan A.R.|isbn=978-1-4443-0581-4}}</ref> Gettarsi dall'alto è comune sia a [[Hong Kong]] sia a [[Singapore]], con percentuali rispettivamente del 50% e dell'80%.<ref name="Tint2010" /> In Cina l'assunzione di pesticidi è il metodo più comune.<ref name="WRVp196" /> In [[Giappone]] il tradizionale ''[[seppuku]]'' (o ''harakiri'')<ref name="WRVp196" /> si verifica ancora,<ref name="WRVp196">{{cita libro|cognome=Krug|nome=Etienne|titolo=World Report on Violence and Health, Volume 1|anno=2002|editore=World Health Organization|città=Genève|p=196|url=http://books.google.ca/books?id=db9OHpk-TksC&pg=PA196|isbn=978-92-4-154561-7}}</ref> ma l'impiccagione rimane il metodo più frequente.<ref>{{cita

Tagliarsi libro|cognome=(editor)|nome=Diegole devene Leo|titolo=Suicidelungo andle euthanasiabraccia in olderuna adults:vasca a transculturalda journey|anno=2001|editore=Hogrefe & Huber|città=Toronto|p=121|isbn=978-0-88937-251-1}}</ref>bagno.
 
== Fisiopatologia ==