Ars et Labor Ferrara: differenze tra le versioni
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Il club si è costituito nel 1907 ed è stato successivamente rifondato a seguito di due fallimenti societari datati 2005 e 2012. Grazie alla vittoria del campionato di [[Serie B 2016-2017]] ha guadagnato il ritorno in [[Serie A]] dopo 49 stagioni di assenza.
Nella sua storia ha partecipato a 21 edizioni del massimo campionato italiano, di cui 16 alla Serie A a girone unico, ottenendo come miglior risultato il 5° posto al termine della [[Serie A 1959-1960|stagione 1959-1960]]. Oltre ad aver raggiunto una finale di [[Coppa Italia]] nel [[Coppa Italia 1961-1962|
La formazione estense si colloca al al 26º posto nella [[Classifica perpetua della Serie A dal 1929|classifica perpetua della Serie A]]<ref>{{Cita web|http://www.rsssf.com/tablesi/italalltime.html|Rsssf.com all-time Serie A table|accesso=9 febbraio 2017|lingua=en}} ''(calcolata assegnando due punti per vittoria, dati aggiornati alla stagione 2015-2016)''</ref> e al 29° posto nella graduatoria della [[tradizione sportiva in Italia|tradizione sportiva italiana]] secondo i criteri della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]<ref>{{
La SPAL disputa le gare interne allo [[stadio Paolo Mazza]] dal 1928<ref>{{cita web|url=http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=5255|titolo=Stadio Comunale "Paolo Mazza"}}</ref>, i suoi colori sociali sono il [[bianco]] e l'[[azzurro]].
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[[File:Celebrazione del decennio della fondazione della S.P.A.L..jpg|thumb|upright=0.7|Manifesto celebrativo del decennio dalla fondazione della Società Polisportiva Ars et Labor.]]
Le più antiche tracce del calcio a [[Ferrara]] risalgono al 1896 con la costituzione di una squadra nell'ambito della ''Palestra Ginnastica Ferrara''. A seguire, nei primi decenni del [[Novecento]] sorsero in città numerose altre formazioni, tra cui la ''Unione Sportiva Ferrarese'', la ''Pro Juventus Ferrara'' e l'''Eridania Football Club''.<ref>{{cita news|
Il nucleo originale di quella che sarebbe poi divenuta la S.P.A.L. vide la luce nel marzo 1907<ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/09/06/US1PO_US103.html|titolo=Cent'anni di SPAL|data=6 settembre 2007|accesso=19 aprile 2016}}</ref> per iniziativa del sacerdote [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|salesiano]] Pietro Acerbis, all'epoca direttore dell'oratorio ferrarese di via Coperta: questi fondò un circolo religioso-culturale denominato ''Ars et Labor'' (in [[Lingua latina|latino]] "Arte e Lavoro"), che nel giro di un paio d'anni divenne ''Circolo Ars et Labor'' e aggiunse alle attività artistiche anche quelle sportive, inizialmente limitate ad [[atletica leggera|atletica]] e [[ciclismo]]. I colori sociali adottati furono il [[bianco]] e l'[[azzurro]], tratti dallo stemma dei Salesiani.<ref>{{cita|Malaguti
La sezione calcistica fu istituita nel 1913, quando il ramo sportivo si staccò dall'oratorio e si costituì autonomamente come ''Società Polisportiva Ars et Labor''.<ref>{{cita web|url=http://www.valderrama.it/dalloratorio-alla-serie-a/|titolo=La SPAL, dall’oratorio alla Serie A|accesso=19 settembre 2016}}</ref> Inizialmente la squadra di calcio assunse tuttavia la denominazione di ''Associazione Calcio Ferrara'', abbandonandola nel 1919 con la fine della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]], allorché anche la sezione calcistica uniformò il suo nome a quello della polisportiva. Il debutto della denominazione S.P.A.L. avvenne in occasione di una partita interna disputata contro la {{Calcio Triestina|
=== Dagli anni 1920 al periodo bellico ===
[[File:Spal 1922-23.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL che disputò la [[Prima Divisione 1922-1923]].]]
Tra il [[Prima Categoria 1920-1921|1920]] e il [[Prima Divisione 1924-1925|1925]] la SPAL militò nella massima serie del tempo, la [[Prima Categoria (campionato prime squadre)|Prima Categoria]] (poi ridenominata [[Prima Divisione]] a partire dal [[Prima Divisione 1922-1923|1922-1923]], conseguentemente al [[Compromesso Colombo]]). Nella stagione [[Prima Categoria 1921-1922|1921-1922]] gli estensi raggiunsero la semifinale del campionato nazionale, venendo sconfitti per 2-1 dalla [[Società Ginnastica Comunale Sampierdarenese|Sampierdarenese]] nello spareggio (disputato a [[Milano]]) con in palio la finale. La rosa biancazzurra in quella partita era composta da: [[Oreste Canova|Canova]], [[Giuseppe Ticozzelli|Ticozzelli]], [[Ugo Fini|Fini]], [[Antonio Manfredini|Manfredini]], [[Abdon Sgarbi|Sgarbi]], [[Giuseppe Preti|Preti I]], [[Carlo Dabbene|Dabbene]], [[Giacomo Olivieri|Olivieri]], Zanoli, [[Ilario Preti|Preti II]] e [[Vassarotti]].<ref>{{cita|Becchetti
Retrocessa in seconda serie nel 1925, quattro anni dopo fu assegnata al [[Serie B 1929-1930|neonato campionato di Serie B a girone unico]].<ref>{{cita|Becchetti
Negli anni 1920 e 1930 la società lanciò diversi giocatori poi approdati in [[Serie A]]: [[Bruno Bertacchini]], [[Elvio Banchero]], [[Abdon Sgarbi]] (il quale vestirà la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]), gli attaccanti [[Mario Romani]] e [[Aldo Barbieri]] (entrambi ceduti al {{Calcio Milan|
=== L'arrivo di Paolo Mazza e il secondo dopoguerra ===
[[File:Spal 1945-46.jpg|thumb|La prima formazione della SPAL nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], stagione [[Serie B-C Alta Italia 1945-1946|1945-1946]]. Il primo da destra è [[Paolo Mazza]].]]
Al termine del [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], nel 1945 la squadra riadottò i colori bianco-azzurri e il nome SPAL. Sotto la gestione del nuovo presidente (ed ex allenatore della squadra negli anni 1930) [[Paolo Mazza]], la società ferrarese tornò in [[Serie B]] e puntò all'approdo in [[Serie A]].<ref>{{cita|Becchetti
Tra gli affari significativi conclusi in quegli anni dal presidente spallino spiccarono le cessioni del centravanti [[Mario Astorri]] alla {{Calcio Juventus|
=== Gli anni 1950 ===
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[[File:Spal 1952-53.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL all'esordio nel campionato di Serie A a girone unico, stagione [[Serie A 1951-1952|1951-1952]].]]
Nel [[Serie B 1950-1951|1950-1951]] la SPAL allenata da [[Antonio Janni]] e guidata in campo dal capitano [[Giovanni Emiliani]] vinse il campionato di [[Serie B]], accedendo per la prima volta alla [[Serie A]] a girone unico. La formazione-tipo di quell'anno era composta da: [[Renato Bertocchi|Bertocchi]], [[Raffaele Guaita|Guaita]], [[Alessandro Carlini|Carlini]], [[Giovanni Emiliani|Emiliani]], [[Giuseppe Macchi|Macchi]], [[Fulvio Nesti|Nesti]], [[Silvano Trevisani|Trevisani]], [[Goffredo Colombi|Colombi]], [[Aldo Biagiotti|Biagiotti]], [[Niels Bennike|Bennike]] e [[Alberto Fontanesi|Fontanesi]], cui si aggiungevano anche [[Renato Dini|Dini]], [[Plinio Patuelli|Patuelli]] e [[Enzo Rosignoli|Rosignoli]].<ref>{{cita|Malaguti
Il ventennio successivo vide la SPAL ottenere i suoi migliori risultati, mantenendo la categoria ininterrottamente dal 1951 alla prima retrocessione in B del 1964. Nel 1954 tuttavia i biancazzurri ottennero la salvezza tramite spareggio battendo per 2-1 il [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] (con le reti di [[Giorgio Bernardin|Bernardin]] e [[Rinaldo Olivieri|Olivieri]]), mentre nel 1955 la squadra venne ripescata nella massima serie a seguito delle sanzioni per illecito sportivo comminate al termine del campionato a {{Calcio Udinese|
Il calciatore più rappresentativo degli anni in Serie A fu l'[[Argentina|argentino]] [[Oscar Massei]], il quale vestì la maglia biancazzurra per nove stagioni (dal 1959 al 1968).
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[[File:Spal 1955-56.jpg|thumb|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie A 1955-1956]].]]
Negli anni 1950 e 1960 vari giocatori militanti nelle file della SPAL ebbero occasione di mettersi in luce: tra essi il portiere [[Ottavio Bugatti|Bugatti]] (convocato in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] e successivamente venduto al {{Calcio Napoli|
In quegli anni arrivarono a [[Ferrara]] anche calciatori più esperti, tra cui [[Sergio Cervato]], [[Giovanni Mialich]], [[Onorio Busnelli]], [[Battista Rota]], [[Angelo Villa]], [[Enzo Matteucci]], [[Manlio Muccini]], [[Gianni Corelli]], [[Ottavio Bianchi]], [[Carlo Mattrel]], [[Osvaldo Bagnoli]], [[Vincenzo Gasperi]], [[Giancarlo Vitali (calciatore)|Giancarlo Vitali]], [[Pietro Broccini]], [[Sergio Sega]], [[Silvano Trevisani]], [[Giulio Pellicari]], [[Alberto Orlando]], [[Glauco Tomasin]], [[Enrico Muzzio]], [[Edoardo Dal Pos]] e [[Aulo Gelio Lucchi]], l'[[Ungheria|ungherese]] [[Jenő Vinyei]], i [[Danimarca|danesi]] [[Niels Bennike]] e [[Dion Ørnvold]], gli [[Svezia|svedesi]] [[Sigvard Löfgren]] e [[Dan Ekner|Dan Heiner Ekner]].
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==== L'arrivo di Massei e il miglior piazzamento in Serie A ====
Al termine della stagione [[Serie A 1958-1959|1958-1959]] il presidente [[Paolo Mazza|Mazza]] decise di rinnovare profondamente la squadra. Cedette quindi [[Angelo Villa|Villa]], [[Giancarlo Vitali|Vitali]], [[Edoardo Dal Pos|Dal Pos]], [[Pietro Broccini|Broccini]], [[Aulo Gelio Lucchi|Lucchi]] e [[Riccardo Toros|Toros]] e gli emergenti [[Saul Malatrasi|Malatrasi]] e [[Orlando Rozzoni|Rozzoni]]; in cambio acquistò i giovani Micheli, Rossi, Picchi e Balleri, gli esperti Ganzer e Massei, il terzo portiere dell'Inter Nobili e i rientranti Novelli e Corelli. I soli giocatori confermati furono Bozzao, Morbello, Maietti e Pandolfini. In panchina sedeva il tecnico [[Fioravante Baldi]].<ref>{{cita|Malaguti
[[File:Spal 1961-62.jpg|thumb|La SPAL dell'annata [[Serie A 1961-1962|1961-1962]], finalista di [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]].]]
Le scelte del presidente diedero riscontro positivo: nel campionato [[Serie A 1959-1960|1959-1960]] la SPAL concluse al quinto posto finale in classifica (alle spalle della {{Calcio Juventus|
La formazione-tipo di questa stagione era costituita da [[Natale Nobili|Nobili]] ([[Lidio Maietti|Maietti]]), [[Armando Picchi|Picchi]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Gianfranco Ganzer|Ganzer]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Dante Micheli|Micheli]], [[Carlo Novelli|Novelli]], [[Gianni Corelli|Corelli]], [[Guerrino Rossi|Rossi]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Egidio Morbello|Morbello]] (migliore marcatore spallino della stagione, con 12 reti in 33 partite disputate), con l'aggiunta di [[Giuseppe Catalani|Catalani]], [[Gaudenzio Trentini|Trentini]], [[Enrico Cecchi|Cecchi]] e [[Egisto Pandolfini|Pandolfini]].
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=== Gli anni 1960 ===
==== La finale di Coppa Italia ====
Nel 1962 la SPAL raggiunse la finale di [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]], persa contro il {{Calcio Napoli|
==== La prima retrocessione e il ritorno in A ====
[[File:Spal 1962-63.jpg|thumb|left|La prima SPAL in maglia a righe bianco-azzurre, stagione [[Serie A 1963-1964|1963-1964]].]]
Nel 1963, dopo aver concluso il [[Serie A 1962-1963|campionato]] all'ottavo posto (ottenendo anche la vetta solitaria della classifica per qualche giornata)<ref>{{cita|Malaguti
Dopo tredici anni consecutivi in [[Serie A]] la formazione estense retrocedette in [[Serie B|serie cadetta]] nel [[Serie A 1963-1964|1964]], ove tuttavia rimase un solo anno: il terzo posto ottenuto nel campionato di [[Serie B 1964-1965]] le valse infatti l'immediata risalita nella massima serie. La formazione-tipo biancazzurra era composta da [[Eugenio Bruschini|Bruschini]], [[Gennaro Olivieri (calciatore)|Olivieri]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Arturo Bertuccioli|Bertuccioli]], [[Roberto Ranzani|Ranzani]], [[Sergio Frascoli|Frascoli]], [[Dante Crippa|Crippa]], [[Osvaldo Bagnoli|Bagnoli]], [[Dario Cavallito|Cavallito]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Enrico Muzzio|Muzzio]]; con l'aggiunta di [[Gabriele Cantagallo|Cantagallo]], [[Sergio Cervato|Cervato]], [[Osvaldo Riva (calciatore)|Riva]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Luigi Pasetti|Pasetti]], [[Maurizio Moretti|Moretti]], [[Gianfranco De Bernardi|De Bernardi]], [[Bruno Onorato Fochesato|Fochesato]], [[Carlo Novelli|Novelli I]], [[Franco Pezzato|Pezzato]] e [[Fabio Capello|Capello]]. L'allenatore era [[Francesco Petagna]].<ref>{{cita|Malaguti
La SPAL militò in Serie A per altre tre stagioni, raggiungendo la salvezza nei campionati [[Serie A 1965-1966|1965-1966]] e [[Serie A 1966-1967|1966-1967]]. Il centrocampista 21enne [[Fabio Capello]], acquistato cinque anni prima per 2 milioni di lire dai dilettanti del {{Calcio Pieris|
[[File:Spal 1964-65.jpg|thumb|La SPAL promossa in Serie A al termine del campionato [[Serie B 1964-1965|1964-1965]].]]
==== La discesa dalla Serie A alla Serie C ====
Nel [[Serie A 1967-1968|1968]] la SPAL, a seguito del passaggio della Serie A da 18 a 16 squadre, si classificò quattordicesima retrocedendo così in [[Serie B]].<ref>{{cita|Malaguti
[[Serie B 1968-1969|Il campionato seguente]] risultò in un'ulteriore retrocessione in [[Lega Pro|Serie C]]: sebbene [[Paolo Mazza|Mazza]] avesse promesso un'immediata risalita nella massima serie il rendimento degli estensi fu deludente, anche a seguito dell'infortunio dell'attaccante [[Alberto Orlando]], tanto che per la prima volta la tifoseria giunse a contestare apertamente l'operato del presidente. Tale campionato coincise inoltre con le ultime partite disputate nel calcio professionistico da [[Gastone Bean]].<ref>{{cita|Malaguti
=== Gli anni 1970 e 1980 ===
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[[File:SPAL FORMAZIONE 1972-73.jpg|thumb|left|La SPAL promossa in Serie B al termine della stagione [[Serie C 1972-1973|1972-1973]].]]
Dopo quattro anni di [[Lega Pro|Serie C]] nel corso dei quali si alternarono come allenatori [[Giovan Battista Fabbri]], [[Tito Corsi]] e [[Cesare Meucci]]<ref>{{cita|Becchetti
Nel corso della stagione [[Serie B 1976-1977|1976-1977]] (al quarto campionato di B, dopo che a Caciagli si avvicendarono [[Umberto Pinardi]] e [[Guido Capello]]) [[Paolo Mazza]] venne deposto dalla presidenza della società: dopo trent'anni alla guida del sodalizio estense e l'esperienza come Commissario Tecnico della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] ai [[Campionato mondiale di calcio 1962|Mondiali del Cile]] del 1962, dovette cedere la guida della società a Primo Mazzanti, già dirigente spallino.<ref>{{cita|Malaguti
[[File:SPAL 1979-1980.JPG|thumb|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie B 1979-1980]].]]
Al termine del campionato la SPAL retrocesse in C allenata da [[Luis Suárez (calciatore 1935)|Luisito Suárez]], ma con il ritorno in panchina di Mario Caciagli nel [[Serie C 1977-1978|1978]] i biancazzurri riconquistarono subito la Serie B. Nel campionato [[Serie B 1980-1981|1980-1981]] degna di nota fu la trasferta a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] contro il {{Calcio Milan|
Dopo un campionato in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] con [[Gaetano Salvemini (calciatore)|Gaetano Salvemini]] prima e [[Gianni Seghedoni|Giovanni Seghedoni]] poi come allenatori, la SPAL risalì la china a metà anni 1980 sotto la guida di [[Giovanni Galeone]] (giunse quarta nel [[Serie C1 1983-1984|1984]])<ref>{{cita|Malaguti
[[File:Spal_1983-1984.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie C1 1983-1984]].]]
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Nel 1990 la società viene rilevata dalla [[Coopcostruttori]], cooperativa di costruzioni del ferrarese. Il massimo dirigente della stessa, l'[[argenta]]no Giovanni Donigaglia, diviene il nuovo presidente. Accanto a CoopCostruttori rimangono con quote di minoranza anche alcuni vecchi soci, tra cui l'ex patron Ravani.
In due stagioni la SPAL ottiene il doppio salto dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]] alla [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] e da questa alla [[Serie B]], vincendo lo spareggio a [[Verona]] contro la {{Calcio Solbiatese|
[[File:SPAL 1991-1992.jpg|thumb|La SPAL promossa in Serie B con la vittoria del campionato [[Serie C1 1991-1992|1991-1992]].]]
Una volta in serie cadetta, l'obiettivo è tentare l'approdo alla [[Serie A]]. Il gruppo della doppia promozione verrà però smantellato: tra i nuovi arrivi gli attaccanti [[Marco Nappi]] e [[Massimo Ciocci]], il difensore [[Dario Bonetti]], l'ala [[Armando Madonna]] e il giovane [[Giovanni Dall'Igna]]. I biancazzurri retrocedono al primo anno di Serie B, nonostante un serrato testa a testa con la {{Calcio Fidelis Andria|
Dopo tre tentativi di ritorno in Serie B (con due eliminazioni ai [[play-off]] subite dal {{Calcio Como|
Donigaglia quindi riassume la presidenza e affida il compito di formare la squadra all'esperto direttore sportivo [[Roberto Ranzani]], il quale sceglie come allenatore [[Gianni De Biasi]]. Vengono confermati soltanto tre giocatori dall'annata precedente: a Ferrara arrivano l'attaccante Cancellato, il regista difensivo [[Riccardo Fimognari|Fimognari]], il portiere [[Andrea Pierobon|Pierobon]] e l'esperto [[Fausto Pari]]. La SPAL riconquista la Serie C1 vincendo il campionato [[Serie C2 1997-1998|1997-1998]], al termine di un duello con il {{Calcio Rimini|
[[File:Società Polisportiva Ars et Labor 1993-1994.jpg|thumb|left|La SPAL della stagione [[Serie C1 1993-1994|1993-1994]].]]
Gli ultimi campionati della gestione Donigaglia vedono la SPAL a centroclassifica. Il giocatore più interessante di quel periodo fu [[Sergio Pellissier]], giunto in prestito dal {{Calcio Chievo|
=== Gli anni 2000 ===
==== La gestione Di Nardo-Pagliuso ====
A seguito dei problemi economici che colpiscono la CoopCostruttori, nel 2002 la società viene rilevata da Paolo Fabiano Pagliuso (già proprietario e presidente del {{calcio Cosenza|
La campagna acquisti per la stagione [[Serie C1 2003-2004|2003-2004]] porta in dote alcuni rinforzi, tra cui [[Andy Selva]] e [[Davide Succi]], in un'ottica complessiva di ridimensionamento dell'impegno del patron Pagliuso, coinvolto in vicende giudiziarie personali. Come nella stagione precedente, dopo una serie di risultati negativi la società sostituisce l'allenatore, scegliendo [[Gian Cesare Discepoli]] (già alla guida della SPAL nei primi anni 1990), con i biancazzurri che si classificano infine al nono posto.
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Nell'estate 2005 viene costituita una nuova società denominata ''Spal 1907'', presieduta da Gianfranco Tomasi, imprenditore edile di [[Comacchio]], che grazie al [[Lodo Petrucci]] rileva la [[Tradizione sportiva in Italia|tradizione sportiva]] biancazzurra e s'iscrive al campionato di [[Serie C2 2005-2006]]. Il ridotto tempo a disposizione per costruire la squadra a seguito della riammissione tra i professionisti conduce a una stagione interlocutoria.
Nei due successivi campionati la società punta apertamente alla promozione in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]], ingaggiando tra gli altri il centravanti Nicola Bisso, il trequartista [[Svizzera|svizzero]] [[David Sesa]], il fantasista [[Argentina|argentino]] [[Christian La Grottería]] e il difensore [[Cristian Servidei]] (già biancazzurro ai tempi della doppia promozione dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|C2]] alla [[Serie B|B]] dei primi anni 1990). Entrambi i tentativi tuttavia non vanno a buon fine: la squadra viene eliminata in semifinale [[play-off]] nel [[Serie C2 2006-2007|2007]] dalla [[Paganese Calcio 1926|Paganese]] e nel [[Serie C2 2007-2008|2008]] dal {{Calcio Portogruaro|
==== La presidenza Butelli ====
Nel giugno del 2008 Tomasi cede il pacchetto di maggioranza societaria all'imprenditore lucchese Cesare Butelli; nel mese successivo la SPAL viene ripescata nel campionato di terza serie, nel frattempo ridenominato [[Lega Pro Prima Divisione]]. Il nuovo presidente nomina Gianbortolo Pozzi come direttore generale, il quale allestisce una formazione che punta al mantenimento della [[Lega Pro Prima Divisione 2008-2009|categoria]]. La squadra affidata ad [[Aldo Dolcetti]], in cui emerge il giovane centravanti marocchino Rachid Arma, inaspettatamente s'insedia fin dall'inizio nelle prime posizioni della classifica salvo poi calare nel finale del campionato, classificandosi al sesto posto mancando i [[play-off]] (nonostante la vittoria contro il {{Calcio Pergocrema|
La stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2009-2010|2009-2010]] dei biancazzurri (complice anche la cessione di Arma, sostituito a campionato già avviato con il centravanti [[Giacomo Cipriani]]) parte in maniera negativa, tanto che dopo le prime tredici giornate la dirigenza esonera Dolcetti sostituendolo con [[Egidio Notaristefano]]. Con il neo-tecnico la SPAL scala la classifica riuscendo a piazzarsi settima, battendo il {{Calcio Foggia|
=== Gli anni 2010 ===
Per la stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2010-2011|2010-2011]] viene assemblata una squadra con l'intento di ambire alla zona play-off, confermando i migliori giocatori della stagione precedente (tra cui Cipriani e [[Marco Zamboni|Zamboni]]) e completando la rosa con elementi come [[Nicola Ravaglia|Ravaglia]], [[Fabrizio Melara|Melara]] e [[Mohamed Fofana (7 maggio 1985)|Fofana]]. Il girone d'andata vede la SPAL stabilmente nelle prime posizioni; nel girone di ritorno le prestazioni (complice l'infortunio di Cipriani) subiscono un'involuzione, sfociando in una lunga serie di risultati negativi che fanno sfumare il traguardo dei [[play-off]].
Nel campionato [[Lega Pro Prima Divisione 2011-2012|2011-2012]] la SPAL, affidata a [[Stefano Vecchi]], assembla una squadra molto giovane con l'intento di ridurre il monte-ingaggi e sfruttare i contributi previsti per l'utilizzo dei giocatori under. La società si ritrova subito a far fronte a 2 punti di penalizzazione per la mancata corrisponsione di stipendi e contributi ai propri dipendenti. Dopo una partenza difficile dal punto di vista sportivo (solo 15 punti "sul campo" al termine del girone d'andata), le successive scadenze portano a 8 il totale dei punti di penalizzazione inflitti ai biancazzurri.<ref>{{Cita web|http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2011/11/14/619598-spal_altra_penalizzazione_punti.shtml|Spal: altra penalizzazione di due punti|sito=ilrestodelcarlino.it|data=14 novembre 2011}}</ref> La precaria situazione finanziaria della società si riflette anche in campo legale, con la presentazione d'istanze di fallimento da parte di alcuni dipendenti e fornitori, desiderosi di recuperare le proprie spettanze. Al termine della stagione regolare la SPAL si piazza quart'ultima con 34 punti (42 sul campo) e deve giocare i playout contro il {{Calcio Pavia|
Il 13 luglio 2012 la società viene esclusa dal campionato [[Lega Pro Seconda Divisione 2012-2013|2012-2013]] per problemi economici e il 16 luglio non presenta ricorso. La ''SPAL 1907'' viene infine radiata dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] l'11 settembre 2013<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/77.$plit/C_2_ContenutoGenerico_37492_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf|titolo=FIGC: Comunicato ufficiale n. 72/A|editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]|data=11 settembre 2013|accesso=11 aprile 2014|formato=PDF}}</ref> e il 31 marzo 2014 il Tribunale di Ferrara ne notifica la dichiarazione di [[fallimento (ordinamento giuridico italiano)|fallimento]] e la messa in liquidazione, respingendo la richiesta di concordato avanzata da Butelli.<ref>{{cita
==== La ripartenza dai dilettanti ====
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[[File:SPAL - Promozione in Serie B.jpg|thumb|left|I tifosi spallini festeggiano sul prato del ''Paolo Mazza'' la promozione in Serie B ottenuta il 23 aprile 2016.]]
Il 12 luglio 2013, su pressione del Sindaco di [[Ferrara]] [[Tiziano Tagliani]], Roberto Benasciutti trova l'accordo con la famiglia Colombarini per la fusione tra SPAL e {{Calcio Giacomense|
Il 21 ottobre 2013, dopo un avvio di campionato non in linea con le attese di inizio stagione, la società decide di sollevare dall'incarico mister Leonardo Rossi, affidando la squadra a [[Massimo Gadda]], già giocatore biancazzurro nella stagione [[Serie C1 1999-2000|1999-2000]] e allenatore per 3 stagioni della {{Calcio Giacomense|
La stagione [[Lega Pro 2014-2015|2014-2015]] nella nuova Lega Pro parte in maniera difficile per la SPAL: i biancazzurri, affidati a mister [[Oscar Brevi]], totalizzano due pesanti sconfitte nelle prime due partite, ove la squadra esprime inoltre un gioco poco brillante. Tuttavia il patron Colombarini e il presidente Mattioli, ignorando le contestazioni dei tifosi e di alcune aree dell'ambiente societario, confermano la fiducia all'allenatore. La scelta si rivela corretta, giacché la SPAL comincia a scalare la classifica fino a raggiungere la prima posizione. Una nuova serie di risultati negativi, unita alle scarse reti segnate, conduce tuttavia in un secondo momento il vertice societario a esonerare Brevi e a ingaggiare al suo posto [[Leonardo Semplici]], ex allenatore di {{Calcio Arezzo|
In vista del campionato [[Lega Pro 2015-2016|2015-2016]] la squadra viene potenziata nel segno della continuità, confermando buona parte dei giocatori dell'annata precedente e inserendo elementi nei ruoli maggiormente scoperti. Con cinque vittorie consecutive nelle prime cinque giornate e due successivi pareggi a reti bianche con {{Calcio Prato|
Per il ritorno in serie cadetta, nell'estate 2016 viene allestita una rosa con la prospettiva di ottenere una salvezza tranquilla, mantenendo l'ossatura della promozione e affiancando a punti fermi quali [[Manuel Lazzari|Lazzari]], [[Luca Mora|Mora]] e il capitano [[Nicolas Giani|Giani]], un mix tra giovani ed esperti elementi come il portiere [[Alex Meret|Meret]], i difensori Bonifazi, [[Cristiano Del Grosso|Del Grosso]] e [[Francesco Vicari|Vicari]], il centrocampista [[Pasquale Schiattarella|Schiattarella]] e l'attaccante [[Mirco Antenucci|Antenucci]], cui si aggiungerà a stagione in corso la punta [[Sergio Floccari|Floccari]].<ref>{{cita web|autore=Angelo Andrea Pisani|url=http://www.ultimouomo.com/lesempio-della-spal/|titolo=L'esempio della SPAL|data=20 marzo 2017}}</ref> Dopo un iniziale rodaggio nel quale prende le misure alla categoria, sul finire del girone di andata la SPAL s'inserisce a sorpresa ai vertici della classifica. Nel girone di ritorno gli estensi esibiscono una notevole costanza di rendimento, e con cinque vittorie consecutive in aprile legittimano definitivamente il primo posto della graduatoria. Il 13 maggio 2017 i biancazzurri ottengono con una giornata di anticipo l'aritmetica promozione in [[Serie A]], nonostante la sconfitta sul campo della {{Calcio Ternana|
== Cronistoria ==
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* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1920-1921|1920-1921]] – 3ª nel girone B emiliano-romagnolo della [[Prima Categoria 1920-1921|Prima Categoria]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1921-1922|1921-1922]] – 2ª nel girone semifinale nazionale B della [[Prima Categoria 1921-1922|Prima Categoria]] dopo la sconfitta nello spareggio con la {{Calcio Sampierdarenese|
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1922-1923|1922-1923]] – 3ª nel girone C della [[Prima Divisione 1922-1923|Prima Divisione]] Nord.
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1923-1924|1923-1924]] – 10ª nel girone B della [[Prima Divisione 1923-1924|Prima Divisione]] Nord.
* [[Prima Divisione 1924-1925|1924-1925]] – 12ª nel girone B della [[Prima Divisione 1924-1925|Prima Divisione]] Nord dopo aver perso lo spareggio contro il {{Calcio Mantova|
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1925-1926|1925-1926]] – 1ª nel girone C della [[Seconda Divisione 1925-1926|Seconda Divisione]] Nord. [[File:Green Arrow Up.svg|10px]] '''Ammessa alla nuova [[Prima Divisione]]'''.
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1926-1927|1926-1927]] – 2ª nel girone C della [[Prima Divisione 1926-1927|Prima Divisione]].
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* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1951-1952|1951-1952]] – 9ª in [[Serie A 1951-1952|Serie A]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1952-1953|1952-1953]] – 8ª in [[Serie A 1952-1953|Serie A]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1953-1954|1953-1954]] – 15ª in [[Serie A 1953-1954|Serie A]] dopo aver vinto gli spareggi contro {{Calcio Udinese|
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1954-1955|1954-1955]] – 17ª in [[Serie A 1954-1955|Serie A]]. Retrocessa e successivamente ripescata dalla [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)#La Commissione d'Appello Federale|C.A.F.]] al posto dell'{{Calcio Udinese|
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1955-1956|1955-1956]] – 9ª in [[Serie A 1955-1956|Serie A]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1956-1957|1956-1957]] – 9ª in [[Serie A 1956-1957|Serie A]].
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: Fase a gironi di [[Coppa Italia Serie C 1989-1990|Coppa Italia Serie C]].
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* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1990-1991|1990-1991]] – 2ª nel girone B della [[Serie C2 1990-1991|Serie C2]]. [[File:Green Arrow Up.svg|10px]] '''Promossa in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]]''' dopo aver vinto lo spareggio promozione contro la {{Calcio Solbiatese|
: Ottavi di finale di [[Coppa Italia Serie C 1990-1991|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1991-1992|1991-1992]] – 1ª nel girone A della [[Serie C1 1991-1992|Serie C1]]. [[File:Green Arrow Up.svg|10px]] '''Promossa in [[Serie B]]'''.
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: Primo turno di [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]].
: Semifinalista di [[Coppa Italia Serie C 1994-1995|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1995-1996|1995-1996]] – 3ª nel girone A della [[Serie C1 1995-1996|Serie C1]]. Perde la semifinale dei [[play-off]] contro il {{Calcio Como|
: Primo turno di [[Coppa Italia Serie C 1995-1996|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1996-1997|1996-1997]] – 15ª nel girone A della [[Serie C1 1996-1997|Serie C1]]. [[File:Red Arrow Down.svg|10px]] ''Retrocessa in [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]]'' dopo aver perso i [[play-out]] contro l'{{Calcio Alzano Virescit|
: Secondo turno di [[Coppa Italia 1996-1997|Coppa Italia]].
: Terzo turno di [[Coppa Italia Serie C 1996-1997|Coppa Italia Serie C]].
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* 2005 – A fine stagione, viene decretato il fallimento societario per dissesto finanziario. Nel frattempo, viene fondata la nuova '''SPAL 1907''' che riparte dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]] grazie al [[Lodo Petrucci]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2005-2006|2005-2006]] – 11ª nel girone B della [[Serie C2 2005-2006|Serie C2]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2006-2007|2006-2007]] – 3ª nel girone B della [[Serie C2 2006-2007|Serie C2]]. Perde la semifinale dei [[play-off]] contro la {{Calcio Paganese|
: Fase eliminatoria di [[Coppa Italia Serie C 2006-2007|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2007-2008|2007-2008]] – 4ª nel girone B della [[Serie C2 2007-2008|Serie C2]]. Perde la semifinale dei [[play-off]] contro il {{Calcio Portogruaro|
: Fase eliminatoria di [[Coppa Italia Serie C 2007-2008|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2008-2009|2008-2009]] – 6ª nel girone A della [[Lega Pro Prima Divisione 2008-2009|Lega Pro Prima Divisione]].
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: Primo turno di [[Coppa Italia 2010-2011|Coppa Italia]].
: Primo turno di [[Coppa Italia Lega Pro 2010-2011|Coppa Italia Lega Pro]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2011-2012|2011-2012]] – 15ª nel girone A della [[Lega Pro Prima Divisione 2011-2012|Lega Pro Prima Divisione]]. [[File:Red Arrow Down.svg|10px]] ''Retrocessa in [[Lega Pro Seconda Divisione]]'' dopo aver perso i [[play-out]] contro il {{Calcio Pavia|
: Terzo turno di [[Coppa Italia Lega Pro 2011-2012|Coppa Italia Lega Pro]].
* 2012 – La società fallisce per dissesto finanziario e viene fondata la nuova '''Real Spal''' che riparte dalla [[Serie D]] grazie all'articolo 52 delle Norme Organizzative Interne della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] (NOIF).
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* I portieri utilizzano un completo rosso, in alternativa giallo oppure nero con banda trasversale azzurra.
A partire dalla stagione [[S.P.A.L. 2013 2013-2014|2013-2014]], con l'arrivo alla presidenza della famiglia Colombarini, viene prodotta dallo sponsor tecnico [[Erreà]] una divisa speciale sul modello della storica maglia degli anni 1950: azzurra con colletto (caratterizzato da una chiusura a lacci), maniche e pantaloncini bianchi. È stata utilizzata in occasione di alcuni match casalinghi con avversari tradizionali, quali {{Calcio Mantova|
Con il passaggio di consegne tra Erreà e HS Football, dall'annata [[S.P.A.L. 2013 2016-2017|2016-2017]] il caratteristico colletto con i laccetti viene sostituito da un colletto a V.
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=== Stadio ===
{{Vedi anche|Stadio Paolo Mazza}}
[[File:Stadio Paolo Mazza 91-92.jpg|thumb|Lo [[Stadio Paolo Mazza]] fotografato il 20 ottobre 1991, durante SPAL-{{Calcio Monza|
Lo stadio comunale di [[Ferrara]], intitolato a [[Paolo Mazza]] il 14 febbraio 1982<ref>{{cita web|url=http://www.spalferrara.it/tempio-del-calcio-ferrarese-compie-88-anni/|titolo=Il tempio del calcio ferrarese compie oggi 88 anni|data=20 settembre 2016|accesso=20 settembre 2016}}</ref>, è il quinto impianto italiano più vecchio ancora in funzione. Progettato dall'ingegner [[Carlo Savonuzzi]] e inaugurato il 20 settembre 1928 nell'ambito della ricostruzione cittadina conosciuta come [[Addizione Novecentista]]<ref>{{cita web|url=http://lanuovaferrara.gelocal.it/sport/2016/04/19/news/il-mazza-rinasce-l-avventura-di-uno-stadio-glorioso-1.13325953|titolo=Il ''Paolo Mazza'' rinasce, l'avventura di uno stadio glorioso|data=19 aprile 2016|accesso=28 agosto 2016}}</ref>, era inizialmente caratterizzato da una capienza di circa {{formatnum:4000}} posti, suddivisi tra parterre e una singola tribuna in cemento. La prima partita che si giocò su tale campo fu un'amichevole tra la SPAL e il {{Calcio Modena|
In occasione della promozione in [[Serie A]] della squadra estense, lo stadio venne integralmente ricostruito raggiungendo una capienza di circa {{formatnum:25000}} posti: l'inaugurazione del rinnovato impianto avvenne il 23 settembre 1951, in occasione della partita SPAL-{{Calcio Torino|
A partire dal 2005 le nuove norme concernenti la sicurezza negli stadi portarono a un abbassamento della capienza a {{formatnum:7500}} posti.
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=== Centro di allenamento ===
La sede degli allenamenti della prima squadra e del settore giovanile biancazzurro è il centro sportivo di via Copparo. Situato nei pressi della frazione [[Ferrara|ferrarese]] di Pontegradella, venne inaugurato nel 1969.<ref>{{cita|Malaguti
Il centro è stato intitolato alla memoria di [[Giovan Battista Fabbri]] il 25 marzo 2017, a seguito della sua scomparsa avvenuta due anni prima.<ref>{{cita web|url=http://lanuovaferrara.gelocal.it/sport/2017/03/25/news/spal-il-centro-intitolato-a-gibi-fabbri-1.15089150|titolo=Spal: il centro sportivo intitolato a Gibì Fabbri|data=25 marzo 2017|accesso=28 aprile 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.spalferrara.it/sabato-25-marzo-cerimonia-dintitolazione-centro-spal-gibi-fabbri/|titolo=Sabato 25 marzo: cerimonia d'intitolazione del centro Spal a Gibì Fabbri|accesso=28 aprile 2017}}</ref>
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Diversi giocatori lanciati dalla SPAL ebbero la possibilità di far parte della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale maggiore italiana]]; tra questi [[Egisto Pandolfini]], [[Fulvio Nesti]], [[Saul Malatrasi]], [[Franco Zaglio]], [[Armando Picchi]], [[Fabio Capello]] e [[Ruben Buriani]].
Il primo atleta convocato in azzurro durante la propria militanza nella squadra ferrarese fu il portiere [[Ottavio Bugatti]], il quale partecipò alle [[Giochi olimpici estivi|Olimpiadi]] di {{OE|calcio|1952}} giocando entrambe le gare: la prima contro gli [[Nazionale di calcio degli Stati Uniti|Stati Uniti]] (vinta per 8 a 0) e l'ottavo di finale dove gli azzurri persero per 3 a 0 contro i futuri campioni olimpici dell'[[Nazionale di calcio dell'Ungheria|Ungheria]]; alla stessa manifestazione partecipò anche l'attaccante biancazzurro [[Alberto Fontanesi]], autore di una rete nella partita contro gli Stati Uniti.<ref>
Per quanto riguarda le nazionali giovanili, i principali atleti spallini convocati nella Nazionale Under-21 italiana furono [[Massimo Albiero]] e [[Luigi Pasetti]], autori rispettivamente di 6 e 5 presenze in azzurro durante la loro militanza nel club estense.<ref name=Malaguti-Piffanelli>{{cita|Malaguti
== Palmarès ==
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|}
<small>La SPAL ha disputato complessivamente '''95''' stagioni a livello nazionale dalla fine della [[Prima guerra mondiale]]. Il club ferrarese si è quasi sempre mosso all'interno del settore professionistico così come attualmente definito dalle Norme Organizzative Interne della [[FIGC]]: l'unica parentesi fra i dilettanti si registrò nella stagione 2012-2013 e fu causata da problemi societari, mai essendosi verificato un tale avvenimento per demerito sportivo sul campo. La formazione estense è, al pari della {{Calcio Carrarese|
=== Partecipazione alle coppe nazionali ===
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== Tifoseria ==
=== Storia ===
[[File:SPAL - Curva Ovest anni '80.jpg|thumb|Immagine della curva ovest dello Stadio Paolo Mazza scattata durante SPAL-{{Calcio Genoa|
Il tifo organizzato biancazzurro (la cui sede, in occasione delle gare interne della SPAL, è la curva ovest dello [[Stadio Paolo Mazza]], intitolata a [[Giuseppe Campione (calciatore)|Giuseppe Campione]]) nacque a [[Ferrara]] nei primi anni 1970 con la costituzione del ''Club Zaganèl''.<ref>{{cita web|url=http://www.lospallino.com/2011/11/24/omaggio-al-mitico-zaganel-il-4-dicembre-allacquedotto-torneo-benefico-con-il-subbuteo-astra-alcool/|titolo=Omaggio al mitico Zaganèl|data=24 novembre 2011|accesso=27 marzo 2016}}</ref> La massima espansione del movimento ultras spallino si ebbe negli anni anni 1980 e 1990, inizialmente con i preesistenti gruppi ''Legion Of The Hooligans'', ''Armata Biancoazzurra'', ''Fossa Estense'', ''Supporters'' e ''Nutty Boys'', ai quali poi si aggiunsero (tra gli altri) ''Gioventù Estense'', ''Astra Alcool'', ''Vecchia Guardia 1974'', ''Ultras Spal'', ''Spal Fans'', ''Brothers'', ''Pigs'', ''Rebels'', ''Brigata'', ''Irish Clan'', ''Sezione 2 di Picche'', ''Commando Ultrà Bianco Azzurri'', ''Toasters Group'', ''Gruppo Asterix'', ''Alcol Group'', ''Nirvana Group'', ''Gruppo Copparo'', ''Le Iene'', ''Nobiltà Estense'', ''Frangia'', ''Boys 1989'' e ''Gruppo d'Azione''. Quest'ultimo era il più attivo gruppo di supporters nel presenziare alle trasferte nel periodo tra il 1986 e il 1992, ingaggiando spesso scontri con le tifoserie rivali.<ref>{{cita web|url=http://www.listonemag.it/2015/02/09/gruppo-dazione-la-spal-la-curva-la-citta/|titolo=Gruppo d'Azione: la Spal, la curva, la città. Un romanzo documento sulla militanza ultrà|data=9 febbraio 2015|accesso=18 marzo 2017}}</ref>
Pur non avendo beneficiato di un consistente ricambio generazionale, anche a causa degli scarsi successi sportivi e delle difficoltà societarie sopravvenute a partire dagli anni 2000, oltre al disappunto per l'introduzione della [[tessera del tifoso]]<ref>{{cita web|url=http://www.tifonet.it/notizie/comunicato-ufficiale-di-scioglimento-del-porro-group-1998-spal-ferrara-29793|titolo=Comunicato ufficiale di scioglimento del Porro Group 1998|data=21 luglio 2010}}</ref>, il movimento ultras estense è rimasto comunque attivo e vitale. In quegli anni tra i principali gruppi che ressero la curva si ricordano ''Tradizione Estense'', ''Porro Group 1998'', ''Estensi Curva Ovest'' e ancora ''Astra Alcool'' e ''Boys 1989''.
[[File:SPAL - Como curva ovest 1991-1992.jpg|thumb|left|La curva Campione fotografata in occasione del match tra SPAL e {{Calcio Como|
L'acquisizione della SPAL da parte della famiglia Colombarini ha contribuito a rinvigorire nuovamente l'entusiasmo della tifoseria:<ref>{{cita web|http://www.lospallino.com/2014/06/26/tutto-pronto-per-la-festa-della-curva-ovest-appuntamento-sabato-al-mazza/|titolo=Tutto pronto per la festa della Curva Ovest: appuntamento sabato al Mazza|data=26 giugno 2014|accesso=22 novembre 2015}}</ref> a partire dalla prima gara interna dei biancazzurri nella stagione [[Lega Pro Seconda Divisione 2013-2014|2013-2014]], le frange più radicali della curva si sono riunite nel collettivo ''Curva Ovest 8 settembre''.
=== Gemellaggi e rivalità ===
La tifoseria estense è gemellata dal 1984 con quella dell'{{Calcio Ancona|
[[File:Como - SPAL, playoff a Verona 1994 .jpg|thumb|I {{formatnum:12000}} supporters biancazzurri in trasferta al [[Stadio Marcantonio Bentegodi|Bentegodi]] di Verona per la finale play-off di Serie C1 giocata contro il Como il 19 giugno 1994.]]
Gli spallini hanno rivalità molto accese con tifoserie dell'[[Emilia-Romagna]], in particolare quelle di {{Calcio Bologna|
Nell'anno della promozione dalla [[Serie C1]] alla [[Serie B]] ([[Serie C1 1991-1992|1991-1992]]), al termine della partita {{Calcio Triestina|
Sul fronte scontri gli ultras risultano ancora attivi, con tafferugli scatenati con le tifoserie di Vicenza, Padova, Prato e Rimini.<ref>{{cita web|url=http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/07/27/news/guerriglia-a-calalzo-ultra-di-padova-e-spal-si-stavano-aspettando-1.11838953|titolo=Guerriglia tra tifosi: gli ultrà di Padova e Spal si stavano aspettando|data=27 luglio 2015|accesso=22 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.estense.com/?p=491725|titolo=Spal, scontri con tifosi riminesi all'origine delle trasferte vietate|data=29 ottobre 2015|accesso=22 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.estense.com/?p=568816|titolo=Scontri durante Spal-Vicenza: Daspo per i responsabili|data=5 settembre 2016|accesso=10 settembre 2016}}</ref>
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=
* {{cita libro|autore=
* {{cita libro|autore=
* {{cita libro|autore=Mauro Malaguti|autore2=
* {{cita libro|autore=
* {{cita libro|titolo=Almanacco Illustrato del Calcio 2007|città=Modena|editore=Panini|anno=2006|cid=Panini, 2006}}
* {{cita libro|titolo=Almanacco Illustrato del Calcio 2016|città=Modena|editore=Panini|anno=2015|cid=Panini, 2015}}
== Voci correlate ==
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