Ars et Labor Ferrara: differenze tra le versioni

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Il club si è costituito nel 1907 ed è stato successivamente rifondato a seguito di due fallimenti societari datati 2005 e 2012. Grazie alla vittoria del campionato di [[Serie B 2016-2017]] ha guadagnato il ritorno in [[Serie A]] dopo 49 stagioni di assenza.
 
Nella sua storia ha partecipato a 21 edizioni del massimo campionato italiano, di cui 16 alla Serie A a girone unico, ottenendo come miglior risultato il 5° posto al termine della [[Serie A 1959-1960|stagione 1959-1960]]. Oltre ad aver raggiunto una finale di [[Coppa Italia]] nel [[Coppa Italia 1961-1962|nel 1962]], ha vinto una [[Coppa Italia Serie C|Coppa Italia di Serie C]] nel [[Coppa Italia Serie C 1998-1999|nel 1999]], e una [[Supercoppa di Lega Pro]] nel [[Supercoppa di Lega Pro 2016|nel 2016]] e; in ambito internazionale si è aggiudicata l'ultima edizione della [[Coppa dell'Amicizia]] nel [[Coppa dell'Amicizia italo-svizzera 1968|nel 1968]].
 
La formazione estense si colloca al al 26º posto nella [[Classifica perpetua della Serie A dal 1929|classifica perpetua della Serie A]]<ref>{{Cita web|http://www.rsssf.com/tablesi/italalltime.html|Rsssf.com all-time Serie A table|accesso=9 febbraio 2017|lingua=en}} ''(calcolata assegnando due punti per vittoria, dati aggiornati alla stagione 2015-2016)''</ref> e al 29° posto nella graduatoria della [[tradizione sportiva in Italia|tradizione sportiva italiana]] secondo i criteri della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]<ref>{{Cita librocita|titolo=Almanacco Illustrato del Calcio 2016|editore=[[Panini, (azienda)2015|Paninipp. Editore]]|città=Modena|anno=2015|pagine=510-511}}</ref>, è stata inoltre insignita della [[Stella al merito sportivo|Stella d'oro al merito sportivo]] nel 1974.
 
La SPAL disputa le gare interne allo [[stadio Paolo Mazza]] dal 1928<ref>{{cita web|url=http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=5255|titolo=Stadio Comunale "Paolo Mazza"}}</ref>, i suoi colori sociali sono il [[bianco]] e l'[[azzurro]].
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[[File:Celebrazione del decennio della fondazione della S.P.A.L..jpg|thumb|upright=0.7|Manifesto celebrativo del decennio dalla fondazione della Società Polisportiva Ars et Labor.]]
 
Le più antiche tracce del calcio a [[Ferrara]] risalgono al 1896 con la costituzione di una squadra nell'ambito della ''Palestra Ginnastica Ferrara''. A seguire, nei primi decenni del [[Novecento]] sorsero in città numerose altre formazioni, tra cui la ''Unione Sportiva Ferrarese'', la ''Pro Juventus Ferrara'' e l'''Eridania Football Club''.<ref>{{cita news|Ilpubblicazione=il Resto del Carlino - QS Sport, |data=27 agosto 2016|p. =13}}</ref>
Il nucleo originale di quella che sarebbe poi divenuta la S.P.A.L. vide la luce nel marzo 1907<ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/09/06/US1PO_US103.html|titolo=Cent'anni di SPAL|data=6 settembre 2007|accesso=19 aprile 2016}}</ref> per iniziativa del sacerdote [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|salesiano]] Pietro Acerbis, all'epoca direttore dell'oratorio ferrarese di via Coperta: questi fondò un circolo religioso-culturale denominato ''Ars et Labor'' (in [[Lingua latina|latino]] "Arte e Lavoro"), che nel giro di un paio d'anni divenne ''Circolo Ars et Labor'' e aggiunse alle attività artistiche anche quelle sportive, inizialmente limitate ad [[atletica leggera|atletica]] e [[ciclismo]]. I colori sociali adottati furono il [[bianco]] e l'[[azzurro]], tratti dallo stemma dei Salesiani.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 3-4}}</ref>
 
La sezione calcistica fu istituita nel 1913, quando il ramo sportivo si staccò dall'oratorio e si costituì autonomamente come ''Società Polisportiva Ars et Labor''.<ref>{{cita web|url=http://www.valderrama.it/dalloratorio-alla-serie-a/|titolo=La SPAL, dall’oratorio alla Serie A|accesso=19 settembre 2016}}</ref> Inizialmente la squadra di calcio assunse tuttavia la denominazione di ''Associazione Calcio Ferrara'', abbandonandola nel 1919 con la fine della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]], allorché anche la sezione calcistica uniformò il suo nome a quello della polisportiva. Il debutto della denominazione S.P.A.L. avvenne in occasione di una partita interna disputata contro la {{Calcio Triestina|NBN}} il 16 giugno 1919; la prima vittoria della formazione estense giunse il 18 agosto del medesimo anno, a spese della stessa Triestina, per 1-0.<ref>{{cita|Fontanelli-Negri, 2009Negri|pp. 26-27}}</ref>
 
=== Dagli anni 1920 al periodo bellico ===
[[File:Spal 1922-23.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL che disputò la [[Prima Divisione 1922-1923]].]]
 
Tra il [[Prima Categoria 1920-1921|1920]] e il [[Prima Divisione 1924-1925|1925]] la SPAL militò nella massima serie del tempo, la [[Prima Categoria (campionato prime squadre)|Prima Categoria]] (poi ridenominata [[Prima Divisione]] a partire dal [[Prima Divisione 1922-1923|1922-1923]], conseguentemente al [[Compromesso Colombo]]). Nella stagione [[Prima Categoria 1921-1922|1921-1922]] gli estensi raggiunsero la semifinale del campionato nazionale, venendo sconfitti per 2-1 dalla [[Società Ginnastica Comunale Sampierdarenese|Sampierdarenese]] nello spareggio (disputato a [[Milano]]) con in palio la finale. La rosa biancazzurra in quella partita era composta da: [[Oreste Canova|Canova]], [[Giuseppe Ticozzelli|Ticozzelli]], [[Ugo Fini|Fini]], [[Antonio Manfredini|Manfredini]], [[Abdon Sgarbi|Sgarbi]], [[Giuseppe Preti|Preti I]], [[Carlo Dabbene|Dabbene]], [[Giacomo Olivieri|Olivieri]], Zanoli, [[Ilario Preti|Preti II]] e [[Vassarotti]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974Palmieri|p. 28}}</ref>
 
Retrocessa in seconda serie nel 1925, quattro anni dopo fu assegnata al [[Serie B 1929-1930|neonato campionato di Serie B a girone unico]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974Palmieri|pp. 30-31}}</ref> Da quel momento la società andò incontro a un decennio contrassegnato da molte difficoltà; contestualmente dal 1939 sino al termine della [[seconda guerra mondiale]] cambiò denominazione da ''Società Polisportiva Ars et Labor'' ad ''Associazione Calcio Ferrara'', adottando maglie a strisce bianco-nere (in omaggio ai colori civici della città [[Ferrara|estense]]).<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974Palmieri|pp. 59-69}}</ref>
 
Negli anni 1920 e 1930 la società lanciò diversi giocatori poi approdati in [[Serie A]]: [[Bruno Bertacchini]], [[Elvio Banchero]], [[Abdon Sgarbi]] (il quale vestirà la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]), gli attaccanti [[Mario Romani]] e [[Aldo Barbieri]] (entrambi ceduti al {{Calcio Milan|NBN}}), [[Archimede Valeriani]] e [[Savino Bellini]]. A essi seguirono, negli anni 1940, [[Otello Badiali]] e [[Albano Luisetto]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 4-5}}</ref>
 
=== L'arrivo di Paolo Mazza e il secondo dopoguerra ===
[[File:Spal 1945-46.jpg|thumb|La prima formazione della SPAL nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], stagione [[Serie B-C Alta Italia 1945-1946|1945-1946]]. Il primo da destra è [[Paolo Mazza]].]]
 
Al termine del [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], nel 1945 la squadra riadottò i colori bianco-azzurri e il nome SPAL. Sotto la gestione del nuovo presidente (ed ex allenatore della squadra negli anni 1930) [[Paolo Mazza]], la società ferrarese tornò in [[Serie B]] e puntò all'approdo in [[Serie A]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974Palmieri|pp. 71-72}}</ref>
 
Tra gli affari significativi conclusi in quegli anni dal presidente spallino spiccarono le cessioni del centravanti [[Mario Astorri]] alla {{Calcio Juventus|NBN}} (prelevato per {{formatnum:25000}} [[Lira italiana|lire]] dallo {{Calcio Schio|NBN}} e venduto per 2 milioni nel 1946)<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|p. 8}}</ref>, della mezzala [[Egisto Pandolfini]] alla {{Calcio Fiorentina|NBN}} (acquistato dai viola per 3 milioni e successivamente rivenduto agli stessi per 16 milioni nel 1948)<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|p. 10}}</ref>, dell'attaccante [[Attilio Frizzi]] al {{Calcio Torino|NBN}} (capocannoniere della [[Serie B 1948-1949]] con 25 reti, acquistato dai granata all'indomani della [[tragedia di Superga]]) e della coppia di punte [[Domenico De Vito]]-[[Giovanni Ciccarelli]] (ceduti alla {{Calcio Triestina|NBN}} per 35 milioni nel 1950).<ref>{{cita news|pubblicazione=La Stampa, |data=7 ottobre 1958}}</ref>
 
=== Gli anni 1950 ===
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[[File:Spal 1952-53.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL all'esordio nel campionato di Serie A a girone unico, stagione [[Serie A 1951-1952|1951-1952]].]]
 
Nel [[Serie B 1950-1951|1950-1951]] la SPAL allenata da [[Antonio Janni]] e guidata in campo dal capitano [[Giovanni Emiliani]] vinse il campionato di [[Serie B]], accedendo per la prima volta alla [[Serie A]] a girone unico. La formazione-tipo di quell'anno era composta da: [[Renato Bertocchi|Bertocchi]], [[Raffaele Guaita|Guaita]], [[Alessandro Carlini|Carlini]], [[Giovanni Emiliani|Emiliani]], [[Giuseppe Macchi|Macchi]], [[Fulvio Nesti|Nesti]], [[Silvano Trevisani|Trevisani]], [[Goffredo Colombi|Colombi]], [[Aldo Biagiotti|Biagiotti]], [[Niels Bennike|Bennike]] e [[Alberto Fontanesi|Fontanesi]], cui si aggiungevano anche [[Renato Dini|Dini]], [[Plinio Patuelli|Patuelli]] e [[Enzo Rosignoli|Rosignoli]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 13-15}}</ref> L'anno della promozione coincise inoltre con l'inaugurazione del nuovo [[Stadio Paolo Mazza|Stadio Comunale]], ricostruito completamente in sostituzione del vecchio impianto risalente al 1928.
 
Il ventennio successivo vide la SPAL ottenere i suoi migliori risultati, mantenendo la categoria ininterrottamente dal 1951 alla prima retrocessione in B del 1964. Nel 1954 tuttavia i biancazzurri ottennero la salvezza tramite spareggio battendo per 2-1 il [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] (con le reti di [[Giorgio Bernardin|Bernardin]] e [[Rinaldo Olivieri|Olivieri]]), mentre nel 1955 la squadra venne ripescata nella massima serie a seguito delle sanzioni per illecito sportivo comminate al termine del campionato a {{Calcio Udinese|NBN}} e {{Calcio Catania|NBN}}.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 23-26}}</ref>
 
Il calciatore più rappresentativo degli anni in Serie A fu l'[[Argentina|argentino]] [[Oscar Massei]], il quale vestì la maglia biancazzurra per nove stagioni (dal 1959 al 1968).
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[[File:Spal 1955-56.jpg|thumb|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie A 1955-1956]].]]
 
Negli anni 1950 e 1960 vari giocatori militanti nelle file della SPAL ebbero occasione di mettersi in luce: tra essi il portiere [[Ottavio Bugatti|Bugatti]] (convocato in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] e successivamente venduto al {{Calcio Napoli|NBN}}), [[Alberto Fontanesi]] (poi passato alla {{Calcio Lazio|NBN}}), [[Fulvio Nesti]], [[Antonio Nuciari]], [[Domenico De Vito]], [[Armando Picchi]], [[Franco Zaglio]], [[Costanzo Balleri]], [[Beniamino Di Giacomo]] ed [[Egidio Morbello]] (ceduti all'{{Calcio Inter|NBN}}), [[Giorgio Bernardin]] (passato prima all'Inter e poi alla {{Calcio Roma|NBN}}), [[Sergio Carpanesi]] (a sua volta passato alla Roma), [[Carlo Novelli]] (acquisito dal Napoli), [[Orlando Rozzoni]] (passato prima all'{{Calcio Udinese|NBN}} e poi alla Lazio), [[Fabio Capello]] (poi ingaggiato da Roma, {{Calcio Juventus|NBN}} e {{Calcio Milan|NBN}}), [[Alberto Bigon|Albertino Bigon]] (al Milan e poi al Napoli), [[Gianfranco Bozzao]], [[Adolfo Gori]], [[Luigi Pasetti]] e [[Carlo Dell'Omodarme]] (alla Juventus), [[Saul Malatrasi]] (all'Inter, poi alla {{Calcio Fiorentina|NBN}} e infine al Milan), [[Gianni Bui]] (prima al {{Calcio Bologna|NBN}}, poi al Milan e infine al {{Calcio Torino|NBN}}), [[Carlo Facchin]] (al Torino, quindi alla Lazio), [[Ernesto Galli]] (al [[Lanerossi Vicenza|Vicenza]]), [[Giuliano Bertarelli]] e [[Dante Micheli]] (alla Fiorentina), [[Edoardo Reja]] (al {{Calcio Palermo|NBN}}) e [[Luigi Delneri]] (all'Udinese).
 
In quegli anni arrivarono a [[Ferrara]] anche calciatori più esperti, tra cui [[Sergio Cervato]], [[Giovanni Mialich]], [[Onorio Busnelli]], [[Battista Rota]], [[Angelo Villa]], [[Enzo Matteucci]], [[Manlio Muccini]], [[Gianni Corelli]], [[Ottavio Bianchi]], [[Carlo Mattrel]], [[Osvaldo Bagnoli]], [[Vincenzo Gasperi]], [[Giancarlo Vitali (calciatore)|Giancarlo Vitali]], [[Pietro Broccini]], [[Sergio Sega]], [[Silvano Trevisani]], [[Giulio Pellicari]], [[Alberto Orlando]], [[Glauco Tomasin]], [[Enrico Muzzio]], [[Edoardo Dal Pos]] e [[Aulo Gelio Lucchi]], l'[[Ungheria|ungherese]] [[Jenő Vinyei]], i [[Danimarca|danesi]] [[Niels Bennike]] e [[Dion Ørnvold]], gli [[Svezia|svedesi]] [[Sigvard Löfgren]] e [[Dan Ekner|Dan Heiner Ekner]].
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==== L'arrivo di Massei e il miglior piazzamento in Serie A ====
Al termine della stagione [[Serie A 1958-1959|1958-1959]] il presidente [[Paolo Mazza|Mazza]] decise di rinnovare profondamente la squadra. Cedette quindi [[Angelo Villa|Villa]], [[Giancarlo Vitali|Vitali]], [[Edoardo Dal Pos|Dal Pos]], [[Pietro Broccini|Broccini]], [[Aulo Gelio Lucchi|Lucchi]] e [[Riccardo Toros|Toros]] e gli emergenti [[Saul Malatrasi|Malatrasi]] e [[Orlando Rozzoni|Rozzoni]]; in cambio acquistò i giovani Micheli, Rossi, Picchi e Balleri, gli esperti Ganzer e Massei, il terzo portiere dell'Inter Nobili e i rientranti Novelli e Corelli. I soli giocatori confermati furono Bozzao, Morbello, Maietti e Pandolfini. In panchina sedeva il tecnico [[Fioravante Baldi]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 37-39}}</ref>
[[File:Spal 1961-62.jpg|thumb|La SPAL dell'annata [[Serie A 1961-1962|1961-1962]], finalista di [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]].]]
 
Le scelte del presidente diedero riscontro positivo: nel campionato [[Serie A 1959-1960|1959-1960]] la SPAL concluse al quinto posto finale in classifica (alle spalle della {{Calcio Juventus|NBN}} vincitrice dello scudetto, della {{Calcio Fiorentina|NBN}}, del {{Calcio Milan|NBN}} e dell'{{Calcio Inter|NBN}}), ottenendo il suo miglior risultato di sempre.
 
La formazione-tipo di questa stagione era costituita da [[Natale Nobili|Nobili]] ([[Lidio Maietti|Maietti]]), [[Armando Picchi|Picchi]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Gianfranco Ganzer|Ganzer]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Dante Micheli|Micheli]], [[Carlo Novelli|Novelli]], [[Gianni Corelli|Corelli]], [[Guerrino Rossi|Rossi]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Egidio Morbello|Morbello]] (migliore marcatore spallino della stagione, con 12 reti in 33 partite disputate), con l'aggiunta di [[Giuseppe Catalani|Catalani]], [[Gaudenzio Trentini|Trentini]], [[Enrico Cecchi|Cecchi]] e [[Egisto Pandolfini|Pandolfini]].
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=== Gli anni 1960 ===
==== La finale di Coppa Italia ====
Nel 1962 la SPAL raggiunse la finale di [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]], persa contro il {{Calcio Napoli|NBN}}. Gli estensi, allenati da [[Serafino Montanari]], si schierarono con [[Edo Patregnani|Patregnani]], [[Manlio Muccini|Muccini]], [[Gennaro Olivieri|Olivieri]], [[Adolfo Gori|Gori]], [[Sergio Cervato|Cervato]], [[Osvaldo Riva (calciatore)|Riva]], [[Carlo Dell'Omodarme|Dell'Omodarme]], [[Oscar Massei|Massei]], [[Silvano Mencacci|Mencacci]], [[Dante Micheli|Micheli]] e [[Carlo Novelli|Novelli]]. Il Napoli passò in vantaggio su punizione con l'ex spallino [[Gianni Corelli]] al 12', i biancazzurri pareggiarono al 15' con Micheli; infine al 79' [[Pierluigi Ronzon]] portò definitivamente in vantaggio la formazione partenopea, regalandole il primo trofeo della sua storia.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 44-45}}</ref>
 
==== La prima retrocessione e il ritorno in A ====
[[File:Spal 1962-63.jpg|thumb|left|La prima SPAL in maglia a righe bianco-azzurre, stagione [[Serie A 1963-1964|1963-1964]].]]
 
Nel 1963, dopo aver concluso il [[Serie A 1962-1963|campionato]] all'ottavo posto (ottenendo anche la vetta solitaria della classifica per qualche giornata)<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 48-51}}</ref>, la SPAL modificò lo stile delle proprie maglie: le divise a tinta unita azzurra con maniche e colletto bianchi lasciarono il posto al motivo a strisce verticali bianche e azzurre.
 
Dopo tredici anni consecutivi in [[Serie A]] la formazione estense retrocedette in [[Serie B|serie cadetta]] nel [[Serie A 1963-1964|1964]], ove tuttavia rimase un solo anno: il terzo posto ottenuto nel campionato di [[Serie B 1964-1965]] le valse infatti l'immediata risalita nella massima serie. La formazione-tipo biancazzurra era composta da [[Eugenio Bruschini|Bruschini]], [[Gennaro Olivieri (calciatore)|Olivieri]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Arturo Bertuccioli|Bertuccioli]], [[Roberto Ranzani|Ranzani]], [[Sergio Frascoli|Frascoli]], [[Dante Crippa|Crippa]], [[Osvaldo Bagnoli|Bagnoli]], [[Dario Cavallito|Cavallito]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Enrico Muzzio|Muzzio]]; con l'aggiunta di [[Gabriele Cantagallo|Cantagallo]], [[Sergio Cervato|Cervato]], [[Osvaldo Riva (calciatore)|Riva]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Luigi Pasetti|Pasetti]], [[Maurizio Moretti|Moretti]], [[Gianfranco De Bernardi|De Bernardi]], [[Bruno Onorato Fochesato|Fochesato]], [[Carlo Novelli|Novelli I]], [[Franco Pezzato|Pezzato]] e [[Fabio Capello|Capello]]. L'allenatore era [[Francesco Petagna]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 52-57}}</ref>
 
La SPAL militò in Serie A per altre tre stagioni, raggiungendo la salvezza nei campionati [[Serie A 1965-1966|1965-1966]] e [[Serie A 1966-1967|1966-1967]]. Il centrocampista 21enne [[Fabio Capello]], acquistato cinque anni prima per 2 milioni di lire dai dilettanti del {{Calcio Pieris|NBN}}, venne ceduto nell'estate 1967 alla {{Calcio Roma|NBN}} per 260 milioni.
[[File:Spal 1964-65.jpg|thumb|La SPAL promossa in Serie A al termine del campionato [[Serie B 1964-1965|1964-1965]].]]
 
==== La discesa dalla Serie A alla Serie C ====
Nel [[Serie A 1967-1968|1968]] la SPAL, a seguito del passaggio della Serie A da 18 a 16 squadre, si classificò quattordicesima retrocedendo così in [[Serie B]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 66-67}}</ref> Nel giugno dello stesso anno i biancazzurri si aggiudicarono la [[Coppa dell'Amicizia italo-svizzera 1968|Coppa dell'Amicizia italo-svizzera]].
 
[[Serie B 1968-1969|Il campionato seguente]] risultò in un'ulteriore retrocessione in [[Lega Pro|Serie C]]: sebbene [[Paolo Mazza|Mazza]] avesse promesso un'immediata risalita nella massima serie il rendimento degli estensi fu deludente, anche a seguito dell'infortunio dell'attaccante [[Alberto Orlando]], tanto che per la prima volta la tifoseria giunse a contestare apertamente l'operato del presidente. Tale campionato coincise inoltre con le ultime partite disputate nel calcio professionistico da [[Gastone Bean]].<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|p. 68}}</ref>
 
=== Gli anni 1970 e 1980 ===
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[[File:SPAL FORMAZIONE 1972-73.jpg|thumb|left|La SPAL promossa in Serie B al termine della stagione [[Serie C 1972-1973|1972-1973]].]]
 
Dopo quattro anni di [[Lega Pro|Serie C]] nel corso dei quali si alternarono come allenatori [[Giovan Battista Fabbri]], [[Tito Corsi]] e [[Cesare Meucci]]<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974Palmieri|pp. 176-179}}</ref>, alla fine del 1972 [[Mario Caciagli]] sostituì sulla panchina biancazzurra [[Eugenio Fantini]] imprimendo una grossa svolta alla stagione: [[Franco Pezzato]] al termine del [[Serie C 1972-1973|campionato]] sarà capocannoniere e la SPAL tornerà in [[Serie B]] rimanendo in serie cadetta per quattro anni. La squadra della promozione era composta da [[Roberto Marconcini|Marconcini]], [[Eliseo Croci|Croci]], [[Enzo Vecchiè|Vecchiè]], [[Giulio Boldrini|Boldrini]], [[Enrico Cairoli|Cairoli]], [[Elio Rinero|Rinero]], [[Ferdinando Donati|Donati]], [[Marco Tartari|Tartari]], [[Faustino Goffi|Goffi]], [[Lucio Mongardi|Mongardi]], [[Franco Pezzato|Pezzato]]. Altri giocatori schierati furono: Cariolato, Romano, [[Renzo Ragonesi|Ragonesi]] e [[Odilio Moro|Moro]].<ref>{{cita|Becchetti-Palmieri, 1974Palmieri|pp. 184-188}}</ref>
 
Nel corso della stagione [[Serie B 1976-1977|1976-1977]] (al quarto campionato di B, dopo che a Caciagli si avvicendarono [[Umberto Pinardi]] e [[Guido Capello]]) [[Paolo Mazza]] venne deposto dalla presidenza della società: dopo trent'anni alla guida del sodalizio estense e l'esperienza come Commissario Tecnico della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] ai [[Campionato mondiale di calcio 1962|Mondiali del Cile]] del 1962, dovette cedere la guida della società a Primo Mazzanti, già dirigente spallino.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|pp. 84-86}}</ref>
[[File:SPAL 1979-1980.JPG|thumb|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie B 1979-1980]].]]
 
Al termine del campionato la SPAL retrocesse in C allenata da [[Luis Suárez (calciatore 1935)|Luisito Suárez]], ma con il ritorno in panchina di Mario Caciagli nel [[Serie C 1977-1978|1978]] i biancazzurri riconquistarono subito la Serie B. Nel campionato [[Serie B 1980-1981|1980-1981]] degna di nota fu la trasferta a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] contro il {{Calcio Milan|NBN}}, allora relegato in serie cadetta: una partita segnata dal gol di mano di [[Walter Novellino]] che contribuì alla vittoria dei rossoneri per 2-1. Dopo altri quattro anni di B, la squadra estense subì una nuova retrocessione in [[Lega Pro Prima Divisione|C1]] nel [[Serie B 1981-1982|1982]] con [[Battista Rota|"Titta" Rota]] prima e [[Ugo Tomeazzi]] poi in panchina.
 
Dopo un campionato in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] con [[Gaetano Salvemini (calciatore)|Gaetano Salvemini]] prima e [[Gianni Seghedoni|Giovanni Seghedoni]] poi come allenatori, la SPAL risalì la china a metà anni 1980 sotto la guida di [[Giovanni Galeone]] (giunse quarta nel [[Serie C1 1983-1984|1984]])<ref>{{cita|Malaguti-Rizzi, 1985Rizzi|pp. 101-108}}</ref>, ma successivamente nel [[Serie C1 1988-1989|1989]] retrocesse per la prima volta nella sua storia in [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]].
[[File:Spal_1983-1984.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie C1 1983-1984]].]]
 
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Nel 1990 la società viene rilevata dalla [[Coopcostruttori]], cooperativa di costruzioni del ferrarese. Il massimo dirigente della stessa, l'[[argenta]]no Giovanni Donigaglia, diviene il nuovo presidente. Accanto a CoopCostruttori rimangono con quote di minoranza anche alcuni vecchi soci, tra cui l'ex patron Ravani.
 
In due stagioni la SPAL ottiene il doppio salto dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]] alla [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] e da questa alla [[Serie B]], vincendo lo spareggio a [[Verona]] contro la {{Calcio Solbiatese|NBN}} nel [[Serie C2 1990-1991|1990-1991]] e conquistando il primo posto del campionato di [[Serie C1 1991-1992]], con il ritorno di [[Giovan Battista Fabbri]] come allenatore e [[Gian Cesare Discepoli]] come vice. La formazione della promozione in B era composta da: [[Davide Torchia|Torchia]], [[Sergio Lancini|Lancini]], [[Michele Paramatti|Paramatti]], [[Cristian Servidei|Servidei]], [[Andrea Mangoni|Mangoni]], [[Giorgio Zamuner|Zamuner]], [[Giuseppe Brescia (calciatore)|Brescia]], [[Andrea Messersì|Messersì]], Mezzini, [[Andrea Bottazzi|Bottazzi]], Labardi.<ref>{{cita|Galasso-, Nicolucci-Teodorini, 1992Teodorini|p. 92}}</ref>
[[File:SPAL 1991-1992.jpg|thumb|La SPAL promossa in Serie B con la vittoria del campionato [[Serie C1 1991-1992|1991-1992]].]]
 
Una volta in serie cadetta, l'obiettivo è tentare l'approdo alla [[Serie A]]. Il gruppo della doppia promozione verrà però smantellato: tra i nuovi arrivi gli attaccanti [[Marco Nappi]] e [[Massimo Ciocci]], il difensore [[Dario Bonetti]], l'ala [[Armando Madonna]] e il giovane [[Giovanni Dall'Igna]]. I biancazzurri retrocedono al primo anno di Serie B, nonostante un serrato testa a testa con la {{Calcio Fidelis Andria|NBN}} nell'ultima parte del torneo.
 
Dopo tre tentativi di ritorno in Serie B (con due eliminazioni ai [[play-off]] subite dal {{Calcio Como|NBN}}, nel [[Serie C1 1993-1994|1994]] e nel 1996)<ref>{{cita|Fontanelli-Negri, 2009Negri|pp. 323-326}}</ref> il presidente Donigaglia decide per un ridimensionamento degli impegni della CoopCostruttori, e al termine del campionato [[Serie C1 1995-1996|1995-1996]] cede contestualmente a Vanni Guzzinati la carica di presidente, rimanendo nelle vesti di patron. Ne segue una stagione culminata con la retrocessione in Serie C2 perdendo i [[play-out]] contro l'{{Calcio Alzano Virescit|NBN}}.<ref>{{cita|Fontanelli-Negri, 2009Negri|pp. 327-330}}</ref>
 
Donigaglia quindi riassume la presidenza e affida il compito di formare la squadra all'esperto direttore sportivo [[Roberto Ranzani]], il quale sceglie come allenatore [[Gianni De Biasi]]. Vengono confermati soltanto tre giocatori dall'annata precedente: a Ferrara arrivano l'attaccante Cancellato, il regista difensivo [[Riccardo Fimognari|Fimognari]], il portiere [[Andrea Pierobon|Pierobon]] e l'esperto [[Fausto Pari]]. La SPAL riconquista la Serie C1 vincendo il campionato [[Serie C2 1997-1998|1997-1998]], al termine di un duello con il {{Calcio Rimini|NBN}}. L'anno successivo ([[Serie C1 1998-1999|1998-1999]]) Ranzani tenta di rinforzare il telaio della promozione, puntando sul regista Antonioli, la punta [[Fabio Lucidi|Lucidi]] e la giovane promessa [[Ciro Ginestra|Ginestra]]. Dopo un'ottima partenza, una crisi di risultati coincisa con un doppio lungo infortunio di Cancellato fa sfumare il traguardo dei [[play-off]]. La SPAL a fine stagione conquista la vittoria della [[Coppa Italia Serie C 1998-1999|Coppa Italia Serie C]]. Il finale di campionato, con il mancato raggiungimento degli spareggi-promozione, porta alcune incomprensioni tra società e guida tecnica, sfociate con la mancata conferma dell'allenatore [[Gianni De Biasi|De Biasi]].
[[File:Società Polisportiva Ars et Labor 1993-1994.jpg|thumb|left|La SPAL della stagione [[Serie C1 1993-1994|1993-1994]].]]
 
Gli ultimi campionati della gestione Donigaglia vedono la SPAL a centroclassifica. Il giocatore più interessante di quel periodo fu [[Sergio Pellissier]], giunto in prestito dal {{Calcio Chievo|NBN}}.
 
=== Gli anni 2000 ===
==== La gestione Di Nardo-Pagliuso ====
A seguito dei problemi economici che colpiscono la CoopCostruttori, nel 2002 la società viene rilevata da Paolo Fabiano Pagliuso (già proprietario e presidente del {{calcio Cosenza|NBN}}), il quale cede la carica presidenziale a Lino Di Nardo. Il nuovo vertice societario nomina allenatore [[Walter De Vecchi]] e rinnova profondamente la rosa: vengono confermati solo nove giocatori, tra cui il portiere [[Andrea Pierobon]], il centrocampista e futuro allenatore della SPAL [[Stefano Vecchi]] e l'attaccante Gianluca Temelin. Vengono ingaggiati, tra gli altri, gli attaccanti [[Fabio Artico]], [[Daniele Cacia]] e Tommaso Tatti, i centrocampisti [[Carlos Aurellio]] e Francesco Paonessa, i difensori [[Luca Altomare]] e [[Francesco Zanoncelli]]. La squadra tuttavia non rende ad alto livello, sicché la dirigenza esonera De Vecchi e chiama in panchina [[Giuliano Sonzogni]], con il quale la SPAL giunge alla salvezza.
 
La campagna acquisti per la stagione [[Serie C1 2003-2004|2003-2004]] porta in dote alcuni rinforzi, tra cui [[Andy Selva]] e [[Davide Succi]], in un'ottica complessiva di ridimensionamento dell'impegno del patron Pagliuso, coinvolto in vicende giudiziarie personali. Come nella stagione precedente, dopo una serie di risultati negativi la società sostituisce l'allenatore, scegliendo [[Gian Cesare Discepoli]] (già alla guida della SPAL nei primi anni 1990), con i biancazzurri che si classificano infine al nono posto.
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Nell'estate 2005 viene costituita una nuova società denominata ''Spal 1907'', presieduta da Gianfranco Tomasi, imprenditore edile di [[Comacchio]], che grazie al [[Lodo Petrucci]] rileva la [[Tradizione sportiva in Italia|tradizione sportiva]] biancazzurra e s'iscrive al campionato di [[Serie C2 2005-2006]]. Il ridotto tempo a disposizione per costruire la squadra a seguito della riammissione tra i professionisti conduce a una stagione interlocutoria.
 
Nei due successivi campionati la società punta apertamente alla promozione in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]], ingaggiando tra gli altri il centravanti Nicola Bisso, il trequartista [[Svizzera|svizzero]] [[David Sesa]], il fantasista [[Argentina|argentino]] [[Christian La Grottería]] e il difensore [[Cristian Servidei]] (già biancazzurro ai tempi della doppia promozione dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|C2]] alla [[Serie B|B]] dei primi anni 1990). Entrambi i tentativi tuttavia non vanno a buon fine: la squadra viene eliminata in semifinale [[play-off]] nel [[Serie C2 2006-2007|2007]] dalla [[Paganese Calcio 1926|Paganese]] e nel [[Serie C2 2007-2008|2008]] dal {{Calcio Portogruaro|NBN}}.
 
==== La presidenza Butelli ====
Nel giugno del 2008 Tomasi cede il pacchetto di maggioranza societaria all'imprenditore lucchese Cesare Butelli; nel mese successivo la SPAL viene ripescata nel campionato di terza serie, nel frattempo ridenominato [[Lega Pro Prima Divisione]]. Il nuovo presidente nomina Gianbortolo Pozzi come direttore generale, il quale allestisce una formazione che punta al mantenimento della [[Lega Pro Prima Divisione 2008-2009|categoria]]. La squadra affidata ad [[Aldo Dolcetti]], in cui emerge il giovane centravanti marocchino Rachid Arma, inaspettatamente s'insedia fin dall'inizio nelle prime posizioni della classifica salvo poi calare nel finale del campionato, classificandosi al sesto posto mancando i [[play-off]] (nonostante la vittoria contro il {{Calcio Pergocrema|NBN}} all'ultima giornata, resa vana dai contemporanei pareggi di {{Calcio Padova|NBN}} e {{Calcio Reggiana|NBN}} alle quali serviva un punto per giocarsi gli spareggi).
 
La stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2009-2010|2009-2010]] dei biancazzurri (complice anche la cessione di Arma, sostituito a campionato già avviato con il centravanti [[Giacomo Cipriani]]) parte in maniera negativa, tanto che dopo le prime tredici giornate la dirigenza esonera Dolcetti sostituendolo con [[Egidio Notaristefano]]. Con il neo-tecnico la SPAL scala la classifica riuscendo a piazzarsi settima, battendo il {{Calcio Foggia|NBN}} all'ultima giornata.
 
=== Gli anni 2010 ===
Per la stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2010-2011|2010-2011]] viene assemblata una squadra con l'intento di ambire alla zona play-off, confermando i migliori giocatori della stagione precedente (tra cui Cipriani e [[Marco Zamboni|Zamboni]]) e completando la rosa con elementi come [[Nicola Ravaglia|Ravaglia]], [[Fabrizio Melara|Melara]] e [[Mohamed Fofana (7 maggio 1985)|Fofana]]. Il girone d'andata vede la SPAL stabilmente nelle prime posizioni; nel girone di ritorno le prestazioni (complice l'infortunio di Cipriani) subiscono un'involuzione, sfociando in una lunga serie di risultati negativi che fanno sfumare il traguardo dei [[play-off]].
 
Nel campionato [[Lega Pro Prima Divisione 2011-2012|2011-2012]] la SPAL, affidata a [[Stefano Vecchi]], assembla una squadra molto giovane con l'intento di ridurre il monte-ingaggi e sfruttare i contributi previsti per l'utilizzo dei giocatori under. La società si ritrova subito a far fronte a 2 punti di penalizzazione per la mancata corrisponsione di stipendi e contributi ai propri dipendenti. Dopo una partenza difficile dal punto di vista sportivo (solo 15 punti "sul campo" al termine del girone d'andata), le successive scadenze portano a 8 il totale dei punti di penalizzazione inflitti ai biancazzurri.<ref>{{Cita web|http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2011/11/14/619598-spal_altra_penalizzazione_punti.shtml|Spal: altra penalizzazione di due punti|sito=ilrestodelcarlino.it|data=14 novembre 2011}}</ref> La precaria situazione finanziaria della società si riflette anche in campo legale, con la presentazione d'istanze di fallimento da parte di alcuni dipendenti e fornitori, desiderosi di recuperare le proprie spettanze. Al termine della stagione regolare la SPAL si piazza quart'ultima con 34 punti (42 sul campo) e deve giocare i playout contro il {{Calcio Pavia|NBN}}, terz'ultimo. Nella gara d'andata del 20 maggio i biancazzurri pareggiano 0-0 in trasferta, ma sette giorni dopo al [[Stadio Paolo Mazza|Paolo Mazza]] vengono sconfitti 2-0 dai lombardi, retrocedendo in [[Lega Pro Seconda Divisione]].
 
Il 13 luglio 2012 la società viene esclusa dal campionato [[Lega Pro Seconda Divisione 2012-2013|2012-2013]] per problemi economici e il 16 luglio non presenta ricorso. La ''SPAL 1907'' viene infine radiata dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] l'11 settembre 2013<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/77.$plit/C_2_ContenutoGenerico_37492_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf|titolo=FIGC: Comunicato ufficiale n. 72/A|editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]|data=11 settembre 2013|accesso=11 aprile 2014|formato=PDF}}</ref> e il 31 marzo 2014 il Tribunale di Ferrara ne notifica la dichiarazione di [[fallimento (ordinamento giuridico italiano)|fallimento]] e la messa in liquidazione, respingendo la richiesta di concordato avanzata da Butelli.<ref>{{cita newsweb|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2014/04/01/1047079-spal-1907-fallita.shtml|titolo=Fallita la Spal 1907, il tribunale respinge il concordato di Butelli|pubblicazione=[[Il Resto del Carlino]]|data=1º aprile 2014|accesso=11 aprile 2014}}</ref>
 
==== La ripartenza dai dilettanti ====
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[[File:SPAL - Promozione in Serie B.jpg|thumb|left|I tifosi spallini festeggiano sul prato del ''Paolo Mazza'' la promozione in Serie B ottenuta il 23 aprile 2016.]]
 
Il 12 luglio 2013, su pressione del Sindaco di [[Ferrara]] [[Tiziano Tagliani]], Roberto Benasciutti trova l'accordo con la famiglia Colombarini per la fusione tra SPAL e {{Calcio Giacomense|NBN}}: pertanto il club di [[Masi San Giacomo]] rileva e adotta il marchio storico della S.P.A.L. e trasferisce il proprio terreno casalingo allo [[Stadio Paolo Mazza]], trasformandosi [[de facto]] nella società acquisita. A suggellare tale transazione, il club assume la nuova denominazione ''S.P.A.L. 2013'', ai sensi dell'articolo 20 delle Norme Organizzative Interne della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]].<ref>L'articolo in oggetto consente in ambito professionistico la fusione fra club espressione di comuni confinanti, come appunto il caso di [[Ferrara]] e [[Masi Torello]]. Il club risultante ha facoltà di chiedere al Presidente federale di determinare la propria sede sociale e il campo da gioco, nonché alla Lega di scegliere il colore della maglia, mentre rimane vivo il vecchio numero di matricola, nel caso specifico il 71608 della Giacomense.</ref><ref>{{Cita web|http://www.direttaradio.it/212981/la-spal-torna-in-lega-pro-fusione-con-la-giacomense-che-scompare-dal-calcio-professionistico/|La Spal torna in Lega Pro grazie alla fusione con la Giacomense|sito=direttaradio.it}}</ref> La società ferrarese viene ufficialmente inserita in [[Lega Pro Seconda Divisione]] per l'annata [[Lega Pro Seconda Divisione 2013-2014|2013-2014]].
 
Il 21 ottobre 2013, dopo un avvio di campionato non in linea con le attese di inizio stagione, la società decide di sollevare dall'incarico mister Leonardo Rossi, affidando la squadra a [[Massimo Gadda]], già giocatore biancazzurro nella stagione [[Serie C1 1999-2000|1999-2000]] e allenatore per 3 stagioni della {{Calcio Giacomense|NBN}}. Il nuovo trainer spallino guida la squadra al quarto posto al termine del girone di andata. Nel mercato invernale la società cerca di rinforzare la rosa al fine di assicurarsi un posto nelle prime otto posizioni, valevoli per l'accesso alla nuova [[Lega Pro]]: l'obiettivo viene infine raggiunto, con la squadra che riesce a classificarsi sesta al termine del campionato; tra i giocatori si mette in evidenza il centravanti [[Massimiliano Varricchio]], che si laurea capocannoniere del girone con 20 reti.
 
La stagione [[Lega Pro 2014-2015|2014-2015]] nella nuova Lega Pro parte in maniera difficile per la SPAL: i biancazzurri, affidati a mister [[Oscar Brevi]], totalizzano due pesanti sconfitte nelle prime due partite, ove la squadra esprime inoltre un gioco poco brillante. Tuttavia il patron Colombarini e il presidente Mattioli, ignorando le contestazioni dei tifosi e di alcune aree dell'ambiente societario, confermano la fiducia all'allenatore. La scelta si rivela corretta, giacché la SPAL comincia a scalare la classifica fino a raggiungere la prima posizione. Una nuova serie di risultati negativi, unita alle scarse reti segnate, conduce tuttavia in un secondo momento il vertice societario a esonerare Brevi e a ingaggiare al suo posto [[Leonardo Semplici]], ex allenatore di {{Calcio Arezzo|NBN}}, {{Calcio Pisa|NBN}} e della primavera della {{Calcio Fiorentina|NBN}}.<ref>{{cita web|url=http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2014/12/08/news/semplici-e-il-nuovo-allenatore-della-spal-1.10458085|titolo=Semplici è il nuovo allenatore della Spal|data=8 dicembre 2014|accesso=16 maggio 2017}}</ref> Sotto la sua guida, dopo un periodo di assestamento e aiutati dal miglioramento della rosa seguito al mercato di gennaio, gli estensi vincono otto partite consecutive e si reinseriscono nella lotta [[play-off]], obiettivo tuttavia sfumato alla penultima giornata: la squadra conclude il campionato al quarto posto finale, con il tecnico toscano che viene confermato anche per l'annata successiva.
 
In vista del campionato [[Lega Pro 2015-2016|2015-2016]] la squadra viene potenziata nel segno della continuità, confermando buona parte dei giocatori dell'annata precedente e inserendo elementi nei ruoli maggiormente scoperti. Con cinque vittorie consecutive nelle prime cinque giornate e due successivi pareggi a reti bianche con {{Calcio Prato|NBN}} e {{Calcio Siena|NBN}}, gli estensi si portano da subito in testa alla graduatoria. Il 20 dicembre, grazie alla vittoria casalinga sul {{Calcio Teramo|NBN}} e ai contemporanei pareggi delle inseguitrici {{Calcio Maceratese|NBN}} e {{Calcio Pisa|NBN}}, la SPAL si laurea campione d'inverno con una giornata d'anticipo sulla fine del girone d'andata. Il 23 aprile 2016, pareggiando 1-1 in casa contro l'{{Calcio Arezzo|NBN}}, i biancazzurri conquistano la matematica promozione in [[Serie B]] con due giornate d'anticipo dopo un torneo condotto sempre al comando, ritornando in seconda serie dopo ventitré anni.<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-B/23-04-2016/spal-promozione-serie-b-gianmarco-zigoni-giacomense-cittadella-gianmarco-zigoni-festa-ferrara-150345724877.shtml?refresh_ce-cp|titolo=Serie B, torna la Spal: pari con l'Arezzo e promozione, mancava dal 1993|data=23 aprile 2016|accesso=16 maggio 2017}}</ref> A seguito delle vittorie ottenute contro {{Calcio Benevento|NBN}} e {{Calcio Cittadella|NBN}}, il successivo 22 maggio la SPAL conquista la [[Supercoppa di Lega Pro 2016|Supercoppa di Lega Pro]].
 
Per il ritorno in serie cadetta, nell'estate 2016 viene allestita una rosa con la prospettiva di ottenere una salvezza tranquilla, mantenendo l'ossatura della promozione e affiancando a punti fermi quali [[Manuel Lazzari|Lazzari]], [[Luca Mora|Mora]] e il capitano [[Nicolas Giani|Giani]], un mix tra giovani ed esperti elementi come il portiere [[Alex Meret|Meret]], i difensori Bonifazi, [[Cristiano Del Grosso|Del Grosso]] e [[Francesco Vicari|Vicari]], il centrocampista [[Pasquale Schiattarella|Schiattarella]] e l'attaccante [[Mirco Antenucci|Antenucci]], cui si aggiungerà a stagione in corso la punta [[Sergio Floccari|Floccari]].<ref>{{cita web|autore=Angelo Andrea Pisani|url=http://www.ultimouomo.com/lesempio-della-spal/|titolo=L'esempio della SPAL|data=20 marzo 2017}}</ref> Dopo un iniziale rodaggio nel quale prende le misure alla categoria, sul finire del girone di andata la SPAL s'inserisce a sorpresa ai vertici della classifica. Nel girone di ritorno gli estensi esibiscono una notevole costanza di rendimento, e con cinque vittorie consecutive in aprile legittimano definitivamente il primo posto della graduatoria. Il 13 maggio 2017 i biancazzurri ottengono con una giornata di anticipo l'aritmetica promozione in [[Serie A]], nonostante la sconfitta sul campo della {{Calcio Ternana|NBN}} (decisiva la contemporanea caduta del rivale {{Calcio Frosinone|NBN}} a Benevento): gli spallini tornano così in massima categoria dopo quarantanove anni di assenza.<ref>{{cita web|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/spal/serie-a-1.3094523|titolo=Spal in serie A dopo 49 anni, esplode la festa|data=13 maggio 2017|accesso=16 maggio 2017}}</ref> A corollario della vittoriosa stagione, nell'ultima giornata di [[Serie B 2016-2017|campionato]] il successo casalingo sul {{Calcio Bari|NBN}} assegna agli estensi il primo posto della classifica, che così si aggiudicano la [[Coppa Ali della Vittoria]].
 
== Cronistoria ==
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* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1920-1921|1920-1921]] – 3ª nel girone B emiliano-romagnolo della [[Prima Categoria 1920-1921|Prima Categoria]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1921-1922|1921-1922]] – 2ª nel girone semifinale nazionale B della [[Prima Categoria 1921-1922|Prima Categoria]] dopo la sconfitta nello spareggio con la {{Calcio Sampierdarenese|NBN}}.
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1922-1923|1922-1923]] – 3ª nel girone C della [[Prima Divisione 1922-1923|Prima Divisione]] Nord.
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1923-1924|1923-1924]] – 10ª nel girone B della [[Prima Divisione 1923-1924|Prima Divisione]] Nord.
* [[Prima Divisione 1924-1925|1924-1925]] – 12ª nel girone B della [[Prima Divisione 1924-1925|Prima Divisione]] Nord dopo aver perso lo spareggio contro il {{Calcio Mantova|NBN}}. [[File:Red Arrow Down.svg|10px]] ''Retrocessa in [[Seconda Divisione]] Nord''.
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1925-1926|1925-1926]] – 1ª nel girone C della [[Seconda Divisione 1925-1926|Seconda Divisione]] Nord. [[File:Green Arrow Up.svg|10px]] '''Ammessa alla nuova [[Prima Divisione]]'''.
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1926-1927|1926-1927]] – 2ª nel girone C della [[Prima Divisione 1926-1927|Prima Divisione]].
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* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1951-1952|1951-1952]] – 9ª in [[Serie A 1951-1952|Serie A]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1952-1953|1952-1953]] – 8ª in [[Serie A 1952-1953|Serie A]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1953-1954|1953-1954]] – 15ª in [[Serie A 1953-1954|Serie A]] dopo aver vinto gli spareggi contro {{Calcio Udinese|NBN}} e {{Calcio Palermo|NBN}}.
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1954-1955|1954-1955]] – 17ª in [[Serie A 1954-1955|Serie A]]. Retrocessa e successivamente ripescata dalla [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)#La Commissione d'Appello Federale|C.A.F.]] al posto dell'{{Calcio Udinese|NBN}}.
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1955-1956|1955-1956]] – 9ª in [[Serie A 1955-1956|Serie A]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1956-1957|1956-1957]] – 9ª in [[Serie A 1956-1957|Serie A]].
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: Fase a gironi di [[Coppa Italia Serie C 1989-1990|Coppa Italia Serie C]].
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* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1990-1991|1990-1991]] – 2ª nel girone B della [[Serie C2 1990-1991|Serie C2]]. [[File:Green Arrow Up.svg|10px]] '''Promossa in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]]''' dopo aver vinto lo spareggio promozione contro la {{Calcio Solbiatese|NBN}}.
: Ottavi di finale di [[Coppa Italia Serie C 1990-1991|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1991-1992|1991-1992]] – 1ª nel girone A della [[Serie C1 1991-1992|Serie C1]]. [[File:Green Arrow Up.svg|10px]] '''Promossa in [[Serie B]]'''.
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: Primo turno di [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]].
: Semifinalista di [[Coppa Italia Serie C 1994-1995|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1995-1996|1995-1996]] – 3ª nel girone A della [[Serie C1 1995-1996|Serie C1]]. Perde la semifinale dei [[play-off]] contro il {{Calcio Como|NBN}}.
: Primo turno di [[Coppa Italia Serie C 1995-1996|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1996-1997|1996-1997]] – 15ª nel girone A della [[Serie C1 1996-1997|Serie C1]]. [[File:Red Arrow Down.svg|10px]] ''Retrocessa in [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]]'' dopo aver perso i [[play-out]] contro l'{{Calcio Alzano Virescit|NBN}}.
: Secondo turno di [[Coppa Italia 1996-1997|Coppa Italia]].
: Terzo turno di [[Coppa Italia Serie C 1996-1997|Coppa Italia Serie C]].
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* 2005 – A fine stagione, viene decretato il fallimento societario per dissesto finanziario. Nel frattempo, viene fondata la nuova '''SPAL 1907''' che riparte dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]] grazie al [[Lodo Petrucci]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2005-2006|2005-2006]] – 11ª nel girone B della [[Serie C2 2005-2006|Serie C2]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2006-2007|2006-2007]] – 3ª nel girone B della [[Serie C2 2006-2007|Serie C2]]. Perde la semifinale dei [[play-off]] contro la {{Calcio Paganese|NBN}}.
: Fase eliminatoria di [[Coppa Italia Serie C 2006-2007|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2007-2008|2007-2008]] – 4ª nel girone B della [[Serie C2 2007-2008|Serie C2]]. Perde la semifinale dei [[play-off]] contro il {{Calcio Portogruaro|NBN}}, ma viene [[File:Green Arrow Up.svg|10px]] '''promossa d'ufficio in [[Lega Pro Prima Divisione]]'''.
: Fase eliminatoria di [[Coppa Italia Serie C 2007-2008|Coppa Italia Serie C]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2008-2009|2008-2009]] – 6ª nel girone A della [[Lega Pro Prima Divisione 2008-2009|Lega Pro Prima Divisione]].
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: Primo turno di [[Coppa Italia 2010-2011|Coppa Italia]].
: Primo turno di [[Coppa Italia Lega Pro 2010-2011|Coppa Italia Lega Pro]].
* [[Società Polisportiva Ars et Labor 1907 2011-2012|2011-2012]] – 15ª nel girone A della [[Lega Pro Prima Divisione 2011-2012|Lega Pro Prima Divisione]]. [[File:Red Arrow Down.svg|10px]] ''Retrocessa in [[Lega Pro Seconda Divisione]]'' dopo aver perso i [[play-out]] contro il {{Calcio Pavia|NBN}}.
: Terzo turno di [[Coppa Italia Lega Pro 2011-2012|Coppa Italia Lega Pro]].
* 2012 – La società fallisce per dissesto finanziario e viene fondata la nuova '''Real Spal''' che riparte dalla [[Serie D]] grazie all'articolo 52 delle Norme Organizzative Interne della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] (NOIF).
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* I portieri utilizzano un completo rosso, in alternativa giallo oppure nero con banda trasversale azzurra.
 
A partire dalla stagione [[S.P.A.L. 2013 2013-2014|2013-2014]], con l'arrivo alla presidenza della famiglia Colombarini, viene prodotta dallo sponsor tecnico [[Erreà]] una divisa speciale sul modello della storica maglia degli anni 1950: azzurra con colletto (caratterizzato da una chiusura a lacci), maniche e pantaloncini bianchi. È stata utilizzata in occasione di alcuni match casalinghi con avversari tradizionali, quali {{Calcio Mantova|NBN}} e {{Calcio Alessandria|NBN}}.<ref>{{cita web|url=http://www.amalamaglia.it/2013/12/11/spal-2013-maglia-calcio-storica/|titolo=SPAL: maglia storica Erreà per il match contro il Mantova. Presentata la nuova divisa|data=11 dicembre 2013|accesso=15 aprile 2016}}</ref>
Con il passaggio di consegne tra Erreà e HS Football, dall'annata [[S.P.A.L. 2013 2016-2017|2016-2017]] il caratteristico colletto con i laccetti viene sostituito da un colletto a V.
 
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=== Stadio ===
{{Vedi anche|Stadio Paolo Mazza}}
[[File:Stadio Paolo Mazza 91-92.jpg|thumb|Lo [[Stadio Paolo Mazza]] fotografato il 20 ottobre 1991, durante SPAL-{{Calcio Monza|NBN}}.]]
 
Lo stadio comunale di [[Ferrara]], intitolato a [[Paolo Mazza]] il 14 febbraio 1982<ref>{{cita web|url=http://www.spalferrara.it/tempio-del-calcio-ferrarese-compie-88-anni/|titolo=Il tempio del calcio ferrarese compie oggi 88 anni|data=20 settembre 2016|accesso=20 settembre 2016}}</ref>, è il quinto impianto italiano più vecchio ancora in funzione. Progettato dall'ingegner [[Carlo Savonuzzi]] e inaugurato il 20 settembre 1928 nell'ambito della ricostruzione cittadina conosciuta come [[Addizione Novecentista]]<ref>{{cita web|url=http://lanuovaferrara.gelocal.it/sport/2016/04/19/news/il-mazza-rinasce-l-avventura-di-uno-stadio-glorioso-1.13325953|titolo=Il ''Paolo Mazza'' rinasce, l'avventura di uno stadio glorioso|data=19 aprile 2016|accesso=28 agosto 2016}}</ref>, era inizialmente caratterizzato da una capienza di circa {{formatnum:4000}} posti, suddivisi tra parterre e una singola tribuna in cemento. La prima partita che si giocò su tale campo fu un'amichevole tra la SPAL e il {{Calcio Modena|NBN}}.
 
In occasione della promozione in [[Serie A]] della squadra estense, lo stadio venne integralmente ricostruito raggiungendo una capienza di circa {{formatnum:25000}} posti: l'inaugurazione del rinnovato impianto avvenne il 23 settembre 1951, in occasione della partita SPAL-{{Calcio Torino|NBN}}. Nei decenni successivi si provvide a ristrutturare tutti i settori degli spalti: prima la tribuna coperta, poi la curva ovest (ampliata e dotata a sua volta di una copertura negli anni 1980), la gradinata scoperta e infine il settore ospiti (curva est), stabilizzando la capacità di pubblico a circa {{formatnum:22000}} posti.
 
A partire dal 2005 le nuove norme concernenti la sicurezza negli stadi portarono a un abbassamento della capienza a {{formatnum:7500}} posti.
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=== Centro di allenamento ===
La sede degli allenamenti della prima squadra e del settore giovanile biancazzurro è il centro sportivo di via Copparo. Situato nei pressi della frazione [[Ferrara|ferrarese]] di Pontegradella, venne inaugurato nel 1969.<ref>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|p. 69}}</ref>
 
Il centro è stato intitolato alla memoria di [[Giovan Battista Fabbri]] il 25 marzo 2017, a seguito della sua scomparsa avvenuta due anni prima.<ref>{{cita web|url=http://lanuovaferrara.gelocal.it/sport/2017/03/25/news/spal-il-centro-intitolato-a-gibi-fabbri-1.15089150|titolo=Spal: il centro sportivo intitolato a Gibì Fabbri|data=25 marzo 2017|accesso=28 aprile 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.spalferrara.it/sabato-25-marzo-cerimonia-dintitolazione-centro-spal-gibi-fabbri/|titolo=Sabato 25 marzo: cerimonia d'intitolazione del centro Spal a Gibì Fabbri|accesso=28 aprile 2017}}</ref>
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Diversi giocatori lanciati dalla SPAL ebbero la possibilità di far parte della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale maggiore italiana]]; tra questi [[Egisto Pandolfini]], [[Fulvio Nesti]], [[Saul Malatrasi]], [[Franco Zaglio]], [[Armando Picchi]], [[Fabio Capello]] e [[Ruben Buriani]].
 
Il primo atleta convocato in azzurro durante la propria militanza nella squadra ferrarese fu il portiere [[Ottavio Bugatti]], il quale partecipò alle [[Giochi olimpici estivi|Olimpiadi]] di {{OE|calcio|1952}} giocando entrambe le gare: la prima contro gli [[Nazionale di calcio degli Stati Uniti|Stati Uniti]] (vinta per 8 a 0) e l'ottavo di finale dove gli azzurri persero per 3 a 0 contro i futuri campioni olimpici dell'[[Nazionale di calcio dell'Ungheria|Ungheria]]; alla stessa manifestazione partecipò anche l'attaccante biancazzurro [[Alberto Fontanesi]], autore di una rete nella partita contro gli Stati Uniti.<ref>''Almanacco illustrato del calcio 2007''{{cita|Panini, ed. Panini2006}}</ref> Nel marzo 2017 il portiere spallino [[Alex Meret]] è stato convocato dal CT della nazionale [[Gian Piero Ventura]] in occasione del match tra Italia e [[Nazionale di calcio dell'Albania|Albania]], incontro valevole per le qualificazioni al [[Campionato mondiale di calcio 2018|campionato del mondo]] da disputarsi in [[Russia]] l'anno seguente.<ref>{{cita web|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/spal/spal-meret-nazionale-1.2975011|titolo=Spal, Alex Meret convocato in Nazionale|data=18 marzo 2017|accesso=24 marzo 2017}}</ref>
 
Per quanto riguarda le nazionali giovanili, i principali atleti spallini convocati nella Nazionale Under-21 italiana furono [[Massimo Albiero]] e [[Luigi Pasetti]], autori rispettivamente di 6 e 5 presenze in azzurro durante la loro militanza nel club estense.<ref name=Malaguti-Piffanelli>{{cita|Malaguti-Piffanelli, 1992Piffanelli|p. 119}}</ref>
 
== Palmarès ==
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|}
 
<small>La SPAL ha disputato complessivamente '''95''' stagioni a livello nazionale dalla fine della [[Prima guerra mondiale]]. Il club ferrarese si è quasi sempre mosso all'interno del settore professionistico così come attualmente definito dalle Norme Organizzative Interne della [[FIGC]]: l'unica parentesi fra i dilettanti si registrò nella stagione 2012-2013 e fu causata da problemi societari, mai essendosi verificato un tale avvenimento per demerito sportivo sul campo. La formazione estense è, al pari della {{Calcio Carrarese|NBN}}, la squadra che ha disputato il maggior numero di edizioni del soppresso campionato di [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]].</small>
 
=== Partecipazione alle coppe nazionali ===
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== Tifoseria ==
=== Storia ===
[[File:SPAL - Curva Ovest anni '80.jpg|thumb|Immagine della curva ovest dello Stadio Paolo Mazza scattata durante SPAL-{{Calcio Genoa|NBN}} del 29 febbraio 1976.]]
 
Il tifo organizzato biancazzurro (la cui sede, in occasione delle gare interne della SPAL, è la curva ovest dello [[Stadio Paolo Mazza]], intitolata a [[Giuseppe Campione (calciatore)|Giuseppe Campione]]) nacque a [[Ferrara]] nei primi anni 1970 con la costituzione del ''Club Zaganèl''.<ref>{{cita web|url=http://www.lospallino.com/2011/11/24/omaggio-al-mitico-zaganel-il-4-dicembre-allacquedotto-torneo-benefico-con-il-subbuteo-astra-alcool/|titolo=Omaggio al mitico Zaganèl|data=24 novembre 2011|accesso=27 marzo 2016}}</ref> La massima espansione del movimento ultras spallino si ebbe negli anni anni 1980 e 1990, inizialmente con i preesistenti gruppi ''Legion Of The Hooligans'', ''Armata Biancoazzurra'', ''Fossa Estense'', ''Supporters'' e ''Nutty Boys'', ai quali poi si aggiunsero (tra gli altri) ''Gioventù Estense'', ''Astra Alcool'', ''Vecchia Guardia 1974'', ''Ultras Spal'', ''Spal Fans'', ''Brothers'', ''Pigs'', ''Rebels'', ''Brigata'', ''Irish Clan'', ''Sezione 2 di Picche'', ''Commando Ultrà Bianco Azzurri'', ''Toasters Group'', ''Gruppo Asterix'', ''Alcol Group'', ''Nirvana Group'', ''Gruppo Copparo'', ''Le Iene'', ''Nobiltà Estense'', ''Frangia'', ''Boys 1989'' e ''Gruppo d'Azione''. Quest'ultimo era il più attivo gruppo di supporters nel presenziare alle trasferte nel periodo tra il 1986 e il 1992, ingaggiando spesso scontri con le tifoserie rivali.<ref>{{cita web|url=http://www.listonemag.it/2015/02/09/gruppo-dazione-la-spal-la-curva-la-citta/|titolo=Gruppo d'Azione: la Spal, la curva, la città. Un romanzo documento sulla militanza ultrà|data=9 febbraio 2015|accesso=18 marzo 2017}}</ref>
 
Pur non avendo beneficiato di un consistente ricambio generazionale, anche a causa degli scarsi successi sportivi e delle difficoltà societarie sopravvenute a partire dagli anni 2000, oltre al disappunto per l'introduzione della [[tessera del tifoso]]<ref>{{cita web|url=http://www.tifonet.it/notizie/comunicato-ufficiale-di-scioglimento-del-porro-group-1998-spal-ferrara-29793|titolo=Comunicato ufficiale di scioglimento del Porro Group 1998|data=21 luglio 2010}}</ref>, il movimento ultras estense è rimasto comunque attivo e vitale. In quegli anni tra i principali gruppi che ressero la curva si ricordano ''Tradizione Estense'', ''Porro Group 1998'', ''Estensi Curva Ovest'' e ancora ''Astra Alcool'' e ''Boys 1989''.
[[File:SPAL - Como curva ovest 1991-1992.jpg|thumb|left|La curva Campione fotografata in occasione del match tra SPAL e {{Calcio Como|NBN}} disputato il 17 maggio 1992.]]
 
L'acquisizione della SPAL da parte della famiglia Colombarini ha contribuito a rinvigorire nuovamente l'entusiasmo della tifoseria:<ref>{{cita web|http://www.lospallino.com/2014/06/26/tutto-pronto-per-la-festa-della-curva-ovest-appuntamento-sabato-al-mazza/|titolo=Tutto pronto per la festa della Curva Ovest: appuntamento sabato al Mazza|data=26 giugno 2014|accesso=22 novembre 2015}}</ref> a partire dalla prima gara interna dei biancazzurri nella stagione [[Lega Pro Seconda Divisione 2013-2014|2013-2014]], le frange più radicali della curva si sono riunite nel collettivo ''Curva Ovest 8 settembre''.
 
=== Gemellaggi e rivalità ===
La tifoseria estense è gemellata dal 1984 con quella dell'{{Calcio Ancona|NBN}}<ref>{{cita web|url=http://www.estense.com/?p=421630|titolo=Spal, al “Mazza” arriva l'Ancona|data=15 novembre 2014|accesso=22 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://news.superscommesse.it/calcio/2016/04/ancona-spal-come-e-nato-il-gemellaggio-179308/|titolo=Storia della nascita del gemellaggio tra Ancona e Spal|data=16 aprile 2016|accesso=16 aprile 2016}}</ref> e sostiene inoltre un rapporto di amicizia con i tifosi del {{Calcio Potenza|NBN}} e quelli de {{Calcio L'Aquila|NBN}}. Si è invece infranto un altro gemellaggio di lungo corso: quello con con i supporters della {{Calcio Carrarese|NBN}}, a seguito di dissidi sulle posizioni riguardo alla tessera del tifoso.<ref>{{cita web|url=http://www.tuttolegapro.com/altre-news/spal-i-tifosi-torneranno-in-trasferta-e-si-rompe-il-gemellaggio-con-la-carrarese-83698|titolo=Spal, i tifosi torneranno in trasferta. Si rompe il gemellaggio con la Carrarese|data=5 aprile 2014|accesso=21 aprile 2016}}</ref>
[[File:Como - SPAL, playoff a Verona 1994 .jpg|thumb|I {{formatnum:12000}} supporters biancazzurri in trasferta al [[Stadio Marcantonio Bentegodi|Bentegodi]] di Verona per la finale play-off di Serie C1 giocata contro il Como il 19 giugno 1994.]]
 
Gli spallini hanno rivalità molto accese con tifoserie dell'[[Emilia-Romagna]], in particolare quelle di {{Calcio Bologna|NBN}}, {{Calcio Reggiana|NBN}} (con i quali esisteva un gemellaggio negli anni 1990)<ref>{{cita web|url=http://quotidianiespresso.repubblica.it/gazzettareggio/arch_24/reggio/primopiano/el105.htm|titolo=Dagli abbracci alle bombe incendiarie: così è degenerato un gemellaggio che pareva indistruttibile|accesso=21 settembre 2016}}</ref>, {{Calcio Modena|NBN}}, {{Calcio Carpi|NBN}} (anch'essi ex-gemellati)<ref>{{cita web|url=http://www.pianetaempoli.it/lavversaria/curva-ospiti-tifosi-del-carpi/|titolo=Curva Ospiti - I tifosi del… Carpi|data=15 febbraio 2014|accesso=21 settembre 2016}}</ref>, {{Calcio Parma|NBN}}, {{Calcio Ravenna|NBN}}, {{Calcio Cesena|NBN}} e {{Calcio Rimini|NBN}}. Si registrano inoltre spiccate ostilità reciproche con squadre venete, toscane e del nord Italia, principalmente {{Calcio Vicenza|NBN}}, {{Calcio Padova|NBN}}, {{Calcio Verona|NBN}}, {{Calcio Venezia|NBN}}, {{Calcio Mantova|NBN}}, {{Calcio Como|NBN}}, {{Calcio Triestina|NBN}}, {{Calcio Spezia|NBN}}, {{Calcio Massese|NBN}}, {{Calcio Lucchese|NBN}}, {{Calcio Pistoiese|NBN}} e {{Calcio Prato|NBN}}.
 
Nell'anno della promozione dalla [[Serie C1]] alla [[Serie B]] ([[Serie C1 1991-1992|1991-1992]]), al termine della partita {{Calcio Triestina|NBN}}-SPAL disputatasi allo [[Stadio Giuseppe Grezar]], i supporters spallini vennero violentemente a contatto con i tifosi di casa e i Carabinieri all'interno del terreno di gioco: a seguito degli scontri vari ultras ed esponenti delle forze dell'ordine rimasero feriti. Nella stagione [[Serie C1 1993-1994|1993-1994]], andò in scena allo [[Stadio Renato Dall'Ara]] la semifinale [[play-off]] per la Serie B tra {{Calcio Bologna|NBN}} e SPAL: dopo il vantaggio degli ospiti scattarono incidenti nella curva felsinea tra poliziotti e ultras bolognesi, poi fuori dallo stadio tra le due tifoserie.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/06/06/spareggio-per-la-incidenti-bologna.html|titolo=Spareggio: incidenti a Bologna|data=6 giugno 1994|accesso=10 settembre 2016}}</ref> Questi sono gli ultimi scontri registrati tra le compagini del tifo biancazzurro e rossoblù, cui susseguì un lungo periodo di graduale attenuazione della rivalità, anche a causa dell'assenza della SPAL dai più importanti palcoscenici nazionali a partire dalla metà degli anni 1990. Negli anni 2000 i principali incidenti sono avvenuti con reggiani e cesenati.<ref>{{cita web|url=http://sport.repubblica.it/news/sport/calcio-spal-reggiana-un-arresto-24-denunce-per/268800|titolo=Spal-Reggiana: un arresto e 24 denunce per incidenti|data=28 agosto 2003|accesso=15 aprile 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://qn.quotidiano.net/2007/02/15/5462376-LE-PARTITE-DELLA-VIOLENZA.shtml|titolo=Scontri allo stadio di Ferrara. Spallini e granata a giudizio|data=15 febbraio 2007|accesso=15 aprile 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2015/10/13/news/tifosi-condannati-e-assolti-dopo-gli-scontri-di-7-anni-fa-1.12262310|titolo=Tifosi condannati e assolti dopo gli scontri di 7 anni fa|data=13 ottobre 2015|accesso=15 aprile 2017}}</ref>
 
Sul fronte scontri gli ultras risultano ancora attivi, con tafferugli scatenati con le tifoserie di Vicenza, Padova, Prato e Rimini.<ref>{{cita web|url=http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2015/07/27/news/guerriglia-a-calalzo-ultra-di-padova-e-spal-si-stavano-aspettando-1.11838953|titolo=Guerriglia tra tifosi: gli ultrà di Padova e Spal si stavano aspettando|data=27 luglio 2015|accesso=22 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.estense.com/?p=491725|titolo=Spal, scontri con tifosi riminesi all'origine delle trasferte vietate|data=29 ottobre 2015|accesso=22 novembre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.estense.com/?p=568816|titolo=Scontri durante Spal-Vicenza: Daspo per i responsabili|data=5 settembre 2016|accesso=10 settembre 2016}}</ref>
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=MauroGualtiero MalagutiBecchetti|autore2=CorradoGiorgio PiffanelliPalmieri|titolo=La storiaSPAL della SPAL1908-1974|editore=ilDaniele RestoRubboli del CarlinoEditore|anno=19921974|città=FerraraBologna|cid=Malaguti-PiffanelliBecchetti, 1992Palmieri}}
* {{cita libro|autore=CarloMauro FontanelliMalaguti|autore2=PaoloStefano NegriRizzi|titolo=IlSpal calcio a Ferrara1974-1985: dalgli 1896 partite, protagonisti e immaginianni bui|editore=GeoEdizioni 2effe Edizioni2elle|anno=20091985|città=EmpoliFerrara|cid=Fontanelli-NegriMalaguti, 2009Rizzi}}
* {{cita libro|autore=GualtieroGiuliano BecchettiGalasso|autore2=GiorgioMarco PalmieriNicolucci|autore3=Gianluca Teodorini|titolo=LaBentornata SPALin 1908-1974B|editore=DanieleHC Rubboli EditoreFerrara|anno=19741992|città=BolognaFerrara|cid=Becchetti-PalmieriGalasso, Nicolucci, 1974Teodorini}}
* {{cita libro|autore=Mauro Malaguti|autore2=StefanoCorrado RizziPiffanelli|titolo=SpalLa 1974-1985:storia glidella anni buiSPAL|editore=Edizioniil Resto 2effedel 2elleCarlino|anno=19851992|città=Ferrara|cid=Malaguti-Rizzi, 1985Piffanelli}}
* {{cita libro|autore=GiulianoCarlo GalassoFontanelli|autore2=MarcoPaolo Nicolucci|autore3=Gianluca TeodoriniNegri|titolo=BentornataIl incalcio Ba Ferrara: dal 1896 partite, protagonisti e immagini|editore=HCGeo FerraraEdizioni|anno=19922009|città=FerraraEmpoli|cid=Galasso-Nicolucci-TeodoriniFontanelli, 1992Negri}}
* {{cita libro|titolo=Almanacco Illustrato del Calcio 2007|città=Modena|editore=Panini|anno=2006|cid=Panini, 2006}}
* {{cita libro|titolo=Almanacco Illustrato del Calcio 2016|città=Modena|editore=Panini|anno=2015|cid=Panini, 2015}}
 
== Voci correlate ==