Pala Gozzi: differenze tra le versioni

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Secondo alcuni<ref name=Z62/>, la presenza di una veduta di [[Venezia]] sullo sfondo conteneva un messaggio politico, legato al dominio della Serenissima: nel [[1510]] [[Giulio II]] infatti aveva posto un freno alla supremazia veneziana sull'Adriatico, garantendo per tutte le marinerie, e dunque anche per Ancona e Ragusa, libertà di navigazione e commercio; nel [[1520]] le nuove convenzioni europee avevano però restituito a Venezia i suoi privilegi sull'Adriatico. Ecco quindi che la presenza di Francesco, simboleggiante Ancona, e Biagio, per Ragusa, apparivano come riconoscenti sottomettendosi a Venezia/Maria, secondo un rapporto tra la Serenissima e la Vergine ormai iconograficamente consolidato.
 
Secondo altri<ref>Autori vari ''Io Adriatico. Civiltà di mare tra frontiere e confini'', Editore Fondo Mole Vanvitelliana, Milano, 2001</ref>, con la compresenza di San Francesco (rappresentante Ancona), di San Biagio (rappresentate Ragusa) e della veduta di Venezia, Tiziano ha voluto evidenziare l'unione artistica tra le tre principali città portuali adriatiche del tempo, rivali nella politica e nell'economia, ma unite dalla cultura: nel Rinascimento si era stabilita una fitta rete di rapporti artistici tra Marche, Veneto e Dalmazia, che andava al di là della contrapposizione commerciale che vedeva la [[repubblica di Ancona]] e [[repubblica di Ragusa|quella di Ragusa]] alleate per resistere alla potenza veneziana<ref>Sergio Anselmi, ''Venezia, Ragusa, Ancona tra Cinque e Seicento: un momento della storia mercantile del Medio Adriatico'' S.I.T.A. 1969</ref>.
 
==Note==