Naviglio Grande: differenze tra le versioni

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Correzione località dell'incile
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Una piccola "oasi naturale" clandestina: tempi verbali corretti al passato, frasi elegiache fuori luogo rimosse
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[[File:Milano darsena 2011 06.jpg|thumb|left|upright=1.1|Le fondazioni delle mura spagnole (bastioni) ai cui piedi si adagiava la darsena, risalgono alla fine del XVI secolo]]
[[File:Milano darsena 2011 02.jpg|thumb|upright=1.1|Il punto dove, nelle mura, si apriva ''el tombon de Viarenna'' che consentiva il transito dei natanti verso i navigli interni]]
A maggio [[2011]], a cantieri chiusi, è statafu sistemata la parte nordoccidentale con il vecchio sbocco dell'Olona e la zona della direzione portuale, poi è statovenne innalzato un terrapieno che isolaisolava questo bacino dal resto della darsena tagliandola da sponda a sponda; solo una tubazione riversariversava le acque dell'eventuale ''troppo pieno''. Il terrapieno èera percorso da una strada pedonale che prosegueproseguiva sulla sponda meridionale fino all'ingresso del Naviglio Grande. Cieca per il resto, èera collegata col piano stradale da una vecchia, stretta e ripida scala di servizio. Tutta la sponda opposta, quella settentrionale lungo il viale Gabriele D'Annunzio, èrimase cintata e inaccessibile: sono statefurono portate alla luce le fondazioni delle mura spagnole (gli ex Bastioni) con il varco che sottopassandole consentiva ai natanti di raggiunger i navigli interni (''Tombon de Viarenna''), mentre sono statifurono reinterrati i reperti lignei (possibile pavimentazione di una conca sconosciuta). Il tutto era coperto dalle banchine dove, dai barconi, veniva scaricata la sabbia.
[[File:Darsena di Milano - 2015.jpg|thumb|left|upright=1.1|La nuova darsena inaugurata nell'aprile 2015]]
[[File:Milano darsena 2011 08.jpg|thumb|upright=1.1|Una piccola testimonianza sopravvissuta di quando la darsena era il porto di Milano]]
Per quanto riguarda il bacino vero e proprio, poche dita d'acqua ne ricopronoricoprivano il fondo scorrendo in intricati rigagnoli a nord, mentre sul lato sud si èera formata una lunga isola coperta di lussureggiante vegetazione spontanea, rifugio di svariate specie di uccelli e sulle rive abitata da rane e rospi che si sentono gradevolmente gracidare giorno e notte: una piccola "oasi naturale" clandestina che si è impossessata di qualche centinaio di metri quadrati grazie all'incuria. La parte orientale, l'unica navigabile tra il Naviglio Grande e il Pavese, e che termina con gli scolmatori, èfu statainvece ripulita ma non attrezzata.
Oltre a essere il porto della città, la darsena nel passato era uno snodo idrico di grande importanza: riceveva le acque dell'Olona e quelle che colavano dalla fossa interna e le cedeva al Ticinello, che correva oltre porta Ticinese lungo le mura prima di piegare a sud, e alla Vettabbia. La presa del Ticinello esiste ancora oggi nel punto più orientale della darsena, mentre l'Olona da decenni non vi immette più le sue acque<ref>[[Olona|A Milano: adesso e nel passato]]</ref> sia per rischio idrogeologico (il suo vecchio alveo coperto da tempo non era più sicuro) sia, soprattutto, per scongiurare il pericolo di inquinamento<ref>Notizie fornite da MM-Acque, maggio 2010</ref>. Da un'estremità all'altra, la darsena era lunga 750 metri e larga fino a 25, con una superficie di 17.500 metri quadrati, e la profondità di un metro e mezzo.<ref>Allegati PRG di Milano, 2004</ref>