Utente:Cicognac/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Formattazione tabella
svuotamento sandbox
Riga 77:
 
<nowiki><span style="color:green">''Così metti le scritte in verde''</span></nowiki>
 
 
== Fonetica ==
Una delle caratteristiche del turco è l'[[armonia vocalica]] (se la prima vocale di una parola turca è una [[vocale palatale]], la seconda e le altre vocali della parola o sono la stessa o sono altre vocali palatali; es.: Erdem). Si veda anche la [[Ğ]] ("g dolce" o "g morbida"). Nonostante le parole turche siano composte con questa regola, esistono delle eccezioni, che includono i prestiti stranieri.
 
L'accento, tranne nei prestiti, in alcuni nomi propri di luogo (toponimi), in alcune interrogative e in alcuni avverbi, è sull'ultima sillaba. Se una parola ha già l'accento sull'ultima sillaba, nel momento in cui si crea una catena di suffissi esso si sposterà sull'ultima sillaba del composto. Se il composto ha una radice verbale (e quindi è la voce di un verbo), l'accento cade sul suffisso che stabilisce il tempo, che precede la persona. Se il verbo è negativo, l'accento cade prima del suffisso del negativo.
 
L'accento è disambiguato nei dizionari ed è orientato verso l'alto (ad esempio, ''İstánbul'').
 
=== Le vocali ===
{| class="wikitable"
!Vocale
!Trascrizione in IPA
!Descrizione
|-align="center"
|A, a
|/a/
|A di '''a'''lto.
|-align="center"
|E, e
|/e/
|E di '''e'''norme.
|-align="center"
|Ö, ö
|/ø/
|E di '''e'''norme procheila, cioè con le labbra arrotondate.
|-align="center"
|İ, i
|/i/
|I di '''i'''nnaffiare. Non bisogna dimenticarsi di scrivere il puntino sulla lettera pure se maiuscola.
|-align="center"
|Ü, ü
|/y/
|I di '''i'''nnaffiare, con le labbra arrotondate.
|-align="center"
|O, o
|/o/
|O di '''o'''rso, con le labbra arrotondate.
|-align="center"
|U, u
|/u/
|U di '''u'''ltimo, con le labbra arrotondate
|-align="center"
|I, ı
|/ɯ/
|U di '''u'''ltimo, con labbra distese e il dorso della lingua molto più vicino alla parte tondeggiante del palato.
|}
 
A volte sopra le vocali di prestiti arabi e persiani o di alcuni nomi propri (ad esempio, "''Lâmia''", nome proprio femminile) può trovarsi l'accento circonflesso ''^'' , che fa sì che si leggano più lunghe. Questa grafia, nei prestiti, differenzia la grafia e pronuncia di due parole altrimenti identiche (ad esempio: "''hala''", zia paterna; " ''hâlâ'' ", ancora/di nuovo). Si può trovare pure in aggettivi di derivazione araba come allungamento della "i" finale, che in grafia perde il punto (ad esempio, " ''millî'' ", nazionale).
 
=== Le consonanti ===
Le consonanti dell'[[alfabeto turco]], inclusa la Y/y semivocalica, sono le seguenti:
{| class="wikitable"
!Consonante
!Trascrizione in IPA
!Descrizione
|-align="center"
|B, b
|/b/
|B di '''b'''alena, sonora. Un suono sonoro si distingue da un suono sordo perché, durante l'esecuzione di quest'ultimo, il palmo della mano messo intorno alla gola non sente la vibrazione delle corde vocali (ad esempio, si confrontino "mmm" e "vvv" con "fff" e "sss").
|-align="center"
|C, c
|/d͡ʒ/
|G di '''g'''elato, sonora. In italiano è quindi un falso amico. Un esempio è ''gece,'' "notte".
|-align="center"
|Ç, ç
|/t͡ʃ/
|C di '''c'''iao, sorda. Esempi: ''çok'' "molto", ''küçük'' "piccolo", ''geç'' "tardi", ''gerçek'' "reale", ''çocuk'' "bambino" (quest'ultimo esempio è molto utile per distinguere le due consonanti in pronuncia/suono e per non confondere "c" /d͡ʒ/ con "k" /k/).
|-align="center"
|D, d
|/d/
|D di '''d'''ado, sonora. In generale, se una consonante è scritta raddoppiata, significa che si pronuncia geminata, come in italiano. Esempi: ''ciddi'' /d͡ʒiddi/ "serioso", ''mükemmel'' /mykemmel/ "eccellente", ''anne'' /anne/ "madre".
|-align="center"
|F, f
|/f/
|F di '''f'''arfalla, sorda. Alcuni parlanti la realizzano con un contatto più blando tra arcata dentaria superiore e labbro inferiore quando è succeduta da vocali arrotondate.
|-align="center"
|G, g
|/g/
|G di '''g'''alera, sorda. La pronuncia non varia a prescindere.
|-align="center"
|Ğ, ğ
|''vedi descrizione''
|la '''''ğ''''' '''morbida''' o '''ğ dolce''' non è una vera consonante: serve solo per allungare il suono della vocale che la precede nel caso in cui ğ- si trovi a fine parola (''dağ'', "montagna", si legge "daa" /da:/; ''sağ'', "destra", è /sa:/) o ci sia una consonante dopo di essa (in parole povere, se non è in contesto intervocalico), come in ''oğlum'' ("figlio", /o:lum/).
 
Nella combinazione öğö e üğü è la ''i'' semivocalica con le labbra distese, modulata brevemente. Un esempio è ''büyük'', "largo".
 
È ancora /j/ pure se la prima delle due vocali è una "e" o una "i" (eğ-, iğ-); è indifferente quella che segue al secondo posto.
 
In tutti gli altri casi possibili, è muta (ad esempio, ''Erdoğan'') e in IPA si disambigua che c'è una legatura tra le due vocali data dalla caduta della "g morbida" utilizzando il simbolo della liaison, simile ad una parentesi tonda poggiata per terra: /erdo‿an/. Se si traslitterasse in turco /erdoan/ a partire dal solo IPA, la resa sarebbe *Erdoan, una grafia errata. Poi, se in questo caso ci sono due vocali identiche intorno alla lettera, si ottiene artificialmente un allungamento, per esempio con ''olduğunu'' (congiunzione relativa "che...", /oldu:nu/). L'unica eccezione alla regola sopra è la negazione "''değil''", che ha la pronuncia fissa /di:l/, completamente stravolta.
 
Nessuna parola inizia mai per ğ morbida: in ogni combinazione è sempre preceduta da una vocale. Quindi la grafia Ğ si trova solo se tutta la parola (o addirittura tutta la frase) è scritta in stampato maiuscolo.
|-align="center"
|H, h
|/h/
|H dell'inglese '''h'''ave, sorda. È raro che in alcune parole non si pronunci: i due casi più esemplari sono il nome proprio ''Mehmet'' /memet/, adattato da "Muhammad", e l'onorifico "Signora", ''Hanım'', di fronte a nomi propri femminili che terminano in vocale. Se quest'ultimo poi finisce in /a/, si ottiene artificialmente un allungamento vocalico, ex. ''Lâmia Hanım'' /la:mia:nim/.
|-align="center"
|J, j
|/ʒ/
|G di '''g'''elato, senza contatto tra organi e sonora. Si trova solo in prestiti.
|-align="center"
|K, k
|/k/
|C di '''c'''ane / K di '''k'''oala, sorda.
|-align="center"
|L, l
|/l/
|L di '''l'''eva, sonora. In alcuni si casi si può sentire la "Dark L", cioè la "L" inglese, come in "mi'''l'''k". Si realizza pronunciando la "L" con la lingua molto spinta in avanti, in posizione di "gn" di ''gn''omo.
|-align="center"
|M, m
|/m/
|M di '''m'''ano, sonora.
|-align="center"
|N, n
|/n/
|N di '''n'''ave, sonora. Davanti a "-k/g" nella parlata rapida si trasforma in /ŋ/, cioè si pronuncia col dorso della lingua in zona velare, come in -NG dell'inglese ki'''ng'''. Per lo stesso principio, davanti a "-p/b" si assimila in /m/, come ad esempio in ''İstanbul''. L'assimilazione è un fenomeno solamente fonetico.
|-align="center"
|P, p
|/p/
|P di '''p'''ietra, sonora.
|-align="center"
|R, r
|/ɾ/
|R di '''r'''ana, sonora e monovibrante.
|-align="center"
|S, s
|/s/
|S di '''s'''ole, sorda.
|-align="center"
|Ş, ş
|/ʃ/
|Sc di '''sc'''ienza, sorda. Esempi: ''şey'' "oggetto, cosa", ''şimdi'' "adesso, ora", ''işte'' "qui, qua", ''şeyi'' "tutto", ''kişi'' "persona", ''işe'' "lavoro", ''hoş'' "carino", ''teşekkür'' "grazie".
|-align="center"
|T, t
|/t/
|T di '''t'''avolo, sorda.
|-align="center"
|V, v
|/v/
|V di '''v'''ela, sonora. Alcuni parlanti la realizzano con un contatto più blando tra arcata dentaria superiore e labbro inferiore se è succeduta o preceduta da vocali arrotondate.
|-align="center"
|Y, y
|/j/
|I di '''i'''ato, semivocalica. Non è da confondere con "J", /ʒ/. Esempi: ''yok'' "no", ''ya'' "oppure".
|-align="center"
|Z, z
|/z/
|Z di '''z'''ero, senza contatto tra organi e sonora.
|}
 
* Quando una radice che termina in ''-p, -t, -ç, -[vocale+k]'' e ''-nk'' ha dopo di sé un suffisso che inizia per vocale, avviene la '''sonorizzazione'''. In questo fenomeno fonetico, la consonante in radice si sonorizza in ''-b-, -d-, -c-, -ğ-, -ng-.'' Esempio: dola'''p''' (armadio) e dola'''b'''ı (<il> suo armadio). Nel quarto caso, durante la lettura o mentre si parla, bisogna poi tenere a mente il fatto che -''ğ-'' si trasforma''.'' Il fenomeno è sia fonetico sia ortografico. La sonorizzazione non avviene però con parecchie parole monosillabiche (come "at", cavallo) e con prestiti arabi in -et/at ed europei (come "bisiklet", bicicletta). I vocabolari turchi disambiguano se non avviene la sonorizzazione con un esempio convenzionale col pronome suffisso, che è il tipico esempio di suffisso vocalico.
* I suffissi che iniziano con ''-d, -g, -c'' sono colpiti dalla '''desonorizzazione''' se seguono una radice che termina senza vocale e con una qualunque consonante sorda, inclusa la ''h.'' I tipici suffissi con queste lettere sono ''-de'' ("in/a"; "alle" +orario), ''-ci'' (usato per ottenere nomi di mestieri relativi all'ambito della radice) e ''-gen'' (da verbi, forma aggettivi e sostantivi). Il fenomeno è sia fonetico sia ortografico. Ad esempio: diş - diş'''''ç'''''i (dente - dentista)