Michelangelo Lanci: differenze tra le versioni

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Nel [[1821]] intaprese numerosi viaggi per l'Europa su richiesta dell'ambasciata russa visitando la [[Svizzera]], la [[Germania]], la [[Russia]] e la [[Polonia]], luoghi in cui gli fu offerta una cattedra di lingue orientali. In [[Francia]] conobbe e fu ammirato dai più eminenti studiosi dell'epoca.
 
Nel [[1845]] furono pubblicati i ''Paralipomeni alla illustrazione della S.Scrittura per monumenti fenico-assiri ed egizi'', ma il [[Congregazione per la dottrina della fede|Santo Uffizio]] e l'Indice condannarono l'opera. In conseguenza gli furono tolti tutti i mezzi di sussistenza, ma l'opera fu comunque diffusa negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] da Gliddon, un allievo di Lanci. Trovò quindi aiuto e ospitalità anche in [[Francia]], dove pubblicò altre sue opere. Fu nuovamente accusato dal [[Congregazione per la dottrina della fede|Santo Uffizio]] per aver sostenuto che la figura di [[Cristo]] fosse [[Androgino|androgina]]. Quando morì il pontefice [[Papa Gregorio XVI|Gregorio XVI]] e salì al trono al trono [[Papa Pio IX|Pio IX]] fu perdonato e riaccettato a [[Roma]]<ref name=":0" />.
 
Morì a [[Palestrina]] il 30 settembre [[1867]] all'età di 87 anni per improvvisa soffocazione bronchiale.
 
== Opere ==
L'opera di Lanci si concentra principalmente sull'interpretazione delle [[Testi sacri|Sacre Scritture]]. All'epoca si riteneva che l'antica religione egiziana contenesse rimandi a quella cristiana, e per questo molti studiosi delle [[Testi sacri|Sacre Scritture]] si dedicarono all'[[egittologia]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Alberto Mei del Testa|titolo=Michelangelo Lanci e l'interpretazione dei geroglifici|anno=2002|editore=|città=Fano|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. La Roma papale, dove non erano ancora giunti i moderni [[Orientalistica|studi orientalistici]] condotti in modo scientifico, influenzò il suo stile, un insieme di riferimenti dotti e fantasia espressi in un linguaggio involuto e arcaicizzante. Nonostante questo, i contributi di Lanci alle teorie di [[Jean-François Champollion|Champollion]] furono importanti. All'epoca circolavano numerose teorie sulle interpretazioni dei simboli, e gli studiosi cambiavano spesso opinione. Lanci si scagliò contro i suoi colleghi anche con violente affermazioni pur facendo ipotesi azzardate e non scientifiche come loro. Egli afferma che il suo scopo:
 
{{Citazione|Consisteva appunto nello scegliere tra le più belle scoperte egiziane la parte vantaggiosa allo intendimento dei passi oscurissimi della Bibbia, ed applicando quella a questa, trovar ragione dell'una con l'altra, e far conoscere quanto di bene deriva dal progredimento delle nuove investigazione sù le antichità degli egizi, ove il senno sia guida, e il buon volere lo sproni|Michelangelo Lanci, La Sacra Scrittura illustrata con monumenti fenico-assirj ed egiziani}}
 
Lanci esamina [[Altare|are]] egiziane per metterle a confronto con candalabri ebraici, studia la forma dell'[[Arca dell'Alleanza|Arca dell'alleanza]], delle vesti del [[Sommo sacerdote|Sommo Sacerdote]], e si cimenta nell'interpretazione di nomi misteriosi quali Azalele ed [[Elohim|Eloim]]. Con quest'opera fu menzionato dal premio della Crusca del [[1830]] assieme alle [[operette morali|''Operette morali'']] di [[Giacomo Leopardi|Leopardi]]<ref>{{Cita libro|autore=Alberto Mei del Testa|titolo=Michelangelo Lanci e il premio della Crusca nell'anno 1830}}</ref>. Nell'opera ''Dissertazione sui versi di Nembrotte e Pluto nella Divina Commedia di Dante'' tentò di fornire una spiegazione partendo dall'arabo e dall'ebraico di due versi che non erano mai stati intesi (papè Satan, papè Satan, aleppe<ref>{{Cita libro|autore=Dante Alighieri|titolo=Divina Commedia|anno=|editore=|città=|p=|pp=|capitolo=canto VII, v.1|ISBN=|versi=|canto=}}</ref>). Fornì anche spiegazioni di [[Epigrafe|epigrafi]], come quelle dei [[musei capitolini]] o quella fenico-egizia di Carpentrasso<ref>{{Cita libro|autore=Michelangelo Lanci|titolo=Osservazioni sul bassorilievo egizio di Carpentrasso}}</ref>. Esamina e interpreta la funzione simbolica degli [[Scarabeo (amuleto)|scarabei]] e delle mummie, e sostiene che i geroglifici possano essere letti sia "ideologicamente" che "foneticamente". Il secondo modo sarebbe sopraggiunto con l'influenza dei fenici, ma non sarebbe mai stato utilizzato ad uso religioso<ref>{{Cita libro|autore=Michelangelo Lanci|titolo=Lettera di Michelangelo Lanci interprete delle lingue orientali nella Biblioteca Vaticana sopra uno scarabeo fenico-egizio e più monumenti egiziani}}</ref>. Si occupò anche di iscrizioni arabiche, in particolare di quelle [[Cufico|cufiche]], soprattutto nell'opera ''Antiche scritture arabiche in papiri, pergamene e cartacei volumi,'' ma anche in ''Simboliche arabiche scritture''<ref name=":0" />''.'' La lista delle sue opere è dunque molto ampia, e racchiude anche opere come ''Trattato sul giuoco di Dama'', gioco a cui fu appassionato fin dalla giovinezza.
 
== Note ==