Eupalla: differenze tra le versioni

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'''Eupalla''' è il nome, frutto dell'[[Parola d'autore|inventiva onomaturgica]] dello scrittore e giornalista [[Gianni Brera]]<ref>Cf. Borsellino ''et al.'' (2001: 523).</ref>, di una immaginaria "[[Dio|divinità]] che protegge e ispira il gioco del [[Calcio (sport)|pallone]]"<ref>Dario Corno, [http://www.treccani.it/enciclopedia/antonomasia_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/ Antonomasia], in ''Enciclopedia dell'italiano'' (2010), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>. Questo nome, palesemente ricalcato su quello di [[Euterpe]]<ref>Cf. Papini (2001: 300), che ricorda anche un possibile accostamento con [[Eufrosine]], una delle tre [[Grazie (mitologia)|Grazie]].</ref>, [[Muse (divinità)|musa]] protettrice della [[musica]] e della [[poesia lirica]], è una tipica [[Parola d'autore|creazione del linguaggio breriano]], che amava giocare con le parole in modo immaginifico, alternando citazioni colte e compiacimenti dialettali. La definizione da parte dello stesso Brera è: "la dea che presiede alle vicende del calcio ma soprattutto, del bel gioco (dal [[lingua greca|greco]] ''Eu'' 'bene'); divinità benevola che assiste pazientemente alle goffe scarponerie dei bipedi"<ref>{{cita web|url=http://www.brera.net/gianni/neologismi/eupalla.html|titolo=Eupalla|editore=brera.net|accesso=1º maggio 2014}}</ref>.
 
Il termine ha avuto una tale fortuna che oggigiorno viene utilizzato anche da altri autori in relazione al gioco del calcio. Una trasmissione sportiva di [[Rai 2]], condotta da [[Paola Ferrari]] e [[Linus (deejayconduttore radiofonico)|Linus]] e dedicata al [[campionato europeo di calcio 2004]], era intitolata ''[[I figli di Eupalla]]''. ''Eupalla'' è pure il titolo di un libro dedicato alla storia del [[Torino Football Club|Torino]] (De Pauli 2007).
 
Sul nome ''Eupalla'', lo scrittore [[Stefano Benni]] ha quindi coniato il termine antitetico ''Dispalla'', divinità capricciosa che "govern[a] le sponde e gli spigoli, che con sghemba e beffarda mano [fa] impazzire le traiettorie e sbilenc[a] le parabole, che annebbi[a] la vista ai [[Portiere (calcio)|portieri]] e appann[a] i riflessi ai [[Difensore#Calcio|difensori]], che annod[a] le gambe all'[[Ala (calcio)|ala]] in fuga e restring[e] la rete davanti al [[Attaccante (calcio)|centravanti]]..." (1994: 241).