La Zisa: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
su commons
Riga 37:
 
==Storia==
[[File:Palermo-Zisa-bjs-2.jpg|thumb|Un lato del palazzo]]
[[File:La Zisa g.jpg|thumb| Lato destro visto dal tetto della Chiesa della SS Trinità]]
[[File:Palazzo Zisa PA 04.JPG|thumb|La spianata della Fontana]]
[[File:Palazzo Zisa PA 03.JPG|thumb|upright=1.4|Facciata|left]]
[[File:La Zisa c.jpg|thumb| Corridoio sul retro che collega le due ali del palazzo]]
Le prime notizie, indicanti il [[1165]] come data d'inizio della costruzione della Zisa, sotto il regno di [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo I]] (detto "Il Malo"), ci sono state tramandate da [[Ugo Falcando]] nel ''Liber de Regno Siciliae''. Sappiamo da questa fonte che nel [[1166]], anno della morte di Guglielmo I, la maggior parte del palazzo era stata costruita “''mira celeritate, non sine magnis sumptibus''” (lett. "con straordinaria velocità, non senza ingenti spese) e che l'opera fu portata a termine dal suo successore [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]] (detto "Il Buono") ([[1172]]-[[1184]]), subito dopo la sua maggiore età.
 
Riga 51 ⟶ 48:
 
[[File:Lazisa2-2010-03-11.jpg|thumb|left|Sistema delle vasche]]
[[File:Palazzo Zisa PA 06.JPG|thumb|left|Prospetto laterale]]Successivamente, nel [[1806]], la Zisa pervenne ai Principi [[Notarbartolo]], rappresentanti della più antica nobiltà siciliana ed eredi della Casa Ducale dei Sandoval de Leon, che ne fecero propria residenza effettuando diverse opere di consolidamento, quali il risarcimento di lesioni sui muri e l'incatenamento degli stessi per contenere le spinte delle volte. Venne trasformata la distribuzione degli ambienti mediante la costruzione di tramezzi, soppalchi, scalette interne e nel [[1860]] fu ricoperta la volta del secondo piano per costruire il pavimento del padiglione ricavato sulla terrazza.
[[File:La Zisa e.jpg|thumb| Vista dal 2º piano del giardino e sistema delle vasche]]
[[File:Palazzo Zisa PA 06.JPG|thumb|left|Prospetto laterale]]Successivamente, nel [[1806]], la Zisa pervenne ai Principi [[Notarbartolo]], rappresentanti della più antica nobiltà siciliana ed eredi della Casa Ducale dei Sandoval de Leon, che ne fecero propria residenza effettuando diverse opere di consolidamento, quali il risarcimento di lesioni sui muri e l'incatenamento degli stessi per contenere le spinte delle volte. Venne trasformata la distribuzione degli ambienti mediante la costruzione di tramezzi, soppalchi, scalette interne e nel [[1860]] fu ricoperta la volta del secondo piano per costruire il pavimento del padiglione ricavato sulla terrazza.
 
Nel [[1955]] il palazzo fu espropriato dallo Stato, ed i lavori di restauro, iniziati immediatamente, vennero poco dopo sospesi. Dopo un quindicennio d'incuria ed abbandono nel [[1971]] l'ala destra, compromessa strutturalmente dai lavori del Sandoval e dagli interventi di restauro, crollò.<br />
Il progetto per la ricostruzione strutturale, il restauro filologico e la fruizione, venne affidato al Prof. Giuseppe Caronia, il quale, dopo circa vent'anni di appassionato lavoro e rilettura integrale, nel giugno del 1991, restituì alla storia, uno dei monumenti più belli e suggestivi della civiltà siculo normanna. Durante l'opera di restauro il Prof. Caronia invitò più volte a visitare il cantiere il direttore editoriale della casa editrice [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], [[Enrico Mistretta]], che al termine dei lavori fece raccogliere un ampio materiale illustrativo a documentazione delle varie fasi del restauro, materiale adeguatamente commentato dallo stesso Caronia, pubblicando quindi nel 1982 uno splendido volume di grande formato.
 
Dal 1991 la Zisa ospita il [[Museo d'arte islamica (Palermo)|Museo d'arte islamica]].[[File:La Zisa d.jpg|thumb| finestra a [[mashrabiyya]]]]
 
Dal 3 luglio [[2015]] fa parte del [[Patrimonio dell'umanità]] ([[Unesco]]) nell'ambito dell'"Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale".
Riga 67 ⟶ 63:
[[File:Palermo-Zisa-bjs-3.jpg|thumb|Nicchia della sala principale con fontana e [[Muqarnas]]]]
[[File:Palazzo Zisa PA 08.JPG|thumb|Abside della Cappella Palatina della Santissima Trinità]]
Il palazzo della zisa, concepito come dimora estiva dei re, rappresenta uno dei migliori esempi del connubio di arte e architettura normanna con ambienti tipici della casa normanna(compresa la doppia torre cuspidata) e decorazioni e ingegnerie arabe per il ricambio d'aria negli ambianti. Si tratta, infatti, di un edificio rivolto a nord-est, cioè verso il mare per meglio godere delle brezze più temperate, specialmente notturne, che venivano captate dentro il palazzo attraverso i tre grandi [[fornice|fornici]] della facciata e la grande finestra belvedere del piano alto. Questi venti, inoltre, venivano inumiditi dal passaggio sopra la grande peschiera antistante il palazzo e la presenza di acqua corrente all'interno della ''Sala della Fontana'' dava una grande sensazione di frescura. L'ubicazione del bacino davanti al fornice d'accesso, infatti, è tutt'altro che casuale: esso costituiva una fonte d'umidità al servizio del palazzo e le sue dimensioni erano perfettamente calibrate rispetto a quelle della Zisa. Anche la dislocazione interna degli ambienti era stata condizionata da un sistema abbastanza complesso di circolazione dell'aria che attraverso canne di ventilazione, finestre esterne ed altri posti in riscontro stabilivano un flusso continuo di aria. [[File:La Zisa I diavoli.jpg|thumb|La Zisa I diavoli]]
 
La stereometria e la simmetria del palazzo sono assolute. Esso è orizzontalmente distribuito in tre ordini, il primo dei quali al piano terra è completamente chiuso all'esterno, fatta eccezione per i tre grandi fornici d'accesso. Il secondo ordine è segnato da una cornice marcapiano che delinea anche i vani delle finestre, mentre il terzo, quello più alto, presenta una serie continua di arcate cieche. Una cornice con l'iscrizione dedicatoria chiudeva in alto la costruzione con una linea continua. Si tratta di un'iscrizione in caratteri [[cufico|cufici]], molto lacunosa e priva del nome del re e della data, che è tuttora visibile nel muretto d'attico del palazzo. Questa iscrizione venne, infatti, tagliata ad intervalli regolari per ricavarne merli nel momento in cui il palazzo fu trasformato in fortezza.
Riga 78 ⟶ 74:
 
Facevano parte del complesso monumentale normanno anche un edificio termale, i cui resti furono scoperti ad ovest della residenza principale durante i lavori di restauro del palazzo, ed una cappella palatina posta poco più ad ovest, lungo la via oggi nominata dei [[Normanni]]. Costruita nel [[XII secolo]], la [[Chiesa della Santissima Trinità (Palermo)|Cappella Palatina della Santissima Trinità]] presso il Palazzo della Zisa è documentata già sotto il regno di [[Guglielmo II di Sicilia]] come Cappella Palatina della residenza. È utilizzata come sacrestia della [[Chiesa_della_Santissima_Trinità_(Palermo)#Chiesa_di_Ges.C3.B9.2C_Maria_e_Santo_Stefano|Chiesa di Gesù, Maria e Santo Stefano alla Zisa]], appartiene alla parrocchia della [[Chiesa dell'Annunziata (Palermo)|Chiesa dell'Annunziata]].
 
<gallery>
Immagine:Palazzo Zisa PA 15.JPG|Cappella Palatina della Santissima Trinità, Cupola absidale, esterno.
Immagine:Chiesa della Santissima Trinità alla Zisa b.jpg|Chiesa della Santissima Trinità alla Zisa, cupola absidale vista dal tetto
Immagine:Palazzo Zisa PA 14.JPG|Cappella Palatina della Santissima Trinità, Volta a Crociera, vele.
Immagine:Palazzo Zisa PA 13.JPG|Chiesa di Santo Stefano alla Zisa e Cappella Palatina della Santissima Trinità, da via [[Whitaker (famiglia)|Whitaker]].
Immagine:Palazzo Zisa PA 11.JPG|Cappella Palatina della Santissima Trinità, Volta a crociera, ingresso da Palazzo della Zisa.
Immagine:Palazzo Zisa PA 10.JPG|Cappella Palatina della Santissima Trinità, [[Muqarnas]].
</gallery>
 
==Note==