Carrè (Italia): differenze tra le versioni

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:Ciò che ne resta, l'attuale chiesetta, è una parte del vecchio coro ed è stata rimpicciolita rispetto alle dimensioni originarie. L’interno è ben tenuto; l’altare in legno proviene dalla vecchia chiesa di San Lorenzo - non più esistente - e presenta un grande dipinto su tavola, raffigurante in basso sulla destra San Lorenzo, San Bernardino da Siena con la scritta ''Et verbum caro factum est'', al centro la Madonna col bambino e ai lati San Giuseppe e Santa Lucia<ref>[http://www.comune.carre.vi.it/c024024/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/12 Comune di Carrè - Chiesa del cimitero]</ref>.
* '''Chiesa di Santa Lucia'''
:Posta accanto all'attuale canonica, venne fabbricata nel 1376 - secondo l’iscrizione scolpita sulla facciata nel 1376 - da Giovanni q. Bartolomeo appartenente alla famiglia dei conti Capra. Data la lontananza della parrocchiale questa chiesuola fu per secoli il centro della vita religiosa e civile del paese, costantemente visitata dai vescovi di Padova. Attualmente è utilizzata per mostre di pittura e iniziative sociali e culturali.
:EÈ di dimensioni modeste, a una sola navata ricoperta a capriate. Degni di nota all'esterno il trittico della Madonna fra due Santi e la meridiana del 1662. All’internoAll'interno un bell’altarebell'altare in legno ed un quadro attribuito a [[Giulio Carpioni]]; interessanti affreschi decorano le estremità delle pareti della chiesa. In particolare un trittico abbastanza ben conservato rappresenta la Madonna delle Grazie, circondata da due Santi<ref>[http://www.comune.carre.vi.it/c024024/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/14 Comune di Carrè - Chiesa di Santa Lucia]</ref>.
* '''Chiesa della Fratta'''
:Costruita nel 1492 - come testimonia una lapide posta sopra la porta maggiore - e dedicata alla “Madonna della Neve”, è situata sulle [[colline delle Bregonze]] in località “Fratta” e per questo viene chiamata “Madonna della Fratta”, per la quale si ha a Carrè una viva devozione. Una volta di proprietà della famiglia Piovene, successivamente passò al generale Gaetano Fiorasi.
:All'interno si conserva ancora l'originale altare in legno e in muratura di stile classico; nel basamento sono scolpiti eleganti cartigli a imitazione di fogli di pergamena sui quali è incisa la data 1490 e la firma ''“Opus Hieronimi Vice”''; interessante è il paliotto impreziosito da un intarsio in cuoio. Vi è anche una statua in marmo della Madonna, scolpita nel 1490 dal vicentino Girolamo Dal Toso, di squisita fattura; sull’altare maggiore si trova un ampio affresco raffigurante la “Madonna col Bambino”<ref>[http://www.comune.carre.vi.it/c024024/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/15 Comune di Carrè - Chiesa della Fratta]</ref>.
* '''L'eremo Camaldolese di Rua nelle Bregonze'''
:Sorse nel 1602 ai confini fra il comune di Centrale e quello di Carrè, per iniziativa di alcuni "gentiluomini divoridivoti" e così chiamato perché nei primi anni della sua fondazione dipese dal convento padovano della Rua; venne soppresso agli inizi dell'Ottocento con decreto napoleonico. Al tempo della sua piena attività accolse alcune decine di monaci che vivevano in clausura,; le donne vi potevano accedere solo tre volte l'anno. Fu per due secoli oggetto di grande devozione e richiamo, tanto che alcuni parroci di Centrale e di Zugliano ottennero di essere sepolti nella chiesa.
:Alla chiusura del monastero ne seguì rapidamente la rovina: di esso, in piccola parte trasformato in casa colonica dove vivono alcune famiglie, rimane intatto il pozzo e qualche tratto di soffitto e di muro. Scomparsa è anche la chiesa dedicata a San Giovanni Battista, che accoglieva diverse opere d'intaglio del bassanese [[Orazio Marinali]], una flagellazione del Tiziano e due tele del Maganza: prezioso e ricco era anche il reliquiario, oggi custodito presso la parrocchiale di Centrale. Di notevole valore era la biblioteca dell'eremo, che custodiva, fra i numerosi libri di carattere religioso, anche "[[I quattro libri dell'architettura]]" del [[Andrea Palladio|Palladio]]<ref>Antonio Brazzale, ''Dalle Bregonze al Summano …", ''op. cit.'', p. 18</ref><ref>Nazzareno Leonardi, ''L'eremo camaldolese di Rua …", ''op. cit.''</ref>.
*'''Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta'''
:Fu costruita tra il 1874 e il 1878, su progetto dell’architetto Gio.Batta Dalla Vecchia di Vicenza; i lavori in marmo sono di Francesco Cavallini e figli di [[Pove del Grappa|Pove]], l’organo dei fratelli Zordan di [[Caltrano]], le campane della ditta De Poli di [[Vittorio Veneto]], le pitture di Domenico Capuzzo e fratelli di [[Legnago]], allievi del pittore don Demetrio Alpago. Gran parte del lavoro per realizzarla fu gratuito.
:La facciata è in stile rinascimentale, armoniosa e caratterizzata da due celle campanarie che architettonicamente le danno movimento. Nei piloni laterali inferiori vi sono due statue in marmo: San Lorenzo e Santa Lucia; nella lunetta lunetta in mosaico sovrastante la porta è rappresentata Maria Assunta.
:L’interno è ad una sola navata con soffitto a volta depressa e cinque altari; i due più vicini a quello maggiore appartenevano alla primitiva parrocchiale demolita; importante quello "del Redentore" (secolo XV) ottenuto da un unico blocco di pietra; sull'altare al lato destro, un tabernacolo del 1480 realizzato da Nicolò da Cornedo rappresenta Cristo in pietà tra la Vergine e San Giovanni Evangelista<ref>[http://www.comune.carre.vi.it/c024024/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/16 Comune di Carrè - Chiesa arcipretale]</ref>.