Mario Calvino: differenze tra le versioni
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Nel febbraio [[1908]] il suo nome viene associato ad un intricato caso internazionale, il cosiddetto "caso Calvino", che investì in particolare le [[diplomazia|diplomazie]] italiana e russa, in relazione al fallito attentato dell'imperatore [[Nicola II di Russia|Nicola II]]: la stampa diede risalto al fatto che l'attentatore dello [[zar]], arrestato e condannato alla [[pena di morte]], risultava essere un giornalista italiano di nome Mario Calvino. La mobilitazione di intellettuali e parlamentari, tesa a scongiurarne l'esecuzione, si rivelò vana. Nel prosieguo delle indagini la polizia russa scoprì che non si trattava di un italiano, ma del matematico e astronomo russo [[Vusevolod Vladimirovič Lebedintzev]], di idee anarchiche, esule e rientrato in [[Impero russo|Russia]] sotto falsa identità, grazie al passaporto e alla tessera di giornalista di Mario Calvino<ref>La versione dell'epoca, che Mario Calvino diede agli inquirenti, fu che i documenti erano stati sottratti dal Lebedintzev, figura conosciuta nella [[riviera ligure]] (vedi A. Tamborra, ''Esuli russi in Italia dal 1905 al 1917. Riviera ligure, Capri, Messina'', [[Rubbettino]], Soveria Mannelli 2002, II ed., [http://books.google.it/books?id=Hq1j9MdaVE0C&pg=PA228&dq=#v=onepage&q&f=false pp. 226-228]); in realtà, era stato lo stesso agronomo a fornirglieli, come documenta Adami, [http://www.escholarship.org/uc/item/8qm3b0q3#page-10 ''op. cit.''], pp. 10-65, anche sulla scorta delle testimonianze del diretto interessato e di suo figlio Italo.</ref>.<ref>Antonio Areddu, ''Il caso Calvino'', Edizioni Ebk, Sanremo 2013, ISBN 9788890783319</ref>
Visto che tali documenti risultavano essere autentici, la [[polizia italiana]] ne chiese conto a Calvino che fornì agli inquirenti una spiegazione scarsamente verosimile, secondo la quale il passaporto gli era stato sottratto da Lebedintzev in occasione di un fortuito incontro in treno e
La spegazione fornita era davvero poco credibile e, sentendosi in serio pericolo, nel gennaio [[1909]] Calvino approfittò di un viaggio di lavoro in [[Francia]] per recarsi a [[Le Havre]] allo scopo di imbarcarsi per gli [[Stati Uniti d'America]] e poi raggiungere il [[Messico]], dove partecipò alla [[rivoluzione messicana]] di [[Pancho Villa]].
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Nel [[1913]] divenne vicedirettore della "Scuola nazionale di agricoltura" messicana, occupandosi parallelamente del ruolo di segretario della "Società agraria messicana". Nel [[1916]] venne nominato dal governo del paese [[centroamerica|centroamericano]] direttore dei servizi agrari dello [[Yucatan]].
Nel [[1917]], a causa del deteriorarsi della situazione politica, accettò l'incarico di Direttore della Stazione Sperimentale di Agricoltura a [[Santiago de las Vegas]], vicino
Oltre ad articoli di [[olivicoltura]] e di [[orticoltura]], e a numerose relazioni tecniche relative sia al periodo in cui ha retto la [[cattedra ambulante di agricoltura]] nella [[provincia di Imperia|provincia di Porto Maurizio]] sia al periodo in cui ha diretto la stazione sperimentale di floricoltura di Sanremo, Mario Calvino ha pubblicato diversi trattati scientifici e un manuale di [[giardinaggio]], scritto con sua moglie, edito da [[Paravia]] nel [[1940]] e ristampato nel [[2011]] da [[Donzelli Editore|Donzelli]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-06-26/giardino-dove-fiori-calvino-081744.shtml?uuid=AaziR7iD|autore=[[Giuseppe Scaraffia]]|titolo=Il giardino dove fiorì Calvino|periodico=[[Il Sole 24 ORE]]|data= 26 giugno 2011|accesso=02 giugno 2014}}</ref>.
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