Conoscenza: differenze tra le versioni

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La '''conoscenza''' è la [[consapevolezza]] e la [[comprensione]] di [[fatto|fatti]], [[verità]] o [[informazione|informazioni]] ottenuti attraverso l'[[esperienza]] o l'[[apprendimento]] (''a posteriori''), ovvero tramite l'[[introspezione]] (''a priori''). La conoscenza è l'[[autocoscienza]] del possesso di informazioni connesse tra di loro, le quali, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori.
 
“Conoscenza”"Conoscenza" è un termine che ha significati diversi a seconda del [[contesto]], ma che ha in qualche modo a che fare comunque con i concetti di [[significato]], [[informazione]], [[istruzione]], [[comunicazione]], [[rappresentazione]], [[apprendimento]] e [[stimolo mentale]].
 
La conoscenza è qualcosa di diverso dalla semplice informazione. Entrambe si nutrono di affermazioni vere, ma la conoscenza è una particolare informazione, dotata di una sua utilità. In [[filosofia]] la si descrive spesso come informazione associata all'[[intenzionalità]]. Lo studio della conoscenza in filosofia è affidato all'[[epistemologia]] (che si interessa della conoscenza come esperienza o scienza ed è quindi orientata ai metodi ed alle condizioni della conoscenza) ed alla [[gnoseologia]] (che si ritrova nella tradizione filosofica classica e riguarda i problemi a priori della conoscenza in senso universale).
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Per la maggior parte della storia della filosofia la parola "conoscenza" ha rappresentato la giustificazione di una convinzione come vera, cioè con certezza assoluta. Una convinzione giustificata con un grado di certezza anche appena inferiore veniva chiamata "opinione probabile". I filosofi definiscono spesso la conoscenza come una convinzione vera, giustificata; come già riportato in precedenza, lo studio della conoscenza in filosofia è affidato all'[[epistemologia]] (che si interessa della conoscenza come esperienza o scienza ed è quindi orientata ai metodi ed alle condizioni della conoscenza) ed alla [[gnoseologia]] (che si ritrova nella tradizione filosofica classica e riguarda i problemi a priori della conoscenza in senso universale).
 
ma come fare a mostrare che le nostre convinzioni costituiscono effettivamente una “conoscenza”"conoscenza"? Sia la giustificazione sia l'evidenza sono caratteristiche epistemiche appartenenti a nient’altro che alla convinzione stessa. In altre parole, esse non affermano altro che la convinzione è vera. È dunque necessario ricorrere ad altre caratteristiche epistemiche. Invece di "convinzione giustificata come vera" o "convinzione evidentemente vera", è possibile dire che la conoscenza è "convinzione razionalmente vera" ovvero "convinzione garantita per vera". Ai nostri fini, le differenze esistenti tra queste diverse opzioni sono irrilevanti. Il punto è che, per essere conoscenza, una convinzione deve possedere alcune ben determinate caratteristiche epistemiche; essa non può essere arbitraria, né casuale né irrazionale. La [[teoria della giustificazione]] tratta dettagliatamente questo aspetto.
 
== Scetticismo ==
 
Quando gli scienziati o i filosofi si chiedono "È veramente possibile raggiungere la conoscenza?" essi intendono dire "Potremo mai giustificare abbastanza le nostre convinzioni da poter chiamare ciò “conoscenza”"conoscenza"?" I seguaci dello [[scetticismo#scetticismo filosofico|scetticismo filosofico]] spesso rispondono "no". Lo scetticismo filosofico è la prospettiva che indaga criticamente se la conoscenza degli uomini è vera; i suoi seguaci sostengono che non è possibile ottenere una conoscenza “vera”"vera", poiché la giustificazione non è mai del tutto certa. Questa posizione differisce dallo [[scetticismo#scetticismo scientifico|scetticismo scientifico]], che è invece la prospettiva per la quale non è possibile accettare la veridicità di una affermazione se non dopo averla sperimentata.
 
==Voci correlate==