Utente:Roberto Bertini/Sandbox/Osvaldo Pesce: differenze tra le versioni

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Da quel momento è esistito, in Italia, un polo politico organizzato, oltre che un orientamento ideale, alternativo al revisionismo del PCI; è esistito un partito che si è posto come avanguardia rivoluzionaria per la classe operaia e per il popolo italiano.<ref>{{Cita libro|autore=Renzo del Carria|nome=Renzo del Carria|titolo=Proletari senza rivoluzione. vol. V (1950-1975)|ed=Savelli|collana=cultura politica|annooriginale=1977|anno=1977|città=roma}}</ref>
 
O. Pesce sostiene che quel partito si basava sulla classe operaia; a Milano aveva una presenza alla Magneti Marelli e si è subito messo alla direzione delle lotte.
 
Il PCdI riusciva a stravolgere e a riorientare i contenuti e le forme delle lotte organizzate dal PCI e dalle CGIL ottenendo che i lavoratori facessero propri i suoi slogan e le sue parole d'ordine; fu anche il primo partito capace di mobilitare il movimento studentesco alla Statale di Milano.
 
Due anni dopo venne un importante riconoscimento da parte del Partito comunista cinese che ricevette una delegazione del Partito formata dal Osvaldo Pesce, membro dell'Ufficio Politico e della segreteria del CC, e da Dino Dini, membro dell'Ufficio Politico e del CC. All'incontro erano presenti oltre a [[Mao tse tung]], [[Chou En-lai]], [[Chen Po-ta]], [[Kang Sheng]], [[Chiang Ching]] (moglie di Mao) e [[Yao Wen-yuan]].<ref>Il 13 agosto 1968, il [[Quotidiano del Popolo]], organo del [[Partito Comunista Cinese]], da notizia che "Il compagno Mao tse tung ha ricevuto la delecazione italiana </ref>