Palazzo Frizzoni: differenze tra le versioni

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Affittò nel 1793 uno stabile nella contrada di san Bernardino, e nel 1800 si mise in società con il più importante commerciante svizzero presente in città: Ambrogio Zavaritt, sposando nel 1802 Catterina Irmel anche lei svizzera dalla quale ebbe tre figli: Antonio, Giovanni Leonardo e Federico. Nel medesimo anno lasciò l'immobile in affitto per acquistarne uno da un certo Scandolera -anche lui svizzero - in centralissima contrada sant'Orsola<ref>{{cita|Carullo|p 25}}</ref>. La sua vicinanza alla politica della città lo fece integrare bene nelle comunità tanto da venire eletto consigliere comunale nel primo consiglio cittadino il 13 ottobre 1802, carica che richiedeva l'essere di buona posizione economica ed appartenere alle classi alte della città<ref>{{cita|Carullo|p 26}}</ref>.
 
Frizzoni, come di tanti altri commercianti in stoffe, si arricchì attraverso il contrabbando con L'Inghilterra che Napoleone nel 1806 aveva bloccato ed escluso, ma che era una delle piazza più ricche d'Europa. Nel 1809 morì la giovane moglie; nel 1812 venne eletto membro della camera di commercio nel 1816 venne rieletto consigliere comunale. Ma nel 1814 i francesi lasciarono abbandonarono la città in mano agli austriaci, il medesimo anno il 22 settembre, Antonio Frizzoni firmò un atto di acquisto con Egidio Beltrani figlio di quel Giovanni che aveva acquistato i monasteri di santa Marta e santa Lucia nel 1799<ref>{{cita testo|autore=Luigi Santini|titolo=La comunità evangelica di Bergamo|editore=Claudine|annpo=1960}}</ref> per l'acquisto di terreni in [[Valle Imagna]] dando a garanzia i due monasteri abbandonati in Bergamo diventando questo il primo contatto importante dei Frizzoni con il palazzo<ref>{{cita|Carullo|p 26|}}</ref>. Tre anianni dopo, il 26 febbraio 1817 risulta l'acquisto degli immobili, in fabbricati e terreni da parte di Antonio Frizzoni, ma dovette subito fare i conti con il governo di [[Francesco II d'Asburgo-Lorena]] che voleva urbanizzare questa parte della città, acquistando nel 1823 i terreni vicini a casa Frizzoni e urbanizzando il ''prato di sant'Alesandro'' costruendo quello che poi divenne il [[Sentierone]], una delle vie più importanti della città. Antonio Frizzoni morì il 20 gennaio [[1835]] nella sua casa nella contrada del Prato, non essendoci ancora una chiesa evangelica in Bergamo, vennero celebrate le esequie con retorito ocattolicocattolico nella [[Basilica di Sant'Alessandro in Colonna|chiesa di sant'Alessandro]]<ref>{{cita|Carullo|p 29|}}</ref>.
[[File:Palazzo Frizzoni-soffitto scalone interno.jpg|thumb|Palazzo Frizzoni-soffitto scalone interno]]