Pietro Fumel: differenze tra le versioni

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Nonostante ciò, ricevette la cittadinanza onoraria da più comuni calabresi:Cosenza, Bisignano, [[Roseto Capo Spulico]] e [[Amendolara]] nel 1862, [[San Marco Argentano]]<ref>{{cita web|url=http://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/DEL8563.htm|titolo= Trascrizione integrale della cittadinanza onoraria di San Marco Argentano a Pietro Fumel}}</ref> l'anno successivo. Allontanato una prima volta dalla provincia di Cosenza per aver incriminato il barone Campagna di San Marco Argentano con l'accusa di favoreggiamento<ref>{{cita web|url=http://www.sanmarcoargentano.it/ottocento/cognomi_a_f/campagna.htm|titolo= La famiglia Campagna di San Marco Argentano}}</ref>, venne rimandato in Calabria nel 1866 come maggior generale ispettore con base a [[Rogliano (Italia)|Rogliano]]<ref>Riccardo Giraldi, ''Il popolo cosentino e il suo territorio: da ieri a oggi'', Pellegrini Editore, 2003</ref>.
I metodi brutali del colonnello attirarono lo sdegno dell'opinione pubblica europea e, spinto principalmente dalle proteste del parlamento italiano e britannico, il governo decise di rimuoverlo dall'incarico.<ref>[[Francesco Mario Agnoli]], ''Dossier brigantaggio'', Controcorrente, 2003, p.91.</ref> Il re [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], tuttavia, difese il suo operato e lo decorò con la [[medaglia d'argento al valor militare]]. Fumel soggiornò poi a [[Roma]] nella speranza di essere eletto [[senatore a vita]] dal sovrano sabaudo, tuttavia morì prima di poter sperare nel ricevere la nomina.
 
==Note==