Tassonomia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Le origini della tassonomia: modifiche stilistiche
Riga 581:
{{vedi anche|Tassonomia di Linneo}}
 
Per un certo tempo i naturalisti tentarono in modo blando di ordinare l'informazione disponibile sugli organismi e regolamentarne i loro nomi., Ma senza dubbioma fu nel [[XVIII secolo|secolo XVIII]] che la tassonomia ricevette una spinta definitivadecisiva, grazie al naturalista [[Svezia|svedese]] [[Carlo Linneo]], il qualeche ebbe l'ambizione di nominare tutti gli animali, piante e minerali conosciuti dell'epoca, raggruppandoli secondo le loro caratteristiche fisiche condivise, e infine normalizzare la loro denominazione. Nel [[1753]] pubblicò un gigantesca'ampia opera diin due volumi nei quali accumulò e ordinò lale informazioneinformazioni disponibiledisponibili riguardo alle piante, e fu questo suo lavoro che definì le basi del sistema che si utilizza ancora tutt'oggi. Il libro si chiamavaintitolava ''[[Species Plantarum]]'' ("I tipi di piante"), scritto nella lingua universale dell'epoca:, il latino. In questo libro le piante venivano raggruppate secondo le loro similitudini morfologiche. Linneo fu uno dei primi naturalisti ad enfatizzare l'uso di similitudini fra organismi per arrivare a costruire un sistema di classificazione. In questo modo, senza accorgersene, stava classificando gli organismi in virtù delle loro similitudini genetiche, e perciò anche evolutive. Nel suo libro, ogni "tipo di pianta" era descritto con una frase in [[lingua latina|latino]] limitata a 12docici parole. Linneo propose che queste piccole ''descrizioni'' fossero i nomi utilizzati in tutto il mondo per riferirsi ad ognuna delle loro "specie". Queste piccole descrizioni, o '''polinomi''', vennero da lui definite "il nome proprio di ogni specie", ma vi aggiunse un'importante innovazione che già era stata utilizzata prima da [[Caspar Bauhin]] ([[1560]]-[[1624]]): la [[nomenclatura binomiale]] o '''binomi''', come il "nome cortobreve" delle specie. Nelle annotazioni fatte sulle sue ''Species Plantarum'', seguite dal nome "appropriato" polinomiale di ogni specie, scrisse una sola parola, combinata con la prima parola del polinomio (oggi definente il genere), formando così un nome ''breve'' per ogni specie di più facile memorizzazione. Per esempio, l'erba gatta fu denominata "appropriatamente" con il polinomio: ''Nepeta floribus interrupte spicatus pedunculatis'' (in italiano: "Nepeta con fiori in una spiga interrotta pedunculata"). Linneo scrisse la parola ''cataria'' al margine del nome appropriato della specie, che vuole dire "relazionata con i gatti", facendo riferimento a un attributo familiare della specie. Tanto lui come pure i suoi contemporanei rapidamente iniziarono a chiamare la pianta con il nome ''[[Nepeta|Nepeta cataria]]'', che è il nome ancora usato oggi.
 
La [[nomenclatura binomiale]], identificando in maniera univoca le specie, risolveva così i problemi di comunicazione prodotta dalla varietà di nomi locali. Contemporaneamente Linneo propose uno schema gerarchico di classificazione, dove le specie molto simili si raggruppano in uno stesso genere. La categoria di genere già esisteva, in realtà nel [[1694]] quando [[Joseph Pitton de Tournefort]] fornì delle guide per descrivere i generi: i caratteri dei generi dovevano essere riconoscibili in tutti i membri del genere e visibili senza l'uso di un microscopio. Per quanto possibile, questi caratteri dovevano essere presi dal [[fiore]] e dal [[frutto]]. Linneo utilizzò i generi, credendo che tanto i generi quanto le specie esistessero in natura, mentre le categorie più alte erano solo materia di convenienza umana.