Iskra: differenze tra le versioni

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Ogni decisione fu così rinviata a una successiva riunione che si tenne in un albergo di [[Ginevra|Vézenaz]]. Vi parteciparono Plechanov, Lenin, Potresov, [[Pavel Aksel'rod|Aksel'rod]] e [[Vera Zasulič]].<ref>G. Walter, cit., p. 80.</ref> L'atteggiamento autoritario di Plechanov, che pretendeva per sé il controllo del giornale, fece sfiorare la rottura e l'abbandono del progetto. Il giorno dopo, nella casa di Plechanov a [[Corsier]], fu raggiunto un accordo.<ref>Tali vicende sono narrate da Lenin in ''Perché è mancato poco che l'Iskra si spegnesse'', in Id., ''Opere'', vol. 4, pp. 365-382.</ref> Il comitato di redazione dell<nowiki>'</nowiki>''Iskra'' e della ''Zarja'' sarebbe stato formato da [[Lenin]], [[Georgij Valentinovič Plechanov|Plechanov]], [[Vera Zasulič|Zasulič]], [[Pavel Aksel'rod|Aksel'rod]], [[Aleksandr Nikolaevič Potresov|Potresov]] e [[Julij Martov|Martov]], segretaria di redazione sarebbe stata [[Inna Germogenovna Smidovič|Inna Smidovič]], imposta da Plechanov, il quale avrebbe avuto diritto a due voti, i giornali sarebbero stati stampati in [[Germania]] - l<nowiki>'</nowiki>''Iskra'' illegalmente in una tipografia clandestina di [[Lipsia]] e la ''Zarja'' legalmente nella tipografia di Dietz a Stoccarda<ref>V. I. Nevskij, cit., p. 142.</ref> - più prossima alla frontiera russa. Mentre Plechanov sarebbe rimasto a Ginevra e Aksel'rod a Zurigo, Lenin, Potresov e la Zasulič si sarebbero trasferiti a Monaco per seguire più da vicino le pubblicazioni.<ref>G. Walter, cit., pp. 81-82.</ref>
 
Forse Lenin poteva essere soddisfatto di sottrarsi alla tutela di Plechanov,<ref>J. Bruhat, ''Lénine'', 1960, p. 67.</ref> ma la dispersione dei pochi redattori e collaboratori rendeva macchinoso il lavoro, con grande dispendio di tempo. Come confessava alla madre, Lenin era costretto a muoversi « senza ragione attraverso un paese straniero » e di sperare di finirla presto « con questo confuso vociare » e di mettersi « seriamente al lavoro ».<ref>G. Walter, cit., p. 82.</ref> In novembre la redazione annunciò con un volantino la prossima pubblicazione del giornale. Il primo numero dell<nowiki>'</nowiki>Iskra uscì dalle rotative il 24 dicembre [[1900]]. A sinistra del titolo appariva la dicitura «Partito Operaio Socialdemocratico Russo», a destra il motto «Iz iskry vozgoritsja plamja», (Из искры возгорится пламя, ''Dalla scintilla s'accenderà la fiamma''), verso di una poesia di [[Vladimir Fëdorovič Odoevskij|Vladimir Odoevskij]] scritta nel [[1829]] in risposta a [[Aleksàndr Sergeevič Puškin|PučkinPuškin]] e a difesa del [[decabristi|movimento decabrista]].<ref>{{cita web
|http://decemb.hobby.ru/index.shtml?litera/poezia/odoevski|La risposta a Pučkin|lingua=ru}}.</ref>