Scienze cognitive: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Nicolas P. Rougier's rendering of the human brain.png|thumb|upright=1.5|Una rappresentazione del [[cervello|cervello umano]]]]
Con il termine '''scienze cognitive''' si definisce l'insieme di [[disciplina (didattica)|discipline]] che hanno come oggetto di studio la [[cognizione]] di un sistema [[pensiero|pensante]], sia esso naturale o artificiale.
Esse comprendono diverse discipline che pur operando in campi differenti coniugano i risultati delle loro ricerche al fine comune di chiarire il funzionamento della [[mente]].
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===Il dominio del comportamentismo===
Vennero così letti in quest'ottica risultati come quelli ottenuti in Russia da [[Ivan Pavlov]], portando al legame tra [[comportamentismo]] in psicologia e [[Riduzionismo (filosofia)|riduzionismo]] in filosofia, legame che raggiungerà il suo apice con la popolarità di [[Burrhus Skinner]]. L'idea che la mente operi per algoritmi viene così ad intrecciarsi con la convinzione che quello che veniva definito [[stato mentale]] altro non fosse che il risultato di una certa conformazione elettrica nel cervello che portava ad un particolare comportamento (concezione ancora più radicale della [[teoria dell'identità]]). Ogni introspezione viene quindi [[Comportamentismo#Rifiuto dell.27introspezione|rifiutata]] e bollata come illogica e non scientifica (posizione simile a quella del [[Positivismo]]), in quanto l'unica cosa reale è il comportamento esteriore: famoso è in questo senso l'esperimento di Pavlov sulla salivazione del cane, ottenuta facendogli associare il suono di un campanello all'arrivo del cibo, grazie alla somministrazione simultanea di questi due per un gran numero di volte.
===Le critiche a Skinner e la nascita del funzionalismo===
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===La ragione come calcolo===
Viene tuttavia conservata l'idea a monte del comportamentismo, cioè che la ragione possa essere ricondotta in ultima analisi a puro calcolo (quindi alla concezione del [[cervello]] come [[macchina di Turing]]). Questa tesi è vista oggi perlopiù come un [[Riduzionismo (filosofia)|riduzionismo]] cognitivo che elimina ([[eliminativismo]]) aspetti delle funzioni mentali non riducibili alla meccanicità del calcolo.
Si vede in questo senso il cervello (così come un computer) come un '''manipolatore di simboli''': ogni informazione è un [[simbolo]], e viene elaborata seguendo regole codificate e ben precise. La base della conoscenza quindi è, come sostiene [[Noam Chomsky]] oggi e come disse già [[Kant]] trecento anni fa, formata da regole e, in senso più moderno, da [[informatica|istruzioni informatizzate]].
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