Robert Hansen (serial killer): differenze tra le versioni

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Il 12 settembre [[1982]], John Daily e Audi Holloway, due agenti fuori servizio della [[polizia]] locale decidono di trascorrere il pomeriggio a caccia nella grande area boschiva nella valle del Knik River<ref name="trutv" />, nei pressi di Anchorage, territorio per appassionati di caccia in cerca di trofei.
 
Casualmente scoprono un corpo decomposto e subito segnalano il fatto, lasciando incontaminata la scena del crimine. Il caso viene assegnato al sergente Rollie Port, decorato del [[Vietnam]], che ispeziona l'area meticolosamente, fino a rinvenire, dopo molte ore, il [[bossolo]] di una [[cartuccia]] [[calibro 223]].
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L'[[autopsia]] rivela che la vittima era una donna, morta da almeno 6 mesi: i resti di alcune bende inducono a sospettare che fosse stata legata e immobilizzata. Nelle settimane successive, il corpo viene identificato come quello di Sherry Morrow, 24 anni, ballerina al ''Wild Cherry Bar'' di Anchorage. Secondo la ricostruzione, era stata vista l'ultima volta il 17 novembre 1981, mentre si recava all'appuntamento con un uomo che le aveva offerto 300$ per alcune foto.
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Le indagini subiscono una svolta improvvisa nel giugno del [[1983]], quando la giovane Cindy Paulson (17 anni) riesce a fuggire da Hansen (all'epoca aveva 44 anni) che tenta di farla salire sul suo aereo, un [[Piper PA-18]]. Nella deposizione alla polizia la ragazza confessa di aver accettato un compenso di 200 $ per una [[sesso orale|prestazione sessuale orale]], di essere salita in macchina con Hansen, il quale, dopo averle puntato una pistola contro, l'ha portata nella sua abitazione a Muldoon. Qui, la ragazza è incatenata, [[tortura|torturata]] e [[stupro|violentata]]. Dopo una notte di violenze, è costretta a seguire Hansen all'aeroporto di Merril Field, da dove poi riesce a fuggire, grazie ad un camionista che la vede sbucare urlando. Su richiesta della ragazza, l'uomo la conduce in un [[motel]], dove la polizia la ritrova, terrorizzata e ancora ammanettata. Hansen, interrogato sull'accaduto, nega ogni accusa e, grazie a un [[alibi]], la sua posizione viene archiviata.
 
Il detective Flothe, che aveva fatto parte della squadra che aveva ritrovato i corpi di "Eklutna Annie" e Joanne Messina l'anno precedente, collega le dinamiche dei due casi con quello di Sherry Morrow, e contatta l'agente dell'[[FBI]] [[Roy Hazelwood]]
per un profilo psicologico sul killer delle tre donne. Dall'analisi dei casi e dal profilo esce un quadro complessivo che porta Flothe direttamente da Hansen, grazie alla testimonianza di Cindy Paulson, unica sopravvissuta dell'omicida.
 
Il 27 settembre 1983, nella [[perquisizione|perlustrazione]] della casa di Hansen, gli investigatori scoprono alcuni gioielli appartenenti ad alcune donne scomparse e molte [[arma da fuoco|armi da fuoco]], oltre alla prova madre, una [[mappa]] aerea della zona con dei segni "x", dietro la testiera del letto dell'uomo. Interrogato, Hansen tenta di difendersi, fino a quando, di fronte all'evidenza delle prove, inizia a confessare gli omicidi delle donne, a cui sparava dopo averle portate nei boschi.
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===Ultimi anni===
Il 18 febbraio 1984 viene riconosciuto colpevole di 4 omicidi di cui la polizia dimostrò le prove certe e Hansen viene condannato a 461 anni di carcere, che sconta allo [[Spring Creek Correctional Center]] di [[Seward]]. Trasferito dal carcere ad un centro medico per le sue condizioni di salute in peggioramento, muore nel [[2014]] all'età di 75 anni.
 
==Cultura di massa==