Attilio Prevost (ingegnere): differenze tra le versioni
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Dal 1952 iniziano ad essere progressivamente sostituiti tutti i precedenti modelli denominati “Fulgor“ , “Alfa“, “Impero” e nascono i nuovi modelli della serie “P”, con fusione della testa in un corpo unico e meccanismo interno a bagno d'olio.
Si susseguono i modelli P10, P30 e P40; nel 1959 entra in produzione il modello P55<ref> Archivi Officine Prevost, 1960-1965</ref> che sarà il modello a maggiore diffusione mondiale e di maggiore successo di tutta la storia della Prevost.
Alla fine degli anni Cinquanta, Attilio Prevost Jr. progetta {{citazione necessaria}} in collaborazione con il tecnico Giuseppe Pesciarelli, una nuova [[moviola]] combinata 16/35mm, a 4 o a 6 piatti, capace di sopperire alle nuove necessità di montaggio derivate dalla diffusione della televisione in Italia. La nuova moviola, consente di cambiare il formato in pochi secondi con teste scorrevoli e rulli a doppio passo 16mm e 35 mm insieme. Anche i proiettori, come per esempio il P. 70, saranno in seguito migliorati con quei dispositivi.
Si tratta di una vera rivoluzione, capace di diventare in breve marchio distintivo dell'azienda, e di far guadagnare a [[Cinecittà]] ad Attilio Prevost Jr. l'appellativo di “re delle moviole”<ref> Franco Manzoni, Attilio Prevost un nome che significa ‘cinema‘, in Corriere della Sera, 23 marzo 2010</ref>.
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