Si pensava che un eccessivo uso di assenzio conducesse ad effetti che erano specificamente peggiori rispetto a quelli associati ad altre forme di alcol - il che è vero per alcuni dei prodotti meno meticolosamente [[adulterati]], creando lo stato fisico chiamato ''assenzismo''. L'olio essenziale di artemisia absinthum contiene un [[Terpene|terpene]] chiamato [[Tujonetujone]], il quale in dosi elevate può portare a crisi epilettiche, delirium tremens e morte. In realtà le quantità di intossicamento da tujone sono pari a 80-100 [[grammo|g]], una quantità impossibile da assumere bevendo assenzio che normalmente non può contenere più di 30-40 [[milligrammo|mg]]/[[chilogrammo|kg]] di tujone. Un assenzio ben fatto infatti, deve essere distillato e gran parte del tujone che non si è perso nella fase di essiccazione dell'artemisia absinthum si perde tagliando la testa del distillato. Studi più recenti hanno dimostrato che nell'assenzio distillato correttamente - anche in quelli prodotti seguendo le ricette ed i procedimenti tradizionali - rimane solo una minima quantità di tujone. Il tujone è estremamente volatile e un buon 70-80% evapora durante la fase di essiccazione dell'artemisia absinthum. In realtà il mito del tujone è da sfatare, poiché già le argomentazioni dell'epoca, che permisero di mettere al bando l'assenzio, facevano riferimento a ben tre sostanze: tujone, anetolo e fenitolo. Probabilmente il tujone è rimasto l'unico componente che ancora oggi crea tanto scalpore poiché anetolo e fenitolo, che sono tossici tanto quanto il tujone e altre sostanze presenti in comunissime piante di uso quotidiano (come [[prezzemolo]], [[alloro]], [[rosmarino]], [[noce moscata]] ecc.), erano più facilmente riscontrabili in molti amari e anisette. Il tujone al contrario era esclusiva di assenzio, vermouth e genepì (che non vennero tuttavia mai incriminati come l'assenzio).
La grafia non francese della parola "Absinth" venne introdotta per le bevande a base di assenzio prodotte nell'[[Europa centrale]] (fino all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]]). Questi prodotti in realtà avevano a malapena il nome in comune con l'assenzio del XIX secolo.