Elena Duglioli: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Santuario principale |
|||
Riga 8:
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione = 26 marzo 1828
|ricorrenza = 23 settembre<ref name=SB>{{santiebeati |71650 | |23 settembre 2017}}</ref>
|santuario principale = [[Chiesa_di_San_Giovanni_in_Monte|San Giovanni in Monte]], [[Bologna]]
}}
{{Bio
Riga 22 ⟶ 23:
|Attività = mistica
|Nazionalità = italiana
}} Il suo culto come [[beatificazione|beata]] è stato confermato da [[papa Leone XII]] nel [[1828]].<ref name=SB/>
== Biografia ==
Figlia del notaio Silverio Duglioli e di sua moglie Pentisilea Boccaferri, in gioventù manifestò il desiderio di abbracciare la vita religiosa nel monastero delle [[monache clarisse|clarisse]] del ''[[Monastero del Corpus Domini (Bologna)|Corpus Domini]]'' ma, per compiacere i genitori, a 15 anni (o 17)<ref name=SB/> accettò di sposare il notaio Benedetto dall'Olio, molto più anziano di lei (aveva 40 anni).
Dal matrimonio non vennero figli, tanto che si sparse la voce che il matrimonio non fosse stato mai consumato ed Elena fosse rimasta vergine. Non esiste conferma né smentita sulla veridicità di tale affermazione.<ref name=SB/>
Legata alla [[chiesa di San Giovanni in Monte]] e alla comunità dei [[Canonici regolari di Santa Maria di Frigionaia|canonici regolari di Frigionaia]] che la officiava, promosse numerose opere di pietà e di culto. Ebbe fama di doni mistici e fu in contatto con molte illustri personalità ecclesiastiche della Bologna del tempo
Si diffonde anche (poco dopo il 1512) la leggenda che Elena sarebbe non figlia di un notaio bolognese bensì del sultano turco [[Maometto II]].
Il marito morì nel 1516 e Elena visse piamente una breve vedovanza, durante la quale scrisse l'unica sua operetta morale di cui si abbia notizia (''Brieve et signorilmodo del spiritual vivere e di facilmente pervenire alla cristiana perfectione''). Morì nel 1520.<ref name=DBI/>
== Culto ==
La Duglioli ebbe fama di santità già in vita e ancora dopo la morte: Prospero Lambertini (poi [[papa Benedetto XIV]]) la cita nel suo ''De Servorum dei beatificatione'' come esempio di spontaneo culto popolare.
Il suo corpo è custodito in una cappella della chiesa di San Giovanni in Monte.<ref>{{Cita web |url=http://www.parrocchie.it/bologna/sgm/ |titolo=Notizie storiche e artistiche della chiesa |sito=Parrocchia di S. Giovanni in Monte - Bologna |accesso=23.09.2017 }}</ref>
Il suo elogio si legge nel [[Martirologio romano]] al 23 settembre.
Riga 44 ⟶ 49:
== Note, bibliografia e collegamenti esterni ==
<references/>
{{Controllo di autorità}}
|