Strade romane: differenze tra le versioni
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== Progetto e tecniche costruttive ==
La loro creazione fu inizialmente spontanea, e presero normalmente il nome dalla città alle quali conducevano ([[via Ardeatina]], verso [[Ardea]]) mentre altre avevano i nomi delle funzioni alle quali servivano ([[via Salaria]]) o delle popolazioni che arrivavano a raggiungere ([[via Latina]]).
A partire dal [[IV secolo a.C.]] venne avviata la costruzione di nuove strade, dirette verso regioni lontane e aventi funzioni di tipo principalmente militare, alle quali venne dato il nome dei magistrati che le avevano realizzate, principalmente [[Censore (storia romana)|censori]] e [[console (storia romana)|consoli]] (ne è un esempio la [[Appia antica|Via Appia]], iniziata nel [[312 a.C.]], dal [[Appio Claudio Cieco]], per aprire la strada verso la [[Magna Grecia]] nel contesto delle [[guerre sannitiche]]).
Le strade erano pensate per durare a lungo: prima di tutto veniva scavata una [[trincea]] profonda circa 45-60 cm che veniva riempita con successivi strati di terra, pietra e [[sabbia]] fino a raggiungere il livello del terreno. Il tutto veniva cementato con la [[calcina]]. Poi venivano rivestite di grosse lastre poligonali di [[basalto]] o [[calcare]] incastrate perfettamente tra loro; gli interstizi erano riempiti da [[brecciolina]]. Questi profondi letti di pietre sbriciolate servivano anche per far si che le strade rimanessero asciutte, in quanto l'acqua sarebbe filtrata attraverso le pietre, invece di tramutare i terreni argillosi in fango. Erano larghe dai 4 ai 6 metri, così che si potessero incrociare due carri, e talvolta ai lati vi erano dei marciapiedi lastricati. Le [[legione|legioni]] fecero buon uso di queste strade, ed alcune sono tuttora utilizzate, dopo ben due millenni.
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