Napoli: differenze tra le versioni

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I materiali vulcanici costituiscono l'unica fonte [[litogenesi|litogenetica]] dell'area, dato che anche i depositi alluvionali, o quelli provenienti da ambiente di spiaggia, non sono altro che il risultato del rimaneggiamento delle rocce eruttive. Da un punto di vista strettamente petrografico, i materiali possono essere classificati nei tre macrogruppi: lave, materiali piroclastici lapidei e materiali piroclastici sciolti. Le lave possono essere grossolanamente suddivise in lave di origine flegrea e lave di origine vesuviana; i piroclasti lapidei comprendono tufo grigio campano, piperno, tufo giallo stratificato e tufo giallo caotico; i piroclasti sciolti comprendono invece una serie di elementi di varia origine, che al di là delle distinzioni litogenetiche possono essere classificati in rimaneggiati e non rimaneggiati.<ref name="napoliunderground.org"/>
 
Secondo la [[classificazione sismica]] nazionale, Napoli è ubicata in zona 2 (sismicità medio-alta), così come esposto nell'Ordinanza PCM n. 3274 del 20 gennaio 2003.<ref>{{cita web|url=http://www.zonasismica.it/classificazione/stat_reg_vecchia.asp?regione=05|titolo=Zonasismica.it|urlarchivio=httphttps://web.archive.org/web/20090327065300/http://www.zonasismica.it/classificazione/stat_reg_vecchia.asp?regione=05|dataarchivio=27 marzo 2009|accesso=1º dicembre 2007|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Clima ===
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Secondo la [[classificazione climatica italiana]], Napoli è ubicata nella zona C.<ref>{{cita web|http://www.confedilizia.it/clima-CAMPANIA.htm|Dati Confedilizia|30 maggio 2010}}</ref>
{{ClimaAnnuale
| nome = Napoli<ref>{{cita web|url=http://www.weatherbase.com/weather/weatherall.php3?s=098261&refer=&units=metric|lingua=en|editore=WeatherBase|titolo=Dati climatici}}.</ref><ref>{{cita web|editore=Il Meteo|titolo=Napoli|url=http://www.ilmeteo.it/portale/medie-climatiche/Napoli?refresh_ce}}.</ref><ref>{{cita web|formato=PDF|url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/%28289%29Napoli%20Capodichino.pdf|titolo=Atlante climatico - Napoli Capodichino|editore=[[Ministero della difesa]]|urlmorto=sì}}.</ref>
| tempmax = 13, 13, 18, 20, 28, 31, 35, 35, 30, 25, 17, 14
| tempmin = 4, 4, 6, 8, 12, 20, 30, 28, 18, 12, 8, 5
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[[File:Quattrogiornate2.jpg|thumb|upright=0.7|Uno «scugnizzo» armato durante le Quattro Giornate di Napoli]]
Data la sua natura di porto strategico per le attività navali nel Mediterraneo, Napoli fu, durante la [[seconda guerra mondiale]], la città italiana che subì il numero maggiore di [[Bombardamenti di Napoli|bombardamenti]], con circa 200 raid aerei (tra ricognizioni e bombardamenti) dal 1940 al 1944, principalmente da parte [[Alleati della seconda guerra mondiale|alleata]], di cui ben 181 soltanto nel 1943 e con un numero di morti stimato tra le 20 e le 25&nbsp;000 persone, in gran parte tra la popolazione civile.<ref name="AirRaids">{{cita web|lingua=en|url=http://faculty.ed.umuc.edu/~jmatthew/naples/Naples%20bombing.htm|titolo=Air Raids on Naples in WWII - Around Naples Encyclopedia|accesso=17 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110611112050/http://faculty.ed.umuc.edu/~jmatthew/naples/Naples%20bombing.htm|dataarchivio=11 giugno 2011}}</ref><ref name="ISSES">{{cita web|formato=PDF|url=http://www.isses.it/Convegno050305/Monda.pdf|autore=Lucia Monda|titolo=Napoli durante la II guerra mondiale ovvero: i 100 bombardamenti di Napoli|editore=Relazione convegno I.S.S.E.S Istituto di Studi Storici Economici e Sociali del 5 marzo 2005 ''Napoli durante la II guerra mondiale''}}.</ref>
 
Dopo la resa del [[regno d'Italia]] agli Alleati, avvenuta l'8 settembre 1943, Napoli fu teatro di una storica insurrezione popolare denominata successivamente le [[quattro giornate di Napoli]] (27-30 settembre 1943). Tale movimento, guidato dalla popolazione civile, con l'apporto di militari fedeli al cosiddetto [[regno del Sud]], riuscì a liberare la città partenopea dall'occupazione delle forze armate tedesche. L'avvenimento, che valse alla città il conferimento della [[medaglia d'oro al valor militare]], consentì alle forze alleate di trovare al loro arrivo, il 1º ottobre 1943, una città già libera dall'occupazione nazista, grazie al coraggio e all'eroismo dei suoi abitanti ormai esasperati ed allo stremo per i lunghi anni di guerra. Napoli fu la prima, tra le grandi città europee, ad insorgere con successo contro l'occupazione nazista.<ref>{{cita web|editore=Senato della Repubblica|url=http://www.senato.it/documenti/repository/leggi_e_documenti/raccoltenormative/27%20-%20Consulta%20Nazionale/Commissioni%20Riunite/Finanze%20e%20tes.-Ricostruz.%20lav.pubbl.%20e%20comun/07%20marzo%201946.pdf|formato=pdf|titolo=Resoconto sommario della seduta del 7 marzo 1946}}.</ref>
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Dopo l'[[unità d'Italia]], sul finire del XIX secolo, si avviò il grande progetto del [[risanamento di Napoli]], che prevedeva l'abbattimento di intere zone e l'edificazione di nuovi edifici con l'intento di riqualificare l'intera area. In questo piano furono interessate tutte le strutture presenti su [[corso Umberto I]], il [[rione Amedeo]], il [[borgo Santa Lucia]] e la zona di Santa Brigida, dove verrà costruita la [[galleria Umberto I]].<ref>{{Cita|Russo||GRRR}}.</ref> A questo periodo, ma già nel corso del Settecento, risalgono anche le edificazioni di numerose [[ville di Napoli|ville]] in stile neoclassico negli spazi non ancora congestionati della città, come a [[Chiaia]], al [[Vomero]] oppure a [[Posillipo]].
 
Nel periodo del [[razionalismo italiano]], con la presenza di architetti venuti da fuori, si progettarono importanti edifici come il [[palazzo del Banco di Napoli]], il nuovo [[Palazzo delle Poste (Napoli)|palazzo delle Poste]] (quest'ultimo edificio si presentò come un vero e proprio manifesto dell'[[Funzionalismo (arte)|architettura funzionalista]] e [[Razionalismo italiano|razionalista]] della città) e diversi altri ancora. Negli anni novanta infine, venne inaugurata un'intera cittadella di grattacieli, la prima d'[[Italia]] e dell'[[Europa meridionale]], ossia il [[centro direzionale di Napoli|centro direzionale]] di [[Kenzo Tange]], alla cui realizzazione parteciparono architetti di fama internazionale come [[Renzo Piano]]<ref>[http://www.empirismoeretico.it/wp-content/uploads/2014/01/milano-leggera1.pdf Empirismoeretico.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140505212914/http://www.empirismoeretico.it/wp-content/uploads/2014/01/milano-leggera1.pdf |data=5 maggio 2014 }}</ref>.
 
=== Architetture militari ===
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La città è sede di eventi internazionali, uno fra tutti la Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo, svoltasi nel 2005 che ha visto partecipare 700 giovani artisti da paesi europei e mediterranei.
 
Napoli, infine, si è aggiudicata l'organizzazione del [[Forum Universale delle Culture]] nel 2013.<ref>{{cita web|editore=Comune di Napoli|formato=PDF|url=http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/D.88d18eeafcf202055f38/P/BLOB%3AID%3D5506|titolo=Forum universale delle Culture, Napoli, 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20130411014240/www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/D.88d18eeafcf202055f38/P/BLOB:ID%3D5506|titolodataarchivio=11 aprile 2013}}.</ref>
Forum universale delle Culture, Napoli, 2013}}.</ref>
 
==== Architettura ====
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=== Aeroporti ===
{{vedi anche|Aeroporto di Napoli-Capodichino}}
Napoli, nonostante le dimensioni e l'importanza della sua area metropolitana, dispone di un unico aeroporto (civile e militare) adibito a pochi voli intercontinentali: l'[[aeroporto di Capodichino]]. Quest'ultimo, limitato nel suo sviluppo perché collocato vicinissimo al centro e in una zona densamente abitata, è stato nel [[2013]] l'ottavo [[Aeroporti d'Italia per traffico passeggeri|aeroporto d'Italia per numero di passeggeri]].<ref>{{cita web|url=http://www.assaeroporti.com/2013/12/12-2013/|editore=Assaeroporti|titolo=Dati di Traffico|anno=2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20140205185213/http://www.assaeroporti.com/2013/12/12-2013/|dataarchivio=5 febbraio 2014}}.</ref>
 
=== Mobilità urbana ===