Utente:Diesis/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aur
Aur
Riga 31:
Il critico d'arte Morgan Powell sottolinea inoltre che: {{Citazione|... i suoi paesaggi hanno una ricchezza, un'immensità, un senso dei grandi spazi. Quando paragono una delle sue vedute di foreste ai presunti "studi di foreste" del "Gruppo dei Sette", ho l'impressione di confrontare un gigante con un pigmeo.}}
 
Il mattino del 20 febbraio 1927, qualche mese prima di compiere 58 anni, Suzor-Coté èfu colpito da un [[ictus]] e, conseguentemente, da una vasta [[emiparesi]]. La sua attività artistica venne così compromessa irrimediabilmente. Nei dieci anni che seguirono, prima della sua morte, eglil'artista si dedicò alla diffusione delle sue opere eed al suo accoglimento in un eventuale "Pantheon" canadese. La notizia del suo stato e di come egli lottava contro la malattia ravvivò comunque le simpatie della gente verso di lui. Fu curato all'Ospedale franceseFrancese e nel Sanatorio Prévost di [[Cartierville]]. Con l'aiuto di suo fratello Arthur vendette le opere che erano presenti nel suo atelier., Mama le autorità della sua amata cittadina di Arthabaska ignorarono la possibilità che gli si offriva loro di acquistare tutta la sua eredità artistica.
 
Gennaio 1929. Suzor-Coté partì per la [[Florida]], regione dal clima notevolmente più favorevole per lui. Lo accompagnò in quest'ultimo trasferimento la sua assistente-infermiera Mathilde Savard e i due si stabilirono in Ocean Avenue a [[Daytona Beach]]. [[Armand Lavergne]], suo amico d'infanzia, si recò a fargli visita e così ci racconta: {{Citazione| Rimasi stupefatto quando entrai nel suo appartamento di Daytona. Per iniziativa di Mathilde, tutto era stato imbellettato con i colori più diversi e più sgargianti: il blu e il rosso si mescolavano al verde e al giallo, l'effetto era impressionante. Ma quando entrai nella sua camera mi caddero le braccia: Suzor troneggiava in un letto immenso letto color mostarda, decorato di tutte le tinte del creato.}}
 
Il 28 novembre del 1933, Suzor-Coté sposò la sua assistente, una donna che fu "le pinson du foyer". La coppia condusse una vita di relazione molto attiva, nonostante i limiti fisici da cui Suzor-Coté era evidentemenre afflitto. Mathilde condivise l'entusiasmo, il brio, la disinvoltura e lo spirito di libertà che distinguevano il carattere di Suzor-Coté. Sino alla fine costui diede l'illusione di poter un giorno riprendere le sue attività creative.
 
Suzor-Coté morì il 29 gennaio del '37, e la sua scomparsa si inquadrò perfettamente nell'immagine che sua moglie aveva creato del loro matrimonio e alla quale, del resto, l'artista non era certamente estraneo. E' ancora il suo amico Armand Lavergne che ci riferisce sugli ultimi istanti di vita di Suzor-Coté: {{citazione|Il pappagallo che viveva in libertà nell'appartamento non vide affatto di buon occhio il sacerdote che era venuto a dare gli estremi sacramenti a Suzor-Coté. [Volarono allora] colpi di scopa, preghiere per i moribondi, pappagalli urlanti e servitù disperata}}Fu in questa confusione che l'artista, assistito da sua moglie, rese l'anima. Una confusione che ancor oggi perdura a causa dell'importanza che questo artista diede all'opera artistica: un'importanza smisurata.
Son décès le 29 janvier 1937 fut à l'image du foyer que son épouse avait créé, une image dont de Foy Suzor-Coté n'était pas étranger. Armand Lavergne rapporte les derniers moments de l'artiste : {{citation|Le perroquet qui vivait en liberté dans l'appartement vit d'un fort mauvais œil le prêtre venu donner les derniers sacrements. Coups de balaie, prières des mourants, perroquet criard, serviteur aux abois}}. C'est dans ce tintamarre que l'artiste assisté de son épouse rendit l'âme. Un tintamarre qui encore se prolonge aujourd'hui par la place que cet artiste a donné à l'œuvre artistique : une place immense. L'artiste est alors exposé par la [[Galerie L'Art français]]<ref>« La glaneuse », ''Le Journal de Montréal'', 27 novembre 1964: {{citation|La glaneuse, peinture du Suzor Côté, qui fait partie de l'exposition que présente actuellement L'Art Français}}.</ref>.
 
Le opere di Suzor-Coté furono esposte nel 1964 nella "Galleria dell'Arte Francese".<ref>«La glaneuse», ''Le Journal de Montréal'', 27 novembre 1964: {{citazione|''La glaneuse'', dipinto di Suzor-Côté, che fa parte della mostra che presenta attualmente "L'Art Français"}}.</ref>
En [[1975]], sa [[Maison Marc-Aurèle-De Foy-Suzor-Coté|maison natale d'Arthabaska]] est reconnue comme [[Patrimoine culturel du Québec|immeuble patrimonial]] par le gouvernement québécois<ref>[http://www.historicplaces.ca/fr/rep-reg/place-lieu.aspx?id=8533 « Maison Marc-Aurèle-De Foy-Suzor-Coté »], dans ''Lieux patrimoniaux du Canada'', site ''historicplaces.ca''.</ref>.
 
PlusieursNel de1975, sesla œuvressua sontcasa conservéesnatale àad Arthabaska auvenne riconosciuta come "Patrimonio culturale" dal governo del Québec.<ref>[[muséehttp://www.historicplaces.ca/fr/rep-reg/place-lieu.aspx?id=8533 Laurier]« Maison Marc-Aurèle-De Foy-Suzor-Coté »], in: ''Luoghi patrimoniali del Canada''. Sito ''historicplaces.ca''.</ref>.Diverse opere di Suzor-Coté sono oggi conservate nel Museo Laurier di Arthabaska<ref>[http://www.museelaurier.com/08_collection.html Musée Laurier : Collection].</ref> ete dansnella l'[[Saint-Christophe-d'Arthabaska|églisechiesa dedi Saint-Christophe]]. Arthabasca villeoggi quifa faitparte partiedel aujourd'huicomune dedi [[Victoriaville]].
 
== Opere ==