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Nel 1904 venne in esilio a Monaco il giovane [[Trockij]], che ebbe in Parvus un maestro non solo di politica ma innanzitutto di cultura, in quanto lo iniziò alla cultura mitteleuropea che aveva in Monaco uno dei suoi centri. I due condividevano anche il tentativo di riconciliare menscevichi e bolscevichi. Ma soprattutto Parvus ebbe un'indubbia influenza nell'elaborazione della teoria trozkista della "rivoluzione permanente", esposta per la prima volta nell'opuscolo ''Prima del 9 gennaio''. Questo testo era, non casualmente, preceduto da una densa prefazione di Parvus<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 81-89</ref>, che da tempo rifletteva sul problema di come potesse aver luogo una rivoluzione proletaria in un paese dove non c'era ancora stata la rivoluzione borghese.
Negli stessi mesi Parvus pubblicò sull'
Scoppiata la [[rivoluzione russa del 1905]], Parvus, come Trockij, rientrò in Russia. Le istruzioni pratiche contenute nei suoi articoli, come quella di distribuire volantini ai soldati, aveva fatto nascere a Pietroburgo, senza il suo intervento, un gruppo che si definiva "parvusista", guidato da [[David Rjazanov]]. Come i dirigenti del [[POSDR]], Parvus pensava impossibile una rivoluzione socialista in Russia; ma non per questo riteneva che la rivoluzione in atto dovesse risolversi in una rivoluzione borghese (che peraltro la Russia non aveva ancora avuto), pensava che si potesse ottenere qualcosa di più: una "democrazia operaia", ovvero una democrazia sociale. Trokcij divenne il trascinatore del ''[[soviet]]'' di Pietroburgo, mentre Parvus svolse il ruolo di teorico del movimento<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 92-100</ref>.
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Il 16 (3) aprile 1906 Parvus fu arrestato e rinchiuso nella [[Fortezza di Pietro e Paolo]] insieme a Trockij, e lì ricevette la visita di Rosa Luxembourg. Fu poi condannato al confino in [[Siberia]], ma prima ancora di arrivare al paese di destinazione il gruppo dei condannati riuscì a far ubriacare i gendarmi e a fuggire avventurosamente. Parvus rientrò in Germania e raccontò la sua esperienza nel libro ''Nella Bastiglia russa durante la rivoluzione''<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 109-130</ref>.
Nel 1907 Parvus venne per la seconda volta in Italia, per un un soggiorno di due settimane sul [[lago di Garda]] in compagnia di Rosa
Tornato a Berlino, fu sempre lui a introdurre Trockij presso gli ambienti intellettuali della città, e in particolare presso Kautsky e la ''Neue Zeit''<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 127-129</ref>.
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