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| Attività = scrittrice
| Nazionalità = giapponese
| PostNazionalità = , attiva durante il [[periodo Shōwa]]
| Immagine = Hirabayashi Taiko.jpg
}}
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Al ritorno a Tōkyō, frequenta associazioni di artisti di estrema sinistra e inizia una relazione con uno dei membri, {{Nihongo|Iida Tokutarō|飯田徳太郎}}. In questo periodo conosce la scrittrice [[Fumiko Hayashi|Hayashi Fumiko]], con la quale instaura un'amicizia destinata a durare tutta la vita. Nel 1927 sposa il romanziere e critico {{Nihongo|Kobori Jinji|小堀甚二}} e pubblica il suo primo romanzo ''Azakeru'' ("Autoironia"). Nel 1937 viene arrestata per attività sovversive; in carcere si ammala gravemente di pleurite e peritonite, malattie che la portano a una stregua e lunga lotta alla sopravvivenza. Nel 1945 si iscrive allo ''Shin Nihon Bungakai'', un'associazione di scrittori di sinistra, ma presto si allontana per dissidenze politiche.
 
Muore di cancro ai polmoni nel febbraio del 1972. Nel 1973 viene stabilito l'Hirabayashi Taiko Prize in suo onore.<ref>{{Cita libro|nome=Schierbeck, Sachiko|cognome=Shibata.|titolo=Japanese women novelists in the 20th century : 104 biographies, 1900-1993|url=https://www.worldcat.org/oclc/32348453|data=1994|editore=Museum Tusculanum Press|OCLC=32348453|ISBN=8772892684}}</ref>
 
== Produzione ==
 
=== Prima produzione ===
Dopo il matrimonio Hirabayashi ha finalmente l'occasione di dedicarsi attivamente alla scrittura. Nel 1927 pubblica ''Azakeru'' ("Autoironia"), un racconto autobiografico sullasu scarcerazioneuna dalla prigionecoppia di giovani anarchici che viene imprigionata a Tōkyō e sulcostretta successivoa rientrotrasferirsi in Manciuria. L'anno dopo scrive la sua opera più famosa, ''Seryōshitsu nite'' ("Nel reparto volontario"). Il romanzo, anche questo autobiografico, parla della sua gravidanza e della tragica perdita della figlia ed è anche una feroce critica agli ospedali del tempo e alla mancanza di cure dedicate alle donne partorenti. Nel 1929, diventata membro della "Federazione dei Laburisti", pubblica un racconto dopo l'altro ma è costretta a interrompere l'attività per l'arresto del 1937 e per i problemi di salute che sviluppa in prigione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Laura Katherine Ondrake|data=2009|titolo=Hirabayashi Taiko : issues of subjectivity in Japanese women's autobiography in fiction|rivista=|editore=Columbus, Ohio: Ohio State University|volume=|numero=}}</ref>
 
=== Produzione del dopoguerra ===
Dopo la guerra Hirabayashi riprende la scrittura, ma con un nuovo approccio. La lunga guerra e la lotta contro la malattia spostano l'attenzione dell'autrice sul benessere individuale e sulla sfera emotiva. L'allontanamento dall'impegno sociale e dalla lotta di classe, per quanto progressivo, è già evidente nelle prime opere del dopoguerra. In ''Shūsen nisshi'' ("Il diario della fine della guerra", 1946) vengono espressi la gioia e il sollievo per il termine del conflitto mondiale. In ''Hitori yuku'' ("Io cammino da sola") la protagonista, gravemente ammalata e in difficoltà economiche, si ritrova in un letto d'ospedale a riflettere sul tempo sprecato in attività sovversive. <ref>{{Cita libro|nome=Jean|cognome=Miseli|titolo=Violent emotions: Modern Japanese and Korean women's writing, 1920–1980|url=https://search.proquest.com/docview/305056849/|data=2004|editore=ProQuest Dissertations Publishing|ISBN=0612931366}}</ref>
 
=== Racconti gialli ===