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| Riga 30: === Produzione del dopoguerra === Dopo la guerra Hirabayashi riprende la scrittura, ma con un nuovo approccio. La lunga guerra e la lotta contro la malattia spostano l'attenzione dell'autrice sul benessere individuale e sulla sfera emotiva. L'allontanamento dall'impegno sociale e dalla lotta di classe, per quanto progressivo, è già evidente nelle prime opere del dopoguerra. In ''Shūsen nisshi'' ("Il diario della fine della guerra", 1945) vengono espressi la gioia e il sollievo per il termine del conflitto mondiale. Sentimenti di protesta nei confronti della guerra si trovano anche in ''Mō Chūgoku-hei 猛中国兵 ("Soldati cinesi ciechi", 1946).'' In ''Hitori yuku'' 一人行く("Io cammino da sola") la protagonista, gravemente ammalata e in difficoltà economiche, si ritrova in un letto d'ospedale a riflettere sul tempo sprecato in attività sovversive. <ref>{{Cita libro|nome=Jean|cognome=Miseli|titolo=Violent emotions: Modern Japanese and Korean women's writing, 1920–1980|url=https://search.proquest.com/docview/305056849/|data=2004|editore=ProQuest Dissertations Publishing|OCLC=60566655|ISBN=0612931366}}</ref>  ''Kishimojin'' 鬼子母神 ("La dea demone", 1946) è una riflessione sull'identità femminile, la sessualità e il senso materno acquisito da una donna costretta ad adottare un bambino. ''Kō iu onna'' かういふ女 ("Una donna così", 1946) racconta della lotta della scrittrice contro le malattie che l'hanno portata in fin di vita. ''Chitei no uta'' 地底の歌 ("Canzone dall'oltretomba") ritrae una banda di gangster della Yakuza e li paragona a un'organizzazione proletaria. Fra il 1984 e il 1957 pubblica due romanzi autobiografici, ''Jinsei jikken'' 人生実験 ("Un esperimento di vita") e ''Sabaku no hana'' 砂漠の花 ("Fiori nel deserto", 1957). Il primo parla di una scrittrice di successo che venti anni prima ha avuto un'avventura con un anarchico, ''Sabaku no hana'' riprende la vita dell'autrice dalle prime battaglie per la propria indipendenza al divorzio col marito Kobori. Nel romanzo inoltre Hirabayashi esprime il risentimento per il Partito Comunista e per l'idea che la letteratura debba essere subordinata alla politica. Riga 37: === Racconti gialli === Verso la fine del secondo decennio del XX secolo Hirabayashi pubblica dei racconti gialli per le riviste ''Shinseinen'' e ''Ryōki''. Riconosciuto il suo talento, l'editore di ''Shinseinen'' cerca di invogliare l'autrice a continuare a cimentarsi nel genere poliziesco, ma Hirabayashi rifiuta, preferendo dedicarsi alla letteratura proletaria.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|nome=Sari|cognome=Kawana|anno=2004|titolo=The Price of Pulp: Women, Detective Fiction, and the Profession of Writing in Inter-War Japan|rivista=Japan Forum|volume=Vol.16(2)|numero=|pp=207-29|doi=10.1080/0955580042000222646|url=http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/0955580042000222646|OCL=707488040}}</ref> == Temi e stile == | |||