Pelle artificiale: differenze tra le versioni
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'''Cute''' o '''pelle artificiale''' viene chiamato un gruppo di '''sostituti cutanei''' biologicamente attivi sviluppati ed utilizzati in alternativa ai [[trapianti]] cutanei ([[trapianto#omotrapianto e autotrapianto|auto-]], [[trapianto#allotrapianto|allo-]] o [[trapianto#xenotrapianto|xeno-]]) nella terapia delle gravi lesioni cutanee, [[ustioni]], [[ulcera|ulcerazioni]] ecc.
La guarigione di [[Ferita|ferite]], pulite e non infette, che non rispondono completamente a trattamenti ordinari può essere accelerata mediante l’innesto di sostituti dermici, con un’abbondante crescita tessutale, con un’apparenza migliore per la minore quantità di coaguli e l’eliminazione di tessuto necrotico.
Gli innesti di pelle artificiale presentano vari vantaggi rispetto ai tradizionali trapianti cutanei
* minor rischio di [[Rigetto di trapianto|rigetto]] e trasmissione malattie rispetto a allo- e xenotrapianto
* maggiore disponibilità d possibilità di coprire anche aree molto ampie.
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== Cenni storici ==
La maggioranza delle [[Ferita|ferite]] e lesioni cutanee guarisce il più delle volte spontaneamente, ma in presenza di lesioni estese e profonde il processo fisiologico necessario per la guarigione può richiedere tempi molto lunghi o può non avvenire. Fin dall'antichità vengono riportate medicazioni con trapianti di pelle umana o di animali. Ma solo dopo gli studi di Reverdin nel 1869 il trapianto di lembi di pelle per curare, in particolare, le ustioni divenne una procedura standard.
L'autotrapianto, l'allotrapianto con lembi di pelle prelevata da cadaveri e lo xenotrapianto con lembi di pelle prelevati da animali sono stati in casi specifici sostituiti dall'innesto di tessuti ingegnerizzati solo dopo gli studi di Rheinwald e Green, nel 1975, che proposero di utilizzare le colture di lamine di cheratinociti, coltivati secondo il metodo da loro stessi messo a punto quattro anni prima, per il trattamento di estese lesioni del tessuto cutaneo .<ref>Rheinwald JG, Green H, 1975, “Serial cultivation of strains of human epidermal keratinocytes: the formation of keratinizing colonies from single cells”. Cell 6: 331334.</ref>
Un concetto compiuto di cute artificiale fu introdotto solo nel 1979 con la scoperta di Ioannis V. Yannas (professore nella divisione fibre e polimeri, dipartimento di ingegneria meccanica, Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, Massachusetts) e John F. Burke (capo della divisione Traumi, Shriners Burns Institute, Boston
Per i diversi brevetti registrati dal [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] relativi alla pelle artificiale
I.V. Yannas nel 2015 è stato inserito nella ''[http://www.invent.org/honor/inductees/inductee-detail/?IID=516 National Inventors Hall Of Fame]''
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Con gli importanti sviluppi di [[ingegneria tissutale]] seguiti alle scoperte di Burke e Yannas, nel simulare sempre meglio struttura e funzionalità della pelle umana, le più avanzate pelli artificiali possono contenere 3 componenti fondamentali:
* cellule cutanee, prevalentemente [[Cheratinocita|cheratinociti]] e [[Fibroblasto|fibroblasti]], ma la ricerca si sta focalizzando anche su altre [[Cellula somatica|cellule somatiche]] o [[Cellula staminale|staminali]]
* una impalcatura tridimensionale (nota come '''''scaffold''''') che può interagire in certi casi anche come [[matrice extracellulare]] in cui le cellule possono migrare, costituita da strutture porose, filamentose, matrici di collagene acellulare, idrogel formati da macromolecole biologiche o da polimeri sintetici, microsfere e [[nanomateriali]].
* [[Fattore di crescita|fattori di crescita]] e di adesione, anche sotto forma di cellule non vitali che si comportano sostanzialmente come serbatoi di fattori di crescita.
Al 2017 lo stato dell'arte nello sviluppo ed utilizzo di pelle artificiale per innesti cutanei presenta alcuni limiti :
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La classificazione legale dei diversi prodotti offerti come pelle artificiale si basa sulla composizione e sul meccanismo d’azione principale del prodotto.
Nella [[Unione europea|UE]], la maggior parte dei prodotti vengono classificati come [[dispositivi medici]] di Classe III. Negli [[Stati Uniti d'America|USA]], la normativa li
considera ''medical device'' che necessitano di una autorizzazione ad essere commercializzati ed usati da parte della [[Food and Drug Administration|FDA]] mediante il processo noto come ''510(k)'' per dimostrarne sicurezza, efficacia ed ambito applicativo. I prodotti derivati dalla cute di donatori vengono classificati come tessuti da Banca degli organi e dei tessuti umani.<ref>[https://www.fda.gov/biologicsbloodvaccines/tissuetissueproducts/regulationoftissues/ucm150485.htm FDA Regulation of Human Cells, Tissues, and Cellular and Tissue-Based Products (HCT/P's) Product List]</ref> Visto il rapido sviluppo delle tecniche di [[ingegneria tissutale]] alcuni nuovi prodotti tuttavia non possono essere inseriti nelle categorie già esistenti ed il problema è ancora più complesso nei
==Note==
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