Elezioni parlamentari in Siria del 2012: differenze tra le versioni
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==Campagna elettorale==
A partire dal [[maggio]] 2012, apparvero i primi manifesti di propaganda nelle piazze di [[Damasco]]<ref>{{cite news|author=Email Us |url=http://www.irishtimes.com/newspaper/world/2012/0502/1224315456808.html |title=Syria's multiparty election campaign gets into full swing |work=The Irish Times |date=2 May 2012 |accessdate=8 May 2012}}</ref>. Il [[Financial Times]] affermò, senza fornire ulteriori spiegazioni, "Il rapido emergere di così tante prospettive interessanti da una dittatura repressiva senza alcun
[[attivismo]] politico è solo uno dei tanti maldestri segnali che indicano che il voto è orchestrato dal regime per rafforzare il proprio potere". In realtà, la maggior parte dei partiti che ottennero dei seggi -i due partiti comunisti, il [[Partito Nazionalista Sociale Siriano]], l'[[Unione Socialista Araba]] e i [[Socialisti Unionisti]]- erano ben stabiliti, ed avevano già partecipato alle precedenti elezioni parlamentari.
La più vasta coalizione d'opposizione fu il [[Fronte Popolare per il Cambiamento e la Liberazione]], guidato da [[Qadri Jamil]], che propose 45 candidati, 6 dei quali nel [[Governatorato di Damasco]]. Essa comprendeva, tra gli altri, il [[Partito della Volontà Popolare]] di Qadri Jamil ed il [[Partito Nazionalista Sociale Siriano]] di [[Ali Haidar]], che in precedenza aveva fatto parte del [[Fronte Nazionale Progressista]], guidato dal [[Partito Ba'th]] del Presidente Assad.
==Organizzazione==
A causa della [[guerra civile siriana|guerra civile]] tra il governo ed i terroristi, furono sollevate delle questioni circa il voto nelle città di [[Homs]], [[Hama]] e [[Daraa]] e nella provincia settentrionale di [[Idlib]]. Il giorno dell'annuncio delle elezioni, [[Melhem al-Droubi]], membro dell'associazione terroristica dei [[Fratelli Musulmani]] e del [[Consiglio Nazionale Siriano]], dichiarò alla [[Reuters]]: "Sicuramente boicotteremo le elezioni poiché saranno fissate. Ma questo non è il nostro principale obiettivo. Ciò che desideriamo è un cambiamento reale, con delle vere elezioni presidenziali, che sarebbero sicuramente perse da Assad". Il governo rispose che queste elezioni multipartitiche rappresentavano un cambiamento storico per la politica siriana.
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