Culdei: differenze tra le versioni
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===Scozia===
In Scozia i Culdei erano più numerosi che in Irlanda: tredici istituzioni monastiche erano popolate da loro, otto delle quali in collegamento con le cattedrali. I monaci ionani erano stati espulsi dal re [[
La cappella culdea di [[St. Andrews]] a Fife si può vedere a nord-est delle rovine della cattedrale e del muro della città. È dedicata a "Santa Maria sulla Rocca" (''St. Mary on the Rock'') ed è [[cruciforme]]. È usata dalle chiese locali di St. Andrews per la messa della mattina di Pasqua. Nei tempi antichi vi erano parecchie istituzioni culdee a Fife, probabilmente piccole e rozze strutture che alloggiavano 30 o 40 fedeli, ed è possibile che una struttura simile sorgesse sulla o vicino alla chiesa attuale. Nel 1075 d.C. fu concesso il decreto di fondazione della Chiesa di Dunfermline da re Malcolm III, e tra i possedimenti che egli conferì alla chiesa vi fu la contea di Kirkcaladinit, come era chiamata allora Kirkcaldy.<ref>[http://www.stbrycekirk.org/history/oldhistory.php Estratto da "St Bryce Kirk" (Kirkcaldy Old Kirk Building)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071008144531/http://www.stbrycekirk.org/history/oldhistory.php |data=8 ottobre 2007 }}</ref> [[Crínán di Dunkeld]], il nonno di [[Malcolm III di Scozia|Máel Coluim III]], era un abate laico, e la tradizione vuole che anche i membri del clero fossero sposati, benché diversamente dai preti della [[Chiesa ortodossa orientale]], vivessero separati dalle mogli durante il periodo del servizio sacerdotale.<ref name="ReferenceA"/>
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===Inghilterra e Galles===
Processi simili di assorbimento nelle file dei canonici regolari spiegano senza dubbio la scomparsa dei Culdei di [[York]], l'unica istituzione inglese che usasse questo nome, portato dai canonici di San Pietro intorno al 925 quando svolgevano nel decimo secolo la duplice funzione di officiare nella chiesa cattedrale e di soccorrere i malati e ai poveri. Quando sorse una nuova cattedrale sotto un nuovo arcivescovato normanno, essi interruppero il loro collegamento con la cattedrale ma, aiutati dalle donazioni, continuarono a soccorrere i bisognosi. La data nella quale infine scomparvero è sconosciuta. Né conosciamo il fato della casa culdea del Galles che esisteva a [[Snowdon (Galles)|Snowdon]] e a [[Bardsey Island]] nel [[Galles]] settentrionale ai tempi di [[Giraldus Cambrensis]], menzionato (c. 1190) rispettivamente in ''Speculum Ecclesiae'' e in ''Itinerarium''. La precedente comunità era, egli dice, gravemente oppressa dagli avidi [[Cistercensi]]. Questi sembrano essere gli unici casi in cui il termine "culdeo" si trova in Inghilterra e Galles.<ref name="ReferenceA"/>
===Diffusione sul continente europeo===
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==Origine==
[[Hector Boece]] nella sua ''Latin history of Scotland'' (''Storia latina della Scozia'', 1516), rende i Culdei dal IX al XII secolo i successori diretti del [[monachesimo]] irlandese e [[iona]]no dal VI all'VIII secolo. Alcuni hanno suggerito che queste opinioni erano disapprovate da [[William Reeves (vescovo)|William Reeves]] (1815–1892), vescovo di Down, Connor e Dromore
Reeves suggerisce che Maelruan potrebbe essere stato consapevole dell'insediamento di canonici a Metz dall'arcivescovo [[Crodegango di Metz|Chrodegang]], (m. 766), come classe intermedia tra i monaci e i preti secolari, adottando la disciplina del sistema monastico, senza i voti ed espletando gli uffici di ministri in varie chiese.<ref>[https://books.google.com/books?id=FZJRAAAAYAAJ&pg=RA2-PA76&dq=Culdees&hl=en&sa=X&ei=EaQsVfThJsqcyAT8lYGwBg&ved=0CCcQ6AEwAjgK#v=onepage&q=Culdees&f=false Reeves, William. "A Memoir on the Culdees of Ireland and Great Britain", ''The Transactions of the Royal Irish Academy'', vol. XXIV, Dublino, 1867].</ref>
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