Otto Ellison von Nidlef: differenze tra le versioni
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Ellison si ritirò dal servizio attivo dopo la fine della guerra nel gennaio 1919 e si trasferì a [[Graz]]. Visse in precarie condizioni economiche dopo la perdita di proprietà nel Basso Trentino in seguito all'annessione del [[Trentino]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Negli anni seguenti si dedicò come scrittore di saggi storico e tecnico militari e si diede all'azione politica sostenendo la formazione della [[Heimwehr]] nella [[Stiria]], organizzazione nazionalista paramilitare, di cui fu anche comandante e consulente militare.<ref name=Fontana/>
Ricoprì un certo ruolo nella pianificazione del colpo di mano di [[Walter Pfrimer]] del 12 settembre 1931, con il quale le milizie paramilitari tentarono il rovesciamento del governo austriaco. Non partecipò attivamente al colpo perché dissuaso da [[Ernst Rüdiger Starhemberg]], comandante della Heimwehr.<ref name=Fontana/>
Nel 1933 si ritirò definitivamente a vita privata dopo un breve periodo a capo di un'altra organizzazione paramilitare della Stiria (''Österreichischer Heimatschutz in der Steiermark'') e lo scioglimento delle milizie nel giugno 1933. Durante le celebrazioni per il venticinquesimo anniversario della [[Battaglia di Tannenberg (1914)|Battaglia di Tannenberg]] nel 1939 gli fu conferito il titolo di [[tenente generale]] della [[Wehrmacht]].<ref>Wilibald Richard Rosner: ''Fortificazione e operazione. Lo sbarramento degli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna'' p. 684</ref>
Morì il 11 novembre 1947 a [[St. Stefan ob Stainz]] in Stiria, dove aveva comprato un maso negli anni trenta.
== Onorificenze ==
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