Arthur Miller: differenze tra le versioni
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Miller frequentò la scuola pubblica dal [[1920]] al [[1928]] e la sua prima opera, un melodramma, fu messo in scena per la prima volta nel [[1923]] allo Shubert Theatre. Negli anni in cui frequentava la Abraham Lincoln High School vicino a Coney Island, a [[Brooklyn]], [[New York]], Miller era un buon atleta e uno studente mediocre. All'inizio fu rifiutato dall'università del [[Michigan]] e subì l'odio antisemita, che avrebbe influenzato i suoi ultimi lavori. Miller mise da parte 13 dei 15 dollari di assegno che guadagnava al college e fece di nuovo domanda all'università del Michigan, dove fu accettato nel [[1934]].
Arthur Miller divenne celebre non solo per il suo impegno come drammaturgo ma anche per il periodo trascorso sotto i riflettori dello "star system", durante i cinque anni del suo matrimonio con Marilyn Monroe, dal 1956 al 1961. Il drammaturgo - nella sua autobiografia pubblicata negli anni
Il 17 febbraio 1962 Miller sposò Inge Morath, fotografa della nota agenzia Magnum, che aveva, fra l'altro, documentato con straordinarie immagini in Nevada le riprese de "Gli spostati".
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Alla Michigan, Miller studiò giornalismo e teatro, e si interessò soprattutto al teatro classico greco e alle opere di [[Henrik Ibsen]]. Nella primavera del [[1936]] (il suo secondo anno), scrisse il suo primo lavoro, ''No Villain'' (pare per vincere un premio di 250 dollari in una gara), e vinse il premio Avery Hopwood, il primo dei due che ricevette. Miller mantenne forti rapporti con la sua università per il resto della sua vita, che in seguito istituì il premio Arthur Miller nel [[1985]] e il premio Arthur Miller per il teatro nel [[1999]], e dando il suo nome al teatro Arthur Miller l'anno successivo. Nel [[1938]], Miller si laureò in letteratura inglese. Nel [[1940]], sposò la sua collega dell'università Mary Slattery (con cui ebbe due figli, Jane e Robert). Fu esonerato dal servizio militare nella [[seconda guerra mondiale]] per una ferita che si fece giocando a football.
Miller raggiunse la fama con ''Erano tutti miei figli'' nel [[1947]], che tratta del proprietario di una fabbrica che vende pezzi di ricambio difettosi per aerei durante la [[seconda guerra mondiale]] provocando così la morte di diversi piloti. ''Erano tutti miei figli'' vinse il premio New York Drama Critics Circle e due [[Tony Awards]]. Il suo ''Morte di un commesso viaggiatore'' del [[1949]] vinse il premio Pulitzer e tre Tony Awards, e il premio New York Drama Critics Circle. Era il primo lavoro a vincerli tutti e tre.
''The Crucible'' esordì a Broadway il 22 gennaio del [[1953]]. Nel [[1956]], divorziò da sua moglie. A giugno Miller dovette presentarsi di fronte al comitato di Stato sulle attività anti americane, e il 29 giugno sposò [[Marilyn Monroe]], che aveva conosciuto otto anni prima tramite [[Elia Kazan]].Per poter sposare Miller di religione ebraica, la Monroe si convertì all'ebraismo di cui cercò di seguire le regole. Il 31 maggio [[1957]], lo scrittore fu giudicato colpevole di insulto al Congresso per aver rifiutato di rivelare i nomi dei membri del circolo letterario sospettato di avere legami con il comunismo. La sua condanna fu commutata il 7 agosto del [[1958]] dalla corte d'appello, in seguito alla decisione di Miller di rivelare i nomi richiestigli. Lo stesso anno pubblicò una sua raccolta di opere: raccolta che rimase per la maggior parte nei magazzini dell'editore.
Divorziò da Marilyn Monroe nel [[1961]], subito prima che uscisse
== Il figlio segreto ==
Dopo il divorzio da
L'intera vicenda è emersa soltanto nell'agosto del 2007, scatenando molte polemiche e causando inedite "rivisitazioni" dell'uomo Miller. (L'accaduto viene anche citato nel film ''[[Gli abbracci spezzati]]'' di [[Pedro Almodóvar]]).
== Opere ==
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* {{Cita libro|titolo=Homely Girl: A Life|anno=short story, 1992; pubblicata in UK col titolo Plain Girl: A Life, 1995}}
* {{Cita libro|titolo=The Performance|altri=short story}}
* ''Svolte'' (Autobiografia)
* ''Io la conoscevo'' (
* {{Cita libro|titolo=Presenza (Presence: Stories, 2007)|trad=Federica Oddera|edizione=Fuori collana|editore=Einaudi|città=Torino|anno=2017|isbn=978-88-06-21248-3}}
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== Interviste ==
Arthur Miller: "Il mio sogno si chiama Scala" - Intervista di [[Alessandra Farkas]] - Corriere della Sera – 15 dicembre 2002
== Altri progetti ==
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