Djembe: differenze tra le versioni
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Possiamo distinguere quattro tipi di suoni producibili da un djambè che dipendono da due fattori: innanzitutto dal punto della pelle che viene battuto e in secondo luogo dalla parte della mano che colpisce.
▲2. Si ottiene invece un suono acuto e penetrante battendo la pelle sul bordo con i polpastrelli e con il palmo della mano, più precisamente con quella parte compresa tra il palmo e la terza falange. In questo caso il suono sarà prodotto in modo energico anche se le dita restano sempre molto morbide e i polsi estremamente flessuosi, mai rigidi. Questo suono vigoroso viene molto utilizzato nei momenti di solo per creare dinamismo all’interno della composizione musicale e dare ai danzatori delle vere e proprie chiamate ai salti.
[[Immagine:Djembé player.JPG|thumb|right|Due suonatori di Djembé]]
▲3. Il suono grave, il più basso che lo djambè è in grado di produrre si ottiene colpendo il centro dello strumento con tutta la mano al livello della base del polso. Questo suono è quello che da il tempo e che stabilisce il ritmo della composizione.
▲4. C’è, infine, un quarto tipo di suono, potremmo dire “soffocato”, ottenuto battendo le pelle e poi impedendole di vibrare. La pelle cioè viene mantenuta dalla mano ferma che si posiziona su di essa subito dopo averla battuta morbidamente.
In genere, lo djembe viene suonato in ''[[ensemble]]'' con altri percussioni, come [[tamburo|tamburi]] della famiglia dei ''[[dunun]]'' o [[campana|campane]]. In un gruppo di percussionisti, è comune che lo djembe svolga il ruolo di strumento solista.
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