Schermo al plasma: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Lo schermo al plasma è stato inventato nell'[[Università dell'Illinois all'Urbana-Champaign]] da [[Donald Bitzer|Donald L. Bitzer]], H. Gene Slottow, e dallo [[studente]] Robert Willson nel [[1964]] per il PLATO Computer System. Gli originali pannelli monocromatici (di solito [[arancione]] o [[verde]], a volte [[giallo]]) ebbero un impulso di popolarità negli [[Anni 1970|anni settanta]] poiché gli schermi erano robusti e non necessitavano né di memoria né di circuiteria [[elettronica]] per lil ''refresh''aggiornamento dell'[[immagine]]. Seguì negli [[Anni 1980|anni ottanta]] un lungo periodo di declino delle vendite quando le [[RAM|memorie a semiconduttore]] resero gli schermi CRT (a [[tubo catodico]]) più economici di quelli al plasma. Ciò nonostante, le dimensioni relativamente grandi di uno schermo al plasma e il profilo sottile, resero tali schermi attraenti per dare un'immagine di alto profilo, come sale d'ingresso e [[Borsa valori|borse valori]].
 
Nel [[1983]] la [[IBM]] introdusse uno schermo monocromatico arancione su [[nero]] di 19 [[Pollice (unità di misura)|pollici]] (il modello 3290 "information panel") il quale era in grado di mostrare quattro [[Macchina virtuale|macchine virtuali]] (VM) [[IBM 3270]] in sessione di terminale. La fabbrica fu trasferita nel 1987 nella compagnia emergente [https://web.archive.org/web/20151117020305/http://www.plasmatvscience.org/plasmatv-history1.html Plasmaco], che [[Larry F. Weber]], uno degli studenti di Bitzer, fondò con [[Stephen Globus]] e James Kehoe, che era il [[Management|manager]] della fabbrica dell'IBM. Nel [[1992]] la [[Fujitsu]] introdusse il primo schermo di 21 pollici a [[Colore|colori]] al [[mondo]]. Era un ibrido, basato sullo schermo al plasma creato all'[[Università dell'Illinois]] e l'[[NHK]] [[STRL]] (il laboratorio della tv [[giappone]]se), ottenendo una [[Luminosità (teoria dei colori)|luminosità]] superiore. Nel [[1996]] la [[Matsushita]] Electrical Industries ([[Panasonic]]) comprò la Plasmaco, la sua tecnologia a colori AC e la fabbrica americana. Nel [[1997]] la [[Pioneer Corporation|Pioneer]] cominciò a vendere il primo televisore al plasma al pubblico.
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Solo recentemente, il maggior dettaglio nelle scene scure, un minore effetto scia, un più grande [[Spettro visibile|spettro di colori]] e un più ampio [[angolo visivo]] ha reso lo schermo al plasma la forma più popolare per i televisori [[HDTV]], ai danni degli [[schermo LCD|schermi LCD]]. Per un lungo periodo si è creduto che la tecnologia LCD fosse adatta soltanto per i televisori più piccoli, complice anche l'impossibilità economica degli schermi al plasma di scendere in diagonale, e non avrebbe potuto invece competere nel segmento delle grandi diagonali, ovvero dai 40 pollici in su.
 
Tuttavia, da allora, i miglioramenti della tecnologia LCD, complici anche i grandi investimenti in ricerca, hanno aumentatofortemente laridotto il lorogap diffusionetecnologico. I prezzi in discesa, le [[risoluzione (grafica)|risoluzioni]] più alte a parità di diagonale, importanti per la HDTV, il [[Forza peso|peso]] inferiore, lo [[Spettro visibile|spettro di colori]] aumentato, ed infine un consumo elettrico inferiore, li rendono competitivi contro gli schermi al plasma in tutti i segmenti di mercato. Già alla fine del 2006 si è notato come gli schermi LCD superarono nelle vendite quelli al plasma, particolarmente nel segmento dei 40" e superiori dove storicamente vi era una forte predominanza di schermi al plasma<ref>{{en}}[http://www.msnbc.msn.com/id/15916808/ Shift to large LCD TVs over plasma - Technology & science - Tech and gadgets - HDTV - msnbc.com]</ref>. AltraAltro tendenzatrend industriale è il consolidamento dei costruttori di schermi al plasma, con circa cinquanta diversi marchi, ma soltanto cinque grandi produttori.{{citazione necessaria}}
 
Nel maggio [[2008]] viene presentato dall'azienda giapponese [[Shinoda Plasma]] un prototipo di televisore al plasma flessibile da 125 pollici spesso 1 millimetro con risoluzione 960x360 pixel. Concorrerà nel mercato degli schermi sottili insieme agli [[OLED]].<ref>{{cita web|url=http://punto-informatico.it/2293162/PI/News/125-pollici-di-plasma-flessibile/p.aspx|titolo=125 pollici di plasma flessibile}}</ref>
 
== Caratteristiche ==
Gli schermi al plasma sono luminosi (1000 [[lux]] o più per i moduli), hanno un ampio [[gamut]] di colori e possono essere prodotti in grandissime dimensioni, fino a 262 [[centimetro|cm]] (103 pollici) [[Diagonale|diagonalmente]]. Al ''CES'' di Las Vegas di gennaio 2008, Panasonic ha presentato un prototipo di pannello da ben 150 pollici, che è attualmente lo schermo piatto più grande del mondo mai realizzato. Hanno un'alta resagrandissimo dellivello di nero, ricreando"dark-room", quasicreando il "nero perfetto" desiderabile per guardare i [[film]]. Il pannello dello schermo è largo soltanto 6 centimetri, mentre la larghezza totale, inclusa la parte elettronica che gestisce lo schermo, è inferiore ai 10 centimetri.
 
Il vantaggio principale della tecnologia per schermi al plasma è che si può produrre uno schermo molto grande utilizzando materiali molto sottili. Siccome ogni [[pixel]] viene acceso individualmente, l'immagine è molto luminosa ed ha angolo di visione molto ampio.
 
== Consumi ==
Gli schermi al plasma consumano più potenzaWatt per metro quadrato rispetto ai [[tubo catodico|tubi catodici]] o ai televisori [[schermo a cristalli liquidi|LCD]]. Il consumo reale di un tv plasma è variabile, influenzato da ciò che si sta guardando: scene luminose, come, per fare un esempio, un evento sportivo, determinerannoassorbiranno un'assorbimentomolti dipiù corrente maggiorewatt di un film con molte scene notturne. Misure nominali indicano circa 180 [[watt]] di consumo di potenza mediqmedio per uno schermo di 50". A volte può verificarsi che a parità di dimensioni uno schermo al plasma consumi meno di uno schermo a cristalli liquidi, ma in media il consumo di questi ultimi è inferiore del 20%.
 
== Durata ==
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Nei pannelli a colori, il retro di ogni cella è rivestita con un fosforo. I fotoni [[ultravioletto|ultravioletti]] emessi dal plasma eccitano questi fosfori per dare luce colorata. Ogni cella è quindi paragonabile ad una [[lampada fluorescente]].
 
Ogni [[pixel]] è fatto di tre sottocelle separate, ognuna con fosfori di diversi colori. Una sottocella ha il fosforo per la luce rossa, una per la luce verde e l'altra per la luce blu. Questi colori si uniscono assieme per creare il colore totale del pixel, analogamente ai computer Triad (a tre colori; per dettagli tecnici vedi [[Pixel#Aspetti tecnici|pixel, aspetti tecnici]]) o agli schermi a tubo catodicoCRT. Variando gli impulsi di corrente che scorrono attraverso le diverse celle migliaia di volte al [[secondo]], il sistema di controllo può aumentare o diminuire l'intensità di ogni colore di ogni sottocella per creare miliardi di diverse combinazioni di verde, rosso e blu. In questo modo il sistema di controllo può produrre la maggior parte dei colori visibili. Gli schermi al plasma usano gli stessi fosfori degli schermi a tubodei catodicoCRT, il che porta ad una riproduzione dei colori estremamente accurata, però per loro stessa natura non possono riprodurre i colori intermedi (la cella o è accesa oppure è spenta), per simulare i livelli di colore inferiori si adotta una tecnica di ''"PWM''" che consiste nell'accendere la singola sottocellula per una porzione di tempo inferiore, ma questo spesso porta a maggior fatica di visione nel caso si sia molto vicini allo schermo.
 
== Rapporto di contrasto ==
Il rapporto di contrasto è un valore intrinseco dellodel schermodisplay, seppur dipendente da fattori esterni come calibrazione e luminosità ambientale, e si ottiene misurando il rapporto fra la parte più luminosa e quella più buia di una immagine, ovvero il bianco, e il nero. Generalmente, valori maggiori indicano una immagine più realistica, in quanto sintomatica di una probabile capacità dello schermo di mostrare un alto numero di passi discreti di gradazioni. I rapporti di contrasto per gli schermi al plasma sono pubblicizzati come piuttosto alti, circa 5.000.000:1. Sulla carta questo risulta in un buon vantaggio del plasma rispetto alle altre tecnologie di display. Non esistendo schemi industriali per misurare il rapporto di contrasto, la maggior parte dei produttori adotta quello che garantisce valori più elevati, lalo normastandard VESA (chiamato anche ON/OFF), che consiste nella visualizzazione di una immagine totalmente nera, seguita da una totalmente bianca. Meno usato è invece lalo [[American National Standards Institute|normastandard ANSI]], che utilizza una immagine di provatest a scacchiera dove i neri più scuri e i bianchi più chiari sono misurati simultaneamente, in quanto restituisce valori ben inferiori, difficilmente superiori a 600:1. Le due misurazioni possono esser considerate complementari, in quanto estremi, la VESA è fin troppo blanda, rappresentando uno scenario visivo praticamente mai verificabile, mentre la ANSI è più vicina a quello che può esser definito come lo scenario visivo peggiore.
Frequenti anche i casi in cui i produttori migliorano ulteriormente, in modo artificiale, il rapporto di contrasto, per poi poterne vantare valori maggiori, agendo opportunamente nellenei impostazionisettaggi di luminosità e contrasto. Tuttavia, un rapporto di contrasto generato in questo modo è fuorviante, dato che per colpa didei configurazionisettaggi alteratealterati le immagini sarebbero essenzialmente inguardabili.
 
La tecnologia alla base degli schermi al plasma aiuta ad ottenere alti rapporti di contrasto. Similmente ai CRT, gli schermi al plasma possono ottenere un nero quasi totale spegnendo ogni singola cella/pixel completamente, seppur poi in realtà questo non accada, in quanto le celle sono sempre tenute sotto carica e pronte all'uso. Questo contrasta con la tecnologia LCD, dove i punti neri, generati da un metodo di polarizzazione della luce, non sono in grado di bloccare completamente la luce proveniente dalla retroilluminazione. Tuttavia, la tecnologia al plasma ha anch'essa dei punti deboli, innanzitutto il far funzionare uno schermo alla massima luminosità riduce significativamente la vita del pannello. Per questa ragione molti proprietari lasciano lai configurazionesettaggi della luminosità molto sotto al massimo, il che comunque garantisce una luminosità superiore di quella degli schermi a tubo catodico. Infine, gli schermi al plasma si trovano in difficoltà nelle immagini dove vi siano molte zone chiare, le celle corrispondenti a quei punti necessitano di molta energia, andando a influenzare la luminosità generale del pannello, che cala leggermente.
 
== ''Burn-in'' dello schermo ==
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Con schermi elettronici basati sul fosforo (inclusi quelli a raggi catodici ed al plasma), la visualizzazione prolungata nel tempo di una barra di menu od altri elementi grafici può creare immagini fantasma di questi oggetti. Questo a causa del fatto che i componenti al fosforo che emettono la luce perdono la loro [[luminosità (fisica)|luminosità]] con l'uso. Come risultato, quando alcune aree dello schermo vengono usate più di frequente di altre, nel tempo le aree che hanno perso luminosità diventano visibili ad occhio nudo, creando l'effetto chiamato ''burn-in''. Anche se l'immagine fantasma è l'effetto più evidente, un risultato più comune è che la qualità dell'immagine calerà gradualmente e continuamente mentre si sviluppano le variazioni di luminosità, creando un effetto "fango" nell'immagine visualizzata.
 
Gli schermi al plasma mostrano anche un altro tipo di alterazione dell'immagine, che viene a volte confuso con il danno da ''burn-in''. Si tratta della cosiddetta '''ritenzione''': quando un gruppo di [[pixel]] viene acceso ad alta luminosità (visualizzando il bianco, ad esempio) per un lungo periodo di tempo, una carica si costruisce nella struttura dei pixel e diventa visibile un'immagine fantasma. Tuttavia, a differenza del ''burn-in'', questa carica costruita è transitoria e si autocorregge quando lo schermo si spegne per un periodo sufficientemente lungo, o dopo aver visualizzato immagini televisive casuali.
 
== Note ==