Sam Selvon: differenze tra le versioni

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''The Lonely Londoners'' è il romanzo più conosciuto di Samuel Selvon, ed è stato scritto nel 1956. L'opera si concentra sulla migrazione dalle Indie Occidentali alla Gran Bretagna negli anni Cinquanta e Sessanta, e racconta in forma aneddotica la quotidianità dei migranti. La trama consiste nel racconto della storia di alcuni personaggi, descritti come "coloureds" (per il colore della pelle dei [[Meticcio|meticci]] e degli uomini di origine africana), immigrati provenienti da diversi paesi che si conoscono a Londra mentre cercano un impiego o tentano di sopravvivere nella grande città<ref name=":3" />, la cui esistenza si definisce però solo sulla base della loro dedizione al lavoro e ad alcuni piaceri futili.
 
Una caratteristica importante del romanzo è la voce narrante. Selvon cominciò scrivendo in inglese standard, ma notò subito come questo linguaggio non fosse adatto alle esperienze e ai pensieri dei suoi personaggi.<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Susheila Nasta|titolo="Introduction". Sam Selvon: The Lonely Londoners|edizione=2006}}</ref> Selvon scelse quindi di far parlare il narratore con lo stesso linguaggio dei suoi personaggi, ovvero l'inglese creolo. Così facendo, Selvon aggiunse una nuova dimensione multiculturale alla tradizione romanzesca londinese, e incrementò la consapevolezza di una società in mutamento, nelcaratterizzata processoda diun decolonizzazionelato culturaledalla decolonizzazione e linguisticadall'altro dall'immigrazione dalle colonie al centro. <ref name=":2" />
 
La Londra rappresentata nelle opere di Selvon è una città di contraddizioni e contrasti, che riesce ad incantare e contemporaneamente ad alienare i nuovi residenti, i quali reagiscono tutti in manieramodi diversadisparati e personalepersonali. Selvon illustra anche la [[panoplia]] delle differenti "città" che si vivono a Londra, a causa deidelle limitidistinzioni razziali e di classe.
 
For example, when "the boys" talk about "the Water" or "the Gate", they are referring to Bayswater and Notting Hill respectively. (Unlike today, the Notting Hill area evoked a down-at-heel area of cheap lodgings where Caribbean immigrants could more easily find accommodation than elsewhere in London, but be victims of practices like Rachmanism.) Sometimes referring to themselves and each other as "spades", in their spare time they can be found "liming"—the Caribbean pastime of hanging around with friends eating, talking and drinking—and some of their talk will be "oldtalk", reminiscences of their previous lives in the West Indies and the exchange of news from home. Finally, a white English girl can be a "skin" ("a sharp piece of skin"), a "frauline" [sic], a "cat", a "number", or of course a "chick" or "white pussy". '''Qua chiediamo a Loretta cosa fare, io li inserirei'''