E l'eco rispose: differenze tra le versioni

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fix: "principale protagonista" equivale a scrivere: "principale principale personaggio"
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Con la narrazione delle vicende dei tanti personaggi si intreccia la storia drammatica dell'Afghanistan, un Paese profondamente segnato da decenni da guerre e violenze. Hosseini descrive il suo paese attraverso la voce di Idris, un personaggio che assomiglia molto a lui, in quanto è un medico nato in Afghanistan e poi emigrato negli Stati Uniti, a San José, e che dopo molti anni torna a Kabul, proprio come l'autore. Per mezzo di Idris l'autore parla dell'Afghanistan descrivendolo con gli occhi delle persone emigrate, che non hanno avuto il trauma delle bombe, degli stupri e delle violenze. e che non riescono a comprendere appieno chi quelle esperienze le ha vissute sulla sua pelle. In questo romanzo, si manifesta molto rispetto per l'intera popolazione afghana che, dignitosamente e saggiamente, si è fatta avanti e si è mostrata agli occhi della guerra. Hosseini, attraverso le parole di Idris, passa al lettore la sua opinione sulla Kabul del dopoguerra, ritenendolo un luogo in cui vi sono “mille tragedie per chilometro quadrato”. Sottolinea le conseguenze negative della guerra anche descrivendo molto accuratamente la residenza del signor Wahdati prima e dopo. In una sua intervista, però, guarda anche Kabul e l'Afghanistan in modo positivo, dicendo che si tratta di un Paese giovane, in cui si sta affermando una nuova generazione che non si identifica nei signori della guerra, sono giovani connessi con il mondo e con ideali democratici e se si darà loro una possibilità, potranno cambiare il Paese.
Un'altra tematica di notevole importanza introdotta del romanzo è quella dell'attaccamento alle proprie tradizioni e alle proprie radici, quindi l'investigare e l'indagare con tutti i mezzi disponibili per capire quale sia la propria identità, quella di cui si è parlato prima. Questo comportamento si manifesta soprattutto in Pari, sorella di Abdullah, che ha dei ricordi vaghi della sua infanzia a Shadbagh che risalgono in superficie grazie ad una lettera da parte di Nabi. All'improvviso ricorda molte cose. Le sfugge, però, il volto di una persona, quella di Abdullah. Allora, si impegna ad investigare nel suo passato, informandosi e scoprendo dell'esistenza del fratello, precipitandosi poi ad andarlo a trovare.
Infine, vi sono alcuni particolari piccoli ma molto significativi, che completano il romanzo e che mi hanno particolarmente colpito. Uno di questi è la collezione di piume di Pari che, anche dopo la separazione, Abdullah ha continuato per la sorella per tutta la sua vita, poiché questo gli ha permesso di sentire Pari vicina a lui e gli ha dato la speranza di rivederla, un giorno. Quando quel giorno arriverà, sarà proprio grazie a quel barattolo che Pari capirà che il fratello non si è mai scordato di lei.
Un altro particolare piuttosto importante che è apparso più volte nella storia sono i versi di una ninnananna che Abdullah aveva imparato dalla madre e che cantava spesso a Pari. Alla fine del romanzo è questa ninnananna che fa in modo che i vaghi ricordi di Pari e di Abdullah si completino a vicenda, riunendoli nuovamente, siccome Abdullah ricorda la prima parte della ninnananna e Pari la parte restante.
Un ultimo oggetto risaltante è una fotografia, molto cara al signor Markos, il chirurgo plastico greco, poiché lo porta a pensare alla sua infanzia. Quando era bambino era appassionato di fotografia ed insieme ad una sua amica, Thaila, una ragazzina deturpata in viso per il morso di un cane, aveva costruito una machina fotografica rudimentale ed aveva scattato la sua prima foto: Thaila che guardava l'orizzonte del mare, sulla spiaggia di Tinos, voltando le spalle all'obbiettivo. Questa fotografia per Markos ha un grande valore e con questo l'autore vuole evidenziare quanto a volte possa essere di grande importanza anche l'oggetto più semplice, se non lo si considera esclusivamente per il suo valore materiale.