Body of Proof: differenze tra le versioni
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Durante la presentazione mondiale di ''Body of Proof'' al [[Roma Fiction Fest]], il [[blog]]ger TuttoFaMedia ha recensito, per conto del sito Tvblog, l'episodio pilota. Questi l'ha giudicato in maniera perlopiù deludente, soffermandosi in negativo su «la scelta di non rischiare, di puntare così sfacciatamente sull'usato sicuro», con uno svolgimento della serie classico e prevedibile, dove in alcuni casi «tutto appare troppo meccanico». A suo dire «''Body of Proof'', semplicemente, rappresenta un salto all'indietro nel tempo telefilmico, un tempo lineare e facile, in cui tutto, compresa la protagonista, sembra essere assemblaggio di pezzi presi qua e là, dentro il grande "serbatoio seriale", ma senza quel guizzo che lo possa rendere davvero attraente: ''Body of Proof'' è un enorme [[déjà vu]]». L'unico punto a favore della serie viene individuato da TuttoFaMedia in [[Dana Delany]], che finalmente ottiene una serie da protagonista.<ref name=1rep/>
[[Aldo Grasso]] del ''[[Corriere della Sera]]'' non si è discostato molto dalle posizioni di TuttoFaMedia. Nello specifico, a proposito di ''Body of Proof'' Grasso ha dichiarato che «la prima impressione è quella di trovarsi dentro a un gioco di specchi», con il personaggio di [[Dana Delany]] che nel privato sembra ricalcare la sua [[Katherine Mayfair]] di ''[[Desperate Housewives]]'', portandosi dietro «una vita privata non facile e, con essa, una fragilità emotiva da nascondere», mentre sul lavoro strizza invece l'occhio al «carattere spigoloso e intollerante» del [[Gregory House]] di ''[[Dr. House - Medical Division]]'', ricordando però contemporaneamente, «come capacità interpretativa da anatomopatologo», i protagonisti di ''[[CSI - Scena del crimine]]''. In generale per Aldo Grasso «l'idea di una [persona] che ha più facilità a parlare con i morti che con i vivi non è male. Peccato che lo svolgimento narrativo sia spesso prevedibile e che la risoluzione del caso sia altrettanto meccanica».<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/spettacoli/11_gennaio_27/grasso-fil-di-rete-body-of-proof-troppo-prevedibile_0c16864e-29da-11e0-88f8-00144f02aabc.shtml|titolo=«Body of proof» è troppo prevedibile|pubblicazione=[[Corriere della Sera|corriere.it]]|autore=Aldo Grasso|data=27 gennaio 2011|accesso=30 gennaio 2011}}</ref>
Su ''[[Europa (quotidiano)|Europa]]'', Stefania Carini ha sottolineato anch'essa la vicinanza di ''Body of Proof'' ad altre serie che mescolano ''[[Serie televisiva#Medical drama|medical drama]]'' e ''[[police procedural]]'' come ''CSI: Scena del crimine'' e ''[[Bones (serie televisiva)|Bones]]'', domandandosi per caso se «è arrivato un dottor House in versione femminile». Nonostante la trama, che anche a suo dire non si rivela troppo originale, la Carini dà comunque fiducia a ''Body of Proof'', e afferma che la serie «non cambia certo la storia della TV, ma ha un bel personaggio principale, che può offrire interessanti sviluppi. È una di quelle serie [...] che potrebbero durare a lungo. Pare infatti rientrare a pieno titolo in quella categoria estetica che potremmo definire del godibile. È una di quelle serie che si rendono sempre disponibili a una visione rilassata e rassicurante».<ref name=7rep/>
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