Utente:FabiorWikiTIM/Post-verità: differenze tra le versioni

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Nel 2004 il docente americano Ralph Keyes usò il termine "post-truth era" come titolo di un suo libro.<ref>{{cita libro| nome=Ralph | cognome=Keyes | titolo=The Post-Truth Era: Dishonesty and Deception in Contemporary Life | anno=2004 | editore=St. Martin's Press | città=New York | ISBN=9781429976220}}</ref> Nello stesso anno il giornalista americano Eric Alterman parlò di «politiche ambientali post-verità» e coniò l'espressione «presidenza post-verità» dopo aver analizzato le dichiarazioni fuorvianti fatte dall'[[George W. Bush|amministrazione Bush]], a seguito degli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attacchi terroristici dell'11 settembre]] <ref>{{cita web| url=http://www.benecomune.net/rivista/numeri/gennaio-2017-vero-o-falso/post-verita-e-postmodernita/|titolo=Post-verità e postmodernità|autore=Tiberio Graziani | anno=26 Gennaio 2017|accesso=20 Novembre 2017}}</ref>.
 
Il saggista americanobritannico [[Colin Crouch]] usò tale termine nel proprio libro, intitolato ''Post-democrazia'', per delineare un modello di politica in cui «le elezioni di fatto esistono e possono cambiare i governi», ma dove «il dibattito elettorale pubblico è uno spettacolo strettamente controllato, gestito da squadre rivali di professionisti esperti nelle [[Disinformazione|tecniche di persuasione]], che scelgono solo una piccola gamma di temi da affrontare durante i dibattiti». Crouch attribuiva al «modello di industria pubblicitaria» applicato alle comunicazioni politiche la causa della crisi di fiducia e le accuse di disonestà che pochi anni dopo altre persone associarono con le politiche post-verità.<ref>{{cita libro| nome=Colin | cognome=Crouch | titolo=Postdemocrazia | anno=2009 | editore=Gius.Laterza & Figli Spa | città=Bari | ISBN=9788858105689}}</ref>