Storia di Torino: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Risorgimento}}
[[File:GaribaldiParlamento1861WP.jpg|sinistra|miniatura|190px|[[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] parla durante la prima seduta del Parlamento Nazionale, 18 aprile 1861]]
Il nuovo Re, un giovane [[Vittorio Emanuele II di Savoia]], riuscì a tenere temporaneamente a bada gli austriaci grazie alle manovre diplomatiche dell'[[armistizio di Vignale]], mentre Torino si preparava al quel che diventerà il [[Risorgimento|Risorgimento italiano]]. Spiccano, in questo periodo, le virtù politiche dei governi del [[Regno di Sardegna|Regi]] governi di [[Bettino Ricasoli]], [[Governo d'Azeglio I|Massimo d'Azeglio]] e [[Urbano Rattazzi]], ma soprattutto quello di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Camillo Cavour]], che si stava preparando per una nuova guerra d'indipendenza. L'[[Armata Sarda|esercito sabaudo]], si era infatti già distinto, a fianco dei francesi, in difesa dei luoghi santi, contro l'[[impero russo]], nella [[guerra di Crimea]] (assedio di [[Sebastopoli]], [[1853]] e [[battaglia della Cernaia]], [[1855]]). Per i [[Casa Savoia|regnanti sabaudi]] furono anni di attivissimo fermento politico e militare. L'approvazione, nel [[1850]], delle [[leggi Siccardi]], che aboliva i privilegi ecclesiastici di stampo feudale, aprì un lungo contenzioso tra le gerarchie torinesi. Nel frattempo, la città, in rapida espansione, costruì la nuova cinta daziaria e militare ([[1853]]), abbattendo definitivamente quella che fu l'antica struttura urbana del [[XVI secolo|cinquecentesca]], della quale non rimase che il [[Cittadella di Torino|mastio della Cittadella]]. Nel [[1857]], fu anche iniziato il [[Traforo ferroviario del Frejus|Traforo del Frejus]], collegando così più facilmente la città alla [[Francia]], all'epoca alleata con i piemontesi contro il nemico comune austriaco.<br />
Quest'ultimo fu definitivamente sconfitto nel [[1859]], con le epiche battaglie di [[battaglia di Magenta|Magenta]], [[Battaglia di Palestro|Palestro]] e [[Battaglia di Solferino|Solferino]], tuttavia a caro prezzo: in cambio del necessario ausilio militare dei francesi, la figlie del Re, la [[Maria Clotilde di Savoia|Principessa Clotilde]], fu costretta a sposare [[Napoleone Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte|Gerolamo Bonaparte]] (cugino di [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]]), mentre [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] dovette cedere la [[Annessione della contea di Nizza alla Francia|Contea di Nizza]] e la [[Savoia (dipartimento)|Savoia]] a [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]], attraverso il [[Trattato di Torino (1860)]]. Terminata quindi la [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]] e l'[[Spedizione dei Mille|impresa dei Mille]], il 18 febbraio [[1861]], [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]] riunì per la prima volta il Parlamento del neonato [[Regno d'Italia]] dentro [[Palazzo Carignano]], con l'elevazione della città a capitale e [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] proclamato [[Regno d'Italia|Re d'Italia]], cariche ufficialmente entrate in vigore entrambe il 17 marzo dello stesso anno. Il generale [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] ottenne subito la carica di deputato, col suo primo discorso tenuto a [[Palazzo Carignano]], il 18 aprile [[1861]].
 
==== La [[strage di Torino (1864)]] ====