Utente:FabiorWikiTIM/Post-verità: differenze tra le versioni
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Secondo [[Gaetano Azarriti]] il dibattito deve essere articolato su tre piani: "la [[disinformazione]], ovvero la propaganda, l’informazione falsa e il pensiero critico. Gli ultimi due sono già regolamentati: se si dà un’informazione falsa esistono sanzioni giuridiche. Il limite del rimedio giudiziario è che arriva tardi, ma c’è. Il pensiero critico deve essere salvaguardato e non può avere limitazioni perché fa parte della sfera delle libertà."<ref> [http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/e-impensabile-e-pericoloso-ipotizzare-sanzioni/ SiT, ''Bufale web, Azzariti: “È impensabile e pericoloso ipotizzare sanzioni”''].</ref>
Secondo [[Gustavo Zagrebelsky|Zagrebelsky]] le post verità non sono così influenti, in quanto «Le bufale del Web sono così dozzinali che chi ha un minimo di conoscenza può facilmente respingerle... Occorrerebbe bloccare gli interventi anonimi sul Web, così sarebbe più facile distinguere chi è credibile e chi no...
Nel Febbraio 2017, Claire Wardle scrive un articolo su ''First Draft News'', <ref>{{cita web|url=https://firstdraftnews.com/fake-news-complicated/|titolo=Fake news. It’s complicated.|autore=Claire Wardle|sito=First Draft News|data=16 Febbraio 2017|accesso=16 Novembre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.valigiablu.it/fakenews-disinformazione/|titolo=Facile dire fake news. Guida alla disinformazione|autore=Angelo Romano|sito=Valigia Blu|data=22 Febbraio 2017|accesso=16 Novembre 2017}}</ref> nel quale la studiosa propone di andare oltre il classico significato di ''notizia falsa o [[fake news]]'' distinguendo ne "l'ecosistema della disinformazione" la misinformazione e la [[disinformazione]].
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