Mohammad Najibullah: differenze tra le versioni

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Nel [[1991]] si accordò, sotto l'egida dell'ONU, con [[Ahmad Shah Massoud]]: quest'ultimo imponeva il disarmo alle sue truppe, in cambio Najibullah prometteva di dimettersi entro la fine del [[1992]] per dar vita a un Governo di transizione che portasse il Paese a libere elezioni. I mujahedin tuttavia non accettarono questo piano e proseguirono gli scontri militari.
 
Questo portò Najibullah a prendere in considerazione l'idea di dimettersi<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/aprile/10/afghano_Najibullah_dimette_fine_mese_co_0_9204102945.shtml|titolo=lL'afghano Najibullah si dimette a fine mese|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=10 aprile 1992|accesso=17 dicembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141210182927/http://archiviostorico.corriere.it/1992/aprile/10/afghano_Najibullah_dimette_fine_mese_co_0_9204102945.shtml|dataarchivio=10 dicembre 2014}}</ref> e, tra il 16 e il 17 aprile [[1992]], fu infine costretto ad abbandonare il potere, in seguito, soprattutto, alla decisione della [[Russia]] di [[Boris Nikolaevič El'cin|Yeltsin]] di tagliare i fondi al Governo di Kabul che si trovò quindi in estrema difficoltà sul piano militare. In seguito a Najibullah fu consentito di rifugiarsi presso gli uffici dell'ONU: da qui mandò un grido d'aiuto ai governi di tutto il mondo, che però non venne accolto.
Alla guida del Paese salì Rabbani, ma non si arrivò ad una pacificazione dello stesso, poiché s'innescarono molte lotte interne fra le varie fazioni di mujaheddin.