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Nel 1910 Parvus decise di trasferirsi a Costantinopoli, dove strinse amicizia col marxista bulgaro-rumeno [[Christo Rakovskij]]. Nella capitale ottomana Parvus fu stimato come esperto di finanza da banche e enti pubblici, così divenne un imprenditore: organizzò il rifornimento di grano dall'Anatolia e da Odessa a Costantinopoli, nonché l'importazione dalla Germania di legname e ferro. Ma soprattutto ebbe un ruolo nella costruzione da parte di ditte tedesche di infrastrutture e industrie nell'[[Impero ottomano]]. Parvus si legò ai [[Giovani Turchi]] e fu il promotore dell'avvicinamento fra il loro regime e gli [[Imperi centrali]]<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 138-142</ref>.
==Pensiero e opere==
Gel'fand ebbe un ruolo importante nella discussione che ebbe luogo fra i socialdemocratici sia in Germania che in Russia prima, durante e dopo la [[Rivoluzione russa del 1905]]<ref name=Salvadori/>.
Nell'agosto 1904 Parvus intervenne nel dibattito sullo [[sciopero generale]] con un articolo sulla ''Leipziger Volkszeitung'', in cui sosteneva che tale forma di lotta avesse carattere politico e non economico, in quanto diretta contro lo Stato e non contro i capitalisti, dal momento che tendeva alla paralisi dello Stato mediante l'interruzione delle comunicazioni oltre che della produzione. Parvus prevedeva inoltre che lo sciopero generale avrebbe costituito il primo atto della rivoluzione, e concludeva l'articolo affermando che era esso stesso una rivoluzione, senza l'uso delle armi. Le vecchie rivoluzioni, infatti, si svolgevano nella capitale perché attaccavano il governo, mentre lo sciopero generale si sarebbe rivolto contro l'intero apparato statale e avrebbe avuto come teatro l'intero paese<ref name=Salvadori/>.
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Nello stesso 1905 scrisse sulla stampa tedesca alcuni saggi di analisi della rivoluzione in corso in Russia, che fissavano alcuni punti fermi: la rivoluzione russa era l'effetto delle contraddizioni del capitalismo, ma anche causa di ulteriori contraddizioni nello stesso sistema; in secondo luogo Parvus previde che la situazione russa non avrebbe permesso l'assestamento di un regime borghese; infine, individuò nel ''soviet'' una nuova forma di organizzazione statale. Quanto al primo punto, Parvus prevedeva che la la rivoluzione in Russia avrebbe trasformato sul piano internazionale il conflitto fra capitalismo e proletariato<ref name=Salvadori/>.
Di particolare importanza fu la ''Premessa alla brochure di Trockij "Dopo il 9 gennaio 1905"'' per il ruolo che ebbe nell'elaborazione della teoria della [[rivoluzione permanente]]. Parvus, infatti, teorizzò che il passaggio dall'abbattimento dell'assolutismo zarista alla rivoluzione socialista dovesse avvenire senza un periodo intermedio di governo borghese.
ma perché riteneva che la socialdemocrazia per non perdere la fiducia degli operai dovesse puntare a fondare una repubblica democratica, da cui avrebbe potuto svilupparsi una <ref name=Salvadori/>.
Nell'ottobre 1905 scrisse un articolo sulla ''Leipziger Volkszeitung'' sulla guerra che si stava preparando e ne individuava la causa profonda negli interessi convergenti di certi settori industriali legati alla produzione bellica, con quelli dell'aristocrazia degli imperi centrorientali. Fino ad allora, secondo Parvus, si era avuta una "pace della paura", ma il teorico rivoluzionario prevedeva che si stesse arrivando ad una guerra, che trovava origine nell'emergere delle potenze economiche tedesca e americana, sempre più impegnate anche nel colonialismo marittimo, e la conseguente sfida all'egemonia mondiale della Gran Bretagna<ref name=Salvadori/>.
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